Bettino Craxi: Tajani e La Russa ad Hammamet per ricordare l’ex presidente del Consiglio
Bettino Craxi è stata una personalità rilevante degli ultimi decenni del Novecento italiano. Parlamentare italiano ed europeo, Segretario del Partito Socialista Italiano per oltre un quindicennio, Presidente del Consiglio dei Ministri, ha impresso un segno negli indirizzi del Paese in una stagione caratterizzata da grandi trasformazioni sociali e da profondi mutamenti negli equilibri globali.
Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ricordando che l’ex leader socialista è stato “interprete autorevole della nostra politica estera europea, atlantica, mediterranea sostenitrice dello sviluppo dei Paesi più svantaggiati, aperta al multilateralismo, lungo queste direttrici ha affrontato passaggi difficili, rafforzando identità e valore della posizione italiana. Un prestigio che poi gli venne personalmente riconosciuto con incarichi di rilievo alle Nazioni Unite”.
“Le politiche e le riforme di cui si fece interprete – aggiunge il presidente Mattarella – sul piano interno determinarono cambiamenti che incisero sulla finanza pubblica, sulla competitività del Paese, sugli equilibri e le prospettive di governo. Una spiccata determinazione caratterizzò le sue battaglie politiche, sia nel confronto tra partiti, sia in campo sociale e sindacale, catalizzando sentimenti contrastanti nel Paese. Raccolse un consenso ampio quando riuscì a portare a conclusione il processo di revisione del Concordato tra Stato e Chiesa cattolica, sul cui inserimento in Costituzione i socialisti si erano espressi, all’epoca della Costituente, in termini negativi. La crisi che investì il sistema politico, minando la sua credibilità, chiuse con indagini e processi una stagione, provocando un ricambio radicale nella rappresentanza. Vicende giudiziarie che caratterizzarono quel burrascoso passaggio della vita della Repubblica. Nel venticinquesimo anniversario della scomparsa del leader socialista, desidero esprimere sentimenti di vicinanza ai familiari e a quanti con lui hanno condiviso impegno politico e personale amicizia”.
La commemorazione ad Hammamet
Ieri gli hanno reso omaggio, in occasione del 25mo anniversario della scomparsa, il presidente del Senato, Ignazio la Russa, e il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, il vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, giunti ad Hammamet, a fianco della figlia, la senatrice Stefania Craxi, così come alcune centinaia di italiani. Presenti, presso il cimitero cristiano, anche i giovani sostenitori di Forza Italia, i millennials, che in massa hanno accompagnato il parlamentare Alessandro Battilocchio, membro della Camera dei deputati. Da parte tunisina, anche il membro dell’Assemblea dei rappresentanti del popolo (Arp), Youssef Mami. Bettino Craxi “è stato un uomo che ha avuto il coraggio di mettere il segnale chiaro della differenza tra socialismo e comunismo, un uomo che ha avuto il coraggio sempre di difendere l’autonomia dell’Italia”. Ha dichiarato il ministro Antonio Tajani, sottolineando “il coraggio di Craxi di guardare con attenzione al Medio Oriente”, una regione per cui la diplomazia italiana è ancora a lavoro per la costruzione della pace.
Tajani, Forza Italia ne incarna i valori garantisti
Tajani ha ricordato le grandi battaglie garantiste dell’ex presidente del Consiglio, come la vittoria del referendum sulla responsabilità civile dei magistrati. “È stato un grande protagonista, un primo ministro, un uomo di grande spessore, un grande amico di Silvio Berlusconi”, ha aggiunto il titolare della Farnesina, spiegando che “è giusto rendere omaggio a politici che devono stare nell’album di famiglia, almeno della mia famiglia politica”. Ed è Forza Italia, in particolare la senatrice Stefania Craxi, presidente della Commissione esteri e difesa al Senato, a raccogliere l’eredità politica di Craxi.
“Forza Italia è un partito garantista. Siamo un partito, come diceva sempre Silvio Berlusconi, cristiano, liberale, riformista e garantista, poi siamo europeisti e atlantisti”, ha precisato Tajani aggiungendo come questi valori fossero condivisi dallo stesso Craxi. “Ai nostri giovani Craxi va indicato come un punto di riferimento e Forza Italia è un partito che raccoglie anime diverse che il presidente Berlusconi è stato in grado di mettere insieme, accomunate da un principio, ovvero la libertà”, ha aggiunto.
Il ricordo del presidente del Senato La Russa
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha voluto anche ricordare l’amico Bettino Craxi con cui usava mangiare insieme in un ristorante in zona Brera a Milano. “L’Italia ha un debito nei confronti di Bettino Craxi”, ha dichiarato La Russa. “Non solo per il suo contributo alla politica italiana, ma anche per il modo in cui è stato trattato negli ultimi anni della sua vita. È giusto ricordarlo come una figura centrale della nostra storia“. La presenza di una delegazione italiana di alto livello, guidata dalla seconda carica dello Stato, ha suscitato qualche polemica in particolare tra quanti accusano il centro destra di “impossessarsi” dell’eredità di Craxi, rivendicando una paternità di sinistra.
