Gravi disordini in Sud Africa e il rischio di una seconda apartheid
Si è consegnato lo scorso 30 giugno, 40 minuti prima che scadessero i termini, l’ex presidente Jacob Zuma in ottemperanza di una sentenza della Corte Costituzionale sudafricana che lo condanna a 15 mesi di reclusione oltre che al pagamento delle spese legali per oltraggio alla Corte non avendo rispettato l’ordine di comparire in un’indagine per corruzione relativa agli anni in cui era in carica. Da allora è il caos in Sudafrica a causa dei saccheggi e delle devastazioni messe in atto dai suoi sostenitori.
Ma chi è Jacob Zuma? Nasce il 12 aprile 1942 a Nkandla, nello Stato di Natal. Suo padre era un poliziotto e sua madre lavorava come collaboratrice domestica. Non ha ricevuto nessuna istruzione formale da bambino. Fin da giovane, si impegna in politica nell’African National Congress. Nel 1962 viene arrestato, con altri 45 compagni, per aver cospirato contro il Governo dell’apartheid guidato dalla minoranza bianca. Una “colpa” che lo porta a subite una condanna a 10 anni, trascorsi insieme a Nelson Mandela. Dopo il suo rilascio Zuma Jacob fu determinante per il ripristino delle strutture segrete del African National Congress nella provincia di Natal. Diventa Presidente del Sud Africa il 09 maggio del 2009, nel 2014 viene riconfermato Presidente del Sud Africa nel secondo mandato. Nomina come suo vice Presidente Vicario il suo predecessore Kgalema Motlanthe. Il 18 dicembre 2017 Cyril Ramaphosa gli succede come Presidente dell’African National Congress. Nei mesi a seguire ci sono stati molti conflitti tra i due leader che hanno il loro apice il 14 febbraio 2018 davanti a una mozione di sfiducia al Parlamento con effetto immediato.
Dopo la sentenza sono centinaia i sostenitori dell’ex Presidente che si sono barricati creando un muro umano davanti a casa di Jacob Zuma, per non farlo prelevare dalla polizia. Iniziano le violenze, i disordini e atti di violenza. Molte proteste l’ira, dei sostenitori, che invadono ormai da giorni, strade, piazze, della provincia di KWAZULU – NATAL regione di origine di Jacob Zuma. Anche nella provincia di Gauteng il cui capoluogo è Johannesburg , la più grande città del Sud Africa. Sono proteste soprattutto causate dalla fame, nel vero senso della parola. La gente sta incendiando e saccheggiando, negozi, supermercati soprattutto nei quartieri più poveri. Ad oggi si contano 45 morti e circa 800 feriti e molte persone sono state arrestate. Si possono vedere vetri rotti, centinaia di macchine bruciate, una vera e propria apocalisse. I combattenti sono diretti verso il centro della megalopoli . La cosa peggiore è che hanno attaccato anche distruggendo dei centri vaccinali: proprio in questo momento che il Sud Africa è colpito da una nuova ondata della pandemia Covid 19. Si stima che nelle ultime due settimane, siano morti 4200 pazienti covid , e si registrano 20,000 casi al giorno, gran parte nella provincia di Gauteng.
Ieri sera il nuovo Presidente ha chiamato in anche l’esercito per fermare i manifestanti e cercare di riportare la calma e l’ordine soprattutto nelle città più colpite. In un suo discorso alla Nazione, trasmesso dalla TV di stato, Ramaphosa ha dichiarato “sono i peggiori disordini dal 1990 ai tempi dell’Apartheid, tolleranza zero , contro opportunisti, istigatori del caos , cause politiche, tantomeno frustrazione e rabbia non possono giustificare tali violenze“.
L’ex Presidente che oggi ha 79 anni continua a negare qualunque responsabilità per i crimini di cui è accusato. Secondo quanto riportato da Euronews i fatti risalgono al 1999; il processo per corruzione riguarda la fornitura di armi al Sud Africa da parte di una Società Francese THALES nel 1999 quando Zuma era Vice Presidente. Avrebbe allora accettato delle tangenti dal gruppo specializzato nel aerospaziale, nella difesa, della sicurezza e nel trasporto terrestre, attraverso il suo ex Consigliere Finanziario Schabir Shaik, condannato poi nel 2005 per corruzione.In questo periodo il popolo del Sud Africa è già in una situazione economica difficilissima , con la disoccupazione che supera il 46,3% fra i più giovani e il 32,6% tra il resto della popolazione. Sono state cause importanti e sicuramente l’arresto dell’ex Presidente Jacob Zuma, è stato il fattore determinante, la scintilla che ha scatenato questo inferno. Secondo la BBC Cyril Ramaphosa non ha dislocato sufficienti truppe sulle strade sembra siano, solo 2500 soldati, invece che i 70,000 che ha inviato per rafforzare il lockdown per controllare i contagi del Virus Covid 19 l’anno scorso. Molti cittadini si sono visti obbligati a chiudersi in casa, barricare i propri negozi e da soli hanno organizzato dei gruppi per proteggersi da queste furie. Il Ministro responsabile della polizia Bheki Cele, ha detto a giornalisti che, se i saccheggi continueranno, esiste il rischio che intere aree del paese rimangano senza generi alimentari di base. Tuttavia il Ministro della Difesa Nosiviwe Mapisa-Nqakula ha confermato che non esiste ancora la necessità di dichiarare lo stato di emergenza. Bisognerà monitorare i disordini in qusti giorni per riuscire a capire se effettivamente l’intrvento delle truppe da parte del Presidente attuale riusciranno a riportare la situazione se non nella totale normalità , ma almeno cercare di tenerla sotto controllo .
Nata l’11 novembre del 1959, opera come Tecnico Sociale ed è impegnata professionalmente da circa 34 anni proprio nell’ambito del sociale. Da dieci anni visita il Kenya per amore e passione di quella terra.