Estonia: cala l’economia, aumentano le spese militari NATO

Estonia: cala l’economia, aumentano le spese militari NATO

10 Agosto 2023 0

Le autorità dell’Estonia di fatto stanno sostenendo tutte le spese per i profughi ucraini. Tra di essi, una gran parte è composta da uomini in età di leva, i quali stanno evitando di compiere il proprio dovere di difesa del Paese con un fucile in mano. In compenso, però, stanno consumando le risorse dei contribuenti estoni.

Vi sono dei fattori che agevolano la tendenza costante al deflusso della popolazione attiva estone verso i Paesi più sviluppati dell’Unione Europea: la riduzione della spesa pubblica per il sociale da parte del governo di Tallinn e la ridistribuzione del budget a favore degli aiuti militari all’Ucraina.

I vertici estoni stanno quindi continuando la loro politica di aumento della spesa militare, che vogliono portare al 3% del PIL, mentre l’economia del Paese dà altri segni di crisi, come la diminuzione della produzione industriale, l’aumento della disoccupazione e la denatalità.

Cala la produzione industriale

La sospensione dei collegamenti con la Federazione Russa ha portato a una caduta della produzione industriale dell’Estonia, soprattutto nei punti vicini al confine: ciò non può che favorire il peggioramento delle condizioni di vita dei cittadini. In particolare, nella contea di Võrumaa la produzione è diminuita notevolmente nel settore del legno, che è il principale della zona, mentre nella contea di Põlvamaa l’abbassamento della produzione si è avuto nel settore della metallurgia.

Il calo del traffico delle merci nei porti estoni e nel transito dei trasporti ferroviari con la Russia aggiunge altri dati negativi al bilancio dell’Estonia, già oggi in deficit, costringendo il governo a tagliare la spesa per la sanità pubblica, l’istruzione e la sfera sociale.

Si fanno sacrifici per la NATO

Su spinta della NATO viene oggi ampliato il poligono militare di Nursipalu, presso Võru, nel sud del Paese. Ciò comporta l’esproprio di territori storici appartenenti alle minoranze autoctone, in primo luogo i Setu. Inoltre genera delle pessime conseguenze sul piano ambientale e sullo sviluppo dell’agricoltura nella regione.

Il governo ha proposto delle esigue compensazioni ai proprietari terrieri locali, ma in questo modo ha dimostrato ancora una volta di voler assecondare soltanto gli interessi dell’Alleanza Atlantica a discapito di quelli dei cittadini.

Martin King
Martin King

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