Fuori tempo massimo
Le ragioni dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil – al netto della battaglia sui numeri e quindi sul successo o meno dell’adesione all’iniziativa – sono state in gran parte oscurate dagli accenni di guerriglia avvenuti a Torino ad opera dei soliti centri sociali e dai gruppi studenteschi filo-palestinesi. Una presenza, quella dei cosiddetti antagonisti, che secondo i beninformati era già nota nei giorni precedenti: capita sempre anche per gli altri cortei, come ad esempio quello del Primo Maggio. Ecco allora che la presa di distanza del leader della Cgil Maurizio Landini non solo risulta tardiva, ma cozza col fatto che tali estremisti abbiano sfilato indisturbati al fondo del corteo sindacale. Costoro si sono poi staccati e hanno compiuto violenze contro il patrimonio pubblico e gli agenti sul posto.
No Landini, è troppo facile scaricare le responsabilità ex post! Lo è ancor di più se non si dimostra alcun pentimento per aver utilizzato il termine ‘rivolta’. Qualcuno si ricorda dell’assassinio di Marco Biagi? Ci sono molti, troppi punti in comune con quella pagina nera del nostro Paese. Ed era capitato proprio in un momento in cui alcuni esponenti dei corpi intermedi e della politica alzavano la propria retorica oltre le righe. Il grido Resistere! Resistere! Resistere! pronunciato nel 2022 pare non aver insegnato proprio nulla.
Nato a Torino il 9 ottobre 1977. Giornalista dal 1998. E’ direttore responsabile della rivista online di geopolitica Strumentipolitici.it. Lavora presso il Consiglio regionale del Piemonte. Ha iniziato la sua attività professionale come collaboratore presso il settimanale locale il Canavese. E’ stato direttore responsabile della rivista “Casa e Dintorni”, responsabile degli Uffici Stampa della Federazione Medici Pediatri del Piemonte, dell’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte, dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte. Ha lavorato come corrispondente e opinionista per La Voce della Russia, Sputnik Italia e Inforos.