Giappone, aumento delle spese statali per contrastare il calo delle nascite

Giappone, aumento delle spese statali per contrastare il calo delle nascite

16 Gennaio 2023 0

Nella conferenza stampa di capodanno il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha annunciato che intraprenderà “misure senza precedenti” per affrontare il problema della bassa natalità del Paese. Il quadro generale dei provvedimenti sarà presentato entro giugno.

Aumentare l’imposta sul consumo per aumentare le nascite

Come stabilito dal premier, l’inizio della discussione su queste misure “audaci” avverrà con l’ascolto di gruppi di giovani, di genitori e di esperti da parte del ministro Masanobu Ogura. Quest’ultimo detiene infatti il ministero con delega fra l’altro alla solitudine e all’isolamento, alle politiche per l’infanzia e alla natalità in calo. Il fondamento dei futuri provvedimenti dovrebbe consistere nel raddoppio delle spese dedicate ai temi suddetti. Il budget dell’organismo specifico che coordina le politiche relative all’infanzia e alla famiglia è attualmente di 4,81 miliardi di yen.

Anche se dal Ministero delle Finanze non sono giunte conferme precise, nel governo si parla già di un forte aumento delle imposte sui consumi per poter ampliare il budget necessario alle misure che Kishida ha in mente. Il prossimo settembre il partito di governo (Jiyū-Minshutō o Partito Liberal Democratico) sceglierà il suo nuovo presidente, mentre ad aprile vi saranno le elezioni amministrative e nel 2025 quelle parlamentari. Kishida dunque deve tenere conto delle prossime scadenze elettorali, perché alzare le tasse è una mossa rischiosa per qualunque premier, considerando anche la reazione negativa che a dicembre alcuni colleghi di governo hanno mostrato verso la sua proposta di aumentare le tasse per finanziare le spese per la difesa.

Un calo delle nascite più rapido del previsto

Nel 2022 sono nati circa 773mila giapponesi: è la prima volta dal 1899 (anno in cui si iniziò a registrare questa statistica) che il numero dei nuovi nati si attesta fra i 700 e gli 800mila. Il picco positivo era avvenuto col secondo baby boom del 1973 e un numero di nascite pari a 2,09 milioni di unità, ma da quel momento è stata tutta una discesa.

Purtroppo, però, il calo delle nascite si è rivelato più rapido di quanto pronosticato anni fa, perché la quota negativa di quest’anno è stata toccata ben 11 anni prima rispetto alle previsioni del governo. Nel 2017, infatti, l’Istituto nazionale per la ricerca sulla popolazione e sulla sicurezza sociale, un’organismo legato al Ministero della Salute, aveva detto che si sarebbe scesi al livello di 776mila soltanto nel 2033. Fra le cause principali di questa preoccupante accelerazione vi è il peggioramento della situazione economica e ambientale del Giappone, come affermato dal ricercatore dell’istituto Takumi Fujinami: Questo crollo del tasso di natalità non si fermerà a meno che non vengano prese misure per l’economia e l’occupazione in deterioramento che i giovani stanno vivendo.

Vedremo se basteranno le “misure senza precedenti” annunciate nella conferenza stampa di capodanno dal primo ministro giapponese Fumio Kishida.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

Iscriviti alla newsletter di StrumentiPolitici