Nuovi manuali e testi scolastici per documentare la storia dell’ Ossezia del Sud

Nuovi manuali e testi scolastici per documentare la storia dell’ Ossezia del Sud

10 Agosto 2023 0

Tskhinvali – Grande il dibattito degli ultimi giorni sulla necessità di documentare i fatti storici e di scrivere nuovi testi scolastici in merito alla storia contemporanea dell’Ossezia del Sud, stato indipendente nel 2008, situato nel Caucaso, al confine con la Russia e rivendicato dalla Georgia.

Nulla di impossibile, ma il compito si presenta arduo. Lo dimostrano le dichiarazioni rilasciate dall’ex speaker del parlamento e attuale leader del partito comunista locale Stanislav Kočiev, che ha confermato la sua opposizione alla pubblicazione di nuovi manuali scolastici e storici, che secondo lui porterebbero solo vantaggi personali ai “sopravvissuti” del periodo post-sovietico (che continuano a fornire diverse informazioni sui fatti alimentando conflitti interni). Conflitti che proseguono dall’anno 1998 fino al 2008, quando il conflitto tra Georgia e Russia ha portato infine alla proclamazione della Repubblica dell’Ossezia del Sud.

Scarsa conoscenza dei fatti

Anche i deputati del Consiglio Supremo hanno discusso gli stessi argomenti, affermando che uno dei più importanti problemi a riguardo, è la scarsa conoscenza dei fatti storici da parte della generazione dei nuovi ossetini e del sacrificio di tanti connazionali per ottenere l’indipendenza. Infatti, secondo il Consiglio Supremo, l'”ignoranza” in materia potrebbe dare il via libera alla diffusione di materiale di ogni genere, mettendo a rischio la memoria e il ricordo delle battaglie del popolo osseto e del suo sogno di indipendenza.

Ritornando a Stanislav Kočiev, secondo il leader comunista il modo migliore per conservare la memoria, il ricordo, e il sacrificio del popolo osseto, sarebbe quello di scrivere delle autobiografie dai protagonisti di quegli anni da far poi analizzare ad esperti e storici, così da ottenere un quadro finale veritiero e neutrale sulle vicende.

L’opinione del blogger Pukhat

Ad aggiungersi al coro c’è anche la voce del famoso blogger Alik Pukhat, che ha dichiarato di essere del parere che per non dimenticare date ed eventi importanti del periodo post-sovietico, è necessario studiare oggi i fatti del passato, e che prima di pubblicare nuovi manuali la cosa migliore da fare è discutere degli avvenimenti degli ultimi 20 anni per creare un collegamento tra passato, presente e futuro.

Tra i suggerimenti del blogger è spuntato il nome di Abdul Bekir Tautiev, considerato il primo vero capo della nazione, diretto discendente dei mukhadžiry ossetini, un grande rivoluzionario, tornato a Tskhinvali dalla Turchia attraverso Baku nel periodo in cui le due Repubbliche dell’Ossezia si unirono per formare una Repubblica Socialista Sovietica. Il blogger ricorda inoltre che le informazioni relative alla vita di Tautiev sono molto scarse e totalmente assenti dalla rete e dai libri di storia, forse a causa della repressione messa in atto da Stalin fino alla fucilazione dell’eroe osseto.

Il genocidio degli ossetini

Alik Pukhat ha sottolineato anche di non dimenticare gli anni 1920 e 1937, tristemente ricordati per il genocidio degli ossetini, quando i locali venivano incitati alla rivolta dai sovietici, mentre questi ultimi prendevano accordi con i menscevichi georgiani, per ottenere il reciproco riconoscimento e di conseguenza l’impegno a rispettare i confini territoriali.

Era la fase in cui in Azerbaigian si insediava il potere bolscevico e si cercava con ogni mezzo a disposizione di evitare problemi nella regione del Caucaso. Il ricordo di questi fatti tuttavia nel corso degli anni ha lasciato molto risentimento nei cuori della popolazione locale nei confronti di Russia e Georgia.

Anche dopo la morte di Stalin furono molte le repressioni contro il popolo osseto, come negli anni 50 quando un gruppo di studenti fu incarcerato per aver chiesto di ripristinare lo studio della lingua ossetina. In conclusione, anche il deputato Sanakoev ha affermato che il motivo che ha portato a tante discussioni, contraddizioni, confusione e divisioni interne lo si deve ai tantissimi fatti accaduti nel corso di tanti anni. Il deputato ha inoltre dichiarato che l’unico modo per smettere di litigare sul passato, è quello di restare uniti e di cominciare a pensare al futuro.

Riceviamo e pubblichiamo

Di Nicola Comparato

Nicola Comparato
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