Gli agricoltori canadesi contro Trudeau: col suo piano si rischia una crisi alimentare

Gli agricoltori canadesi contro Trudeau: col suo piano si rischia una crisi alimentare

8 Agosto 2022 0

Il Canada rischia uno scenario “olandese”: gli agricoltori sono sul piede di guerra a causa dell’insistenza del premier Justin Trudeau sulla riduzione dei fertilizzanti, e adesso anche alcune Province esprimono disappunto a livello politico contro il governo federale. Quest’ultimo giustifica le sue misure con l’obiettivo di contrastare il cambiamento climatico; così ha disposto la riduzione del 30% dell’uso dei fertilizzanti entro il 2030, visto che soprattutto i fertilizzanti azotati sono responsabili delle emissioni di gas serra. Ma in questo particolare frangente, con la guerra in Ucraina la priorità del Paese è la sicurezza alimentare, come afferma Paul McLauchlin, presidente dei comuni rurali della Provincia dell’Alberta. McLauchlin ha aggiunto che senza l’aiuto delle nuove tecnologie, una riduzione secca del 30% nell’uso dei fertilizzanti significherebbe il 30% in meno di produzione alimentare e la chiusura di molte aziende del settore. Il ministro delle Politiche Agricole e Forestali dell’Alberta Nate Horner ha detto che già oggi i produttori stanno cercando di limitare l’impiego di certi concimi grazie alla tecnologia e a metodi di coltivazione diversi, ma il loro sforzo non viene riconosciuto. Inoltre, il fatto stesso della crescita vertiginosa del prezzo dei fertilizzanti derivante dalla crisi ucraina sta costringendo gli agricoltori a operare dei cambiamenti. Nonostante ciò, secondo Horner il governo federale parla solo della riduzione delle emissioni senza dialogare con gli agricoltori sull’aumento della produzione, in tal modo rivelandosi ipocrita rispetto ai bisogni e ai desideri dei canadesi e del mondo. I rappresentanti delle comunità vorrebbero che quello del 30% fosse un obiettivo più che un limite rigido e che fossero concessi fondi per la ricerca e l’innovazione in questo ambito.

Anche dall’altra Provincia senza sbocco sul mare, il Saskatchewan, arrivano commenti increduli per l’accanimento del governo Trudeau in questa iniziativa. Kody Blois, deputato del Liberal Party, il partito di maggioranza, getta acqua sul fuoco dicendo che non si tratta di una lotta del governo contro gli agricoltori, ma spiega che bisogna fare di più per implementare le politiche già decise. Cherilyn Jolly-Nagel, capo dell’associazione dei coltivatori di grano di Mossbank, fa notare che il Canada è già un leader mondiale nelle tecniche agricole a bassa emissione ed è “scioccata” dal fatto che dopo la carbon tax il governo voglia mettere altri ostacoli al loro lavoro: in questo momento storico, limitando i fertilizzanti si rischia di vedere un aumento del costo del cibo per i canadesi e in prospettiva di svuotare gli scaffali dei negoziGunter Jochum, presidente dell’associazione dei coltivatori di grano del Canada occidentale, evoca le feroci protesti dei colleghi olandesi: Se spingi gli agricoltori contro un muro senza dare alcun margine di manovra, allora non so come andrà a finire (…) Guardate quello che sta succedendo in Europa, nei Paesi Bassi. Ne hanno avuto abbastanza. Se venissero interamente attuate le misure governative, il Canada da qui al 2030 potrebbe perdere milioni di metri cubi di canola, mais e frumento primaverile: è quanto riportato da un’analisi commissionata dalla Fertilizer Canada, l’associazione di categoria. La sua direttrice Karen Proud sottolinea come sia in pericolo la catena di approvvigionamento di ciboil Canada è già uno dei primi Paesi al mondo a utilizzare i concimi azotati in maniera efficiente. Non è rimasto molto spazio prima di iniziare a intaccare i raccolti.

Marco Fontana
marco.fontana

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