“Una polemica sterile – secondo la senatrice Stefania Craxi, che con dispiacere ha sottolineato – come nessun leader di sinistra abbia ancora solcato la sabbia di Hammamet”. Ad ogni modo, le commemorazioni hanno sottolineato le divisioni ancora profonde legate alla figura di Craxi.
Immigrazione tra i temi discussi da La Russa con le più alte cariche dello Stato tunisino
Nel corso della sua visita ufficiale in Tunisia, La Russa ha incontrato le più alte cariche dello Stato tunisino, tra cui il presidente Kais Saied e il ministro degli Esteri Mohamed Ali Nafti, oltre al presidente dell’Arp, Ibrahim Bouderbala, con cui ha discusso di cooperazione bilaterale e di temi di attualità internazionale, primo tra tutti, il contrasto all’immigrazione clandestina, la lotta ai trafficanti di esseri umani e alla criminalità organizzata.
La mostra “Volti del Novecento”
La commemorazione dell’ex leader socialista si è svolta in contemporanea con l’inaugurazione di una mostra “Volti del Novecento” dell’artista Nani Tedeschi. Attraverso una serie di litografie, il visitatore ripercorre presso il centro culturale di Hammamet, Dar Sebastian, la storia del Novecento internazionale, con un focus particolare sui grandi protagonisti della politica italiana.
È chiaro che l’eredità di Craxi continua a pesare sulla politica italiana e che le sue idee continuano a suscitare dibattito e riflessione.
L’artista Nani Tedeschi
Nani Tedeschi nasce nel 1938 a Cadelbosco di Sopra (Reggio Emilia). In un primo tempo studia medicina a Sassari ed esercita persino la professione, perseguendo nel contempo una passione per l’arte, che si sviluppa in giovane età e non lo abbandona mai. Alcuni viaggi in Italia confermano il suo interesse creativo. A Torino incontra e stringe amicizia con Mario Sironi e Carlo Ruggeri. A Milano incontra Emilio Scanavino e membri dell’avant-garde francese (1962-1963). Successivamente si reca a Roma, dove incontra Antonello Trombadori e un membro della dinastia dei Fieschi, che diventerà un amico per la vita.
In questo periodo Tedeschi lavora come grafico in numerose riviste e quotidiani, principalmente di notte. Nel 1962 conosce Walter Piacesi, che gli insegna le tecniche dell’incisione a Fermignano. Il 1965 segna l’inizio di una serie di esposizioni personali, con mostre successive a Oristano, Cagliari e Sassari. La sua vera apoteosi arriva nel 1972, quando è invitato a partecipare alla 36a Biennale di Venezia.
Un artista a tempo pieno
In seguito al successo riscosso, Tedeschi abbraccia il suo nuovo status e abbandona la professione medica dedicandosi all’attività di artista a tempo pieno.
Questo cambiamento si concretizza in una serie di commissioni per illustrazioni di libri, tra cui: l’Orlando furioso e la Satira V dell’Ariosto, la pubblicazione letteraria Baldus, l’Eneide di Virgilio, il Dizionario del sesso, amore e voluttà, Storia di uno di noi, Thérèse philosophe, La coda del diavolo, Dell’ironia, Garibaldi a Milano, Tre uomini in Po di Beppe Gualazzini, Asterischi, Mitomalacologia, Full time, Merit 85, Effusioni di Carlo Castellaneta, Ironia e paura del quotidiano di Roberto Escobar, I racconti di mio padre di Luciano Caprile, Il faro dell’Isola dimenticata di Anna Romei e Il principe errante. Dal 1967 al 2000 realizza innumerevoli cartoline e più di 250 manifesti pubblici, collaborando, sempre in qualità di illustratore, al Corriere della Sera, al Giornale Nuovo, al Sole 24 Ore e alla Rai.

Vanessa Tomassini è una giornalista pubblicista, corrispondente in Tunisia per Strumenti Politici. Nel 2016 ha fondato insieme ad accademici, attivisti e giornalisti “Speciale Libia, Centro di Ricerca sulle Questioni Libiche, la cui pubblicazione ha il pregio di attingere direttamente da fonti locali. Nel 2022, ha presentato al Senato il dossier “La nuova leadership della Libia, in mezzo al caos politico, c’è ancora speranza per le elezioni”, una raccolta di interviste a candidati presidenziali e leader sociali come sindaci e rappresentanti delle tribù.
Ha condotto il primo forum economico organizzato dall’Associazione Italo Libica per il Business e lo Sviluppo (ILBDA) che ha riunito istituzioni, comuni, banche, imprese e uomini d’affari da tre Paesi: Italia, Libia e Tunisia. Nel 2019, la sua prima esperienza in un teatro di conflitto, visitando Tripoli e Bengasi. Ha realizzato reportage sulla drammatica situazione dei campi profughi palestinesi e siriani in Libano, sui diritti dei minori e delle minoranze. Alla passione per il giornalismo investigativo, si aggiunge quella per l’arte, il cinema e la letteratura. È autrice di due libri e i suoi articoli sono apparsi su importanti quotidiani della stampa locale ed internazionale.