I timori e le denunce delle autorità europee sul contrabbando di armi fornite all’Ucraina

I timori e le denunce delle autorità europee sul contrabbando di armi fornite all’Ucraina

8 Agosto 2022 0

Nelle ultime settimane i timori sul contrabbando di armi in Ucraina si sono intensificati. Le situazioni incresciose e i sospetti circostanziati hanno portato alle dichiarazioni di alti funzionari di vari Paesi e organismi internazionali. Un allarme è giunto dal ministro della Difesa della Repubblica Ceca Jana Černochová, che ha paventato uno scenario jugoslavo per il destino delle armi occidentali fornite a Kiev: È difficile evitare il traffico o il contrabbando – non ce l’abbiamo fatta in ex Jugoslavia e probabilmente non lo eviteremo in Ucraina. E se le preoccupazioni di Praga sono giustificate dai più di 3,2 miliardi di corone (circa 130 milioni di euro) date sotto forma di aiuti militari, si può immaginare l’inquietudine di Washington proporzionalmente ai miliardi di dollari spesi a favore di Zelensky. In una conferenza stampa a Bruxelles a seguito di incontri con rappresentanti della NATO e della UE, il sottosegretario di Stato americano per il controllo degli armamenti e gli affari di sicurezza internazionale Bonnie Jenkins ha dovuto affrontare le domande dei giornalisti relative a questo tema: che cosa stanno facendo gli USA per contrastare il deflusso delle armi donate all’Ucraina verso gruppi criminali e terroristici fuori dai suoi confini? Manderanno ispettori a Kiev per verificare come vengono effettivamente usati i carichi di materiale bellico? La Jenkins dice che gli Stati Uniti prendono la questione molto seriamente,  poiché hanno rilevato la possibilità che le “tecnologie difensive di origine americana” vengano deviate illegalmente e rivendute altrove. La maniera per risolvere il problema è la cooperazione col governo ucraino: “senza entrare nei dettagli operativi” la Jenkins ha spiegato come Washington si impegni attivamente insieme a Kiev per assicurare la tracciabilità delle armi, aggiungendo lapalissianamente che il modo migliore per ridurre tali rischi sarebbe che i russi si ritirassero.

In realtà sono i russi stessi ad aver evidenziato il pericolo di contrabbando delle armi occidentali: secondo il ministro della Difesa Sergey Shoigu, una parte di esse finisce in Medio Oriente e sul mercato nero. Ma a Kiev minimizzano il tutto come come “banale propaganda russa” finalizzata a interrompere le forniture di armi dall’Occidente. Infatti, secondo il consigliere presidenziale Mykhaylo Podolyaktutte le armi ricevute dall’Ucraina, comprese quelle a lungo raggio, vengono accuratamente inventariate e inviate al fronte. I suoi commenti sono stati la risposta all’annuncio fatto da Bruxelles dell’avvio di un centro per l’implementazione di misure di sicurezza in Moldavia (quindi al confine con l’Ucraina), di cui ha dato l’annuncio il commissario agli affari interni della Commissione Europea Ylva Johansson: a seguito del vertice dei Ministri dell’Interno dei Paesi membri, l’11 luglio ha comunicato la creazione dello EU Support Hub for Internal Security and Border Management, che offrirà cooperazione a Chișinău e darà le competenze per combattere, fra gli altri, proprio il fenomeno del contrabbando di armi. E alla fine di luglio, su pressione dei partner occidentali, dall’Ucraina è giunta la notizia del nuovo sistema “SOTA” di informazione e analisi per il tracciamento delle armi concesse dai suoi alleati. Come sottolineano gli sviluppatori del programma, esso opera con i big data, prendendo in considerazione un’ampia sfera di informazioni su tutto quello che riguarda il conflitto, dal livello di distruzione delle infrastrutture sul territorio al numero di posti letto disponibili negli ospedali.

Meglio tardi che mai, perché dalle agenzie internazionali di polizia erano già stati lanciati una serie di allarmi e di ipotesi inquietanti. A giugno Jürgen Stock, capo dell’Interpol, aveva predetto che le armi inviate in Ucraina sarebbero finite nelle mani dei criminali e dentro l’economia sommersa non appena il conflitto avrà termine; e sarà in quel momento che molti Paesi si accorgeranno amaramente del problema, dunque è necessario che da oggi si coordinino per effettuarne il tracciamento in particolare i Paesi fornitori. La base per tale affermazione deriva dall’esperienza vista in altri conflitti. Alle bande interessa qualunque tipo di arma, meglio se di facile uso e trasporto, dunque armi leggere, ma gli occhi della criminalità organizzata si sono posati anche su articoli come i fertilizzanti e gli agrochimici, da rubare o contraffare, per non parlare poi dei carburanti. L’Europol, l’agenzia UE per la lotta al crimine nel territorio degli Stati membri, aveva evidenziato già lo scorso aprile come il traffico di armi in Ucraina costituisse una minaccia per la sicurezza in Europa. Le sue indagini sono cominciate molto prima della “operazione speciale” russa, cioè nel 2017, cioè quando la crisi del Donbass andava avanti da tre anni e l’Ucraina cominciava ad ammassare un grande volume di materiale bellico. Già allora erano stati effettuati sequestri di armi, soprattutto al confine con la Moldavia. L’Europol ha comunicato che gli Stati membri dell’Unione europea e i partner operativi hanno segnalato casi in cui le reti criminali sono attive nella regione e operano o prevedono di contrabbandare quantità significative di armi da fuoco e munizioni, comprese le armi militari. Tali quantità significative si troverebbero, tra l’altro, in depositi di armi situati presso nelle zone in cui l’Ucraina confina con l’UE. Inoltre, da quando a marzo il presidente Volodymyr Zelensky ha permesso che venissero distribuite le armi anche ai civili, il pericolo si è moltiplicato esponenzialmente: considerati anche i seri problemi di corruzione che affliggono il Paese, l’Europol denuncia la possibilità che persino i profughi scappati verso ovest possano aver contribuito al contrabbando di armi. Le armi leggere e i proiettili sono diventati valuta di scambio per ottenere del denaro liquido o il passaggio della frontiera con un Paese europeo.

Vincenzo Ferrara
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