Africa occidentale: proseguono in Benin i progetti di energia pulita

Africa occidentale: proseguono in Benin i progetti di energia pulita

18 Novembre 2022 0

Posto fra Togo e Nigeria e con una popolazione di più di 13 milioni di abitanti, il Benin sta vedendo l’attuazione di diversi progetti di energie verdi e rinnovabili. Per quanto riguarda il fotovoltaico, l’impresa comune sta avviando dodici mini-griglie in altrettanti villaggi, da completare nel giro di un anno con l’obiettivo di aiutare a elettrificare le aree rurali del Paese grazie all’energia solare. Le griglie avranno una capacità di accumulo di 3 MWh e serviranno 5mila abitazioni e attività economiche. Questo progetto energetico di sistemi “a isola”, cioè non connessi alla rete nazionale, ha un valore complessivo di 8,8 milioni di dollari ed è il primo esperimento del genere su larga scala in un Paese francofono dell’Africa occidentale, Anche la Engie PowerCorner, consociata della multinazionale francese Engie, porterà ventidue mini-griglie a energia solare da 2,5 MWp per dare luce ad almeno 30mila beninesi. L’impulso necessario a finanziare queste iniziative è venuto dal Millennium Challenge Account-Benin II (MCA-Benin II), un fondo da 421 milioni di dollari creato insieme agli Stati Uniti grazie all’ente americano Millennium