Australia, la crisi abitativa continua: il governo prova a intervenire

Australia, la crisi abitativa continua: il governo prova a intervenire

13 Febbraio 2023 0

Per molti anni il governo australiano non si è interessato alla questione abitativa, ma si è limitato a regolamentare in qualche occasione sulla prima casa. Oggi non può più rimandare, perché l’emergenza alloggi sta diventando drammatica. Sulla stampa appaiono sempre più spesso storie come quella di Kristin Vandenbosch, giovane madre di Perth, nell’Australia Occidentale, costretta a vivere in auto con i tre figli piccoli. Rifiutata per settantacinque volte in sei mesi dai proprietari di case in affitto, pur essendo nella lista dell’assistenza statale, dorme in macchina finché non troverà qualcuno disposto ad affittare un appartamento.

Il ministro-ombra dell’edilizia sociale Steve Martin commenta la vicenda: È quasi impossibile trovare un posto dove vivere per qualcuno come Kristin e come molti australiani occidentali. Fra le cause del peggioramento della crisi degli alloggi, secondo il governo dello Stato federato dell’Australia Occidentale, vi è il massiccio afflusso di persone dopo la fine delle restrizioni alla libertà di movimento nel periodo del Covid.

Finalmente si attiva il governo

Il ministro dell’edilizia sociale dell’Australia Occidentale John Carey dichiara che il governo ha richiesto la costruzione di 3300 nuove case, di cui 943 già consegnate, mentre sono già in corso i lavori per altre mille. Si è interessato alla questione anche il governo federale, in carica da meno di un anno. I suoi tre progetti di legge verranno presto discussi in Parlamento, ma sono già oggetto di critica.

Secondo l’urbanista Hal Pawson, professore dell’Università del Nuovo Galles del Sud di Sydney, questi pacchetti legislativi mancano di un approccio coerente a un tema complesso come l’edilizia pubblica. Vi sono infatti diversi aspetti, dal costo dei mutui e degli affitti al fenomeno dei senzatetto e alla carenza di abitazioni statali. Pawson loda i progressi fatti dal governo nel riaffermare il ruolo dello Stato in una questione riguardante l’intera società australiana, ma evidenzia la modestia degli obiettivi posti dalla nuova legge. Si parla di appena 30mila unità abitative in cinque anni, contro le 437mila ritenute necessarie. Il governo sta parallelamente sviluppando anche un Piano nazionale per l’edilizia pubblica e i senzatetto (National Housing and Homelessness Plan), che dovrebbe fornire una cornice strategica per affrontare la crisi.

Associazionismo di emergenza

Per aiutare le persone in difficoltà, intanto, sono nate diverse associazioni di volontari. Una di queste, la Housing for the Aged Action Group’s (HAAG), si occupa in particolare degli anziani rimasti senza casa. Guidata da Theresa Jasper-Dennis, lei stessa in passato una senzatetto, accoglie le persone che si rivolgono per raccontare la propria storia e cercare una soluzione. L’associazione cerca di intervenire specialmente quando l’affitto non è ancora scaduto e c’è ancora il tempo di cercare un’altra sistemazione. Vi sono altri assistiti della HAAG ospitati temporaneamente in altre case e che dormono sui divani, oppure rischiano di perdere la casa per colpa di circostanze personali come la morte del coniuge o il brusco aumento dell’affitto. Molti anziani sono costretti ogni mese a rinunciare a cibo o medicine per riuscire a pagare le spese dell’alloggio.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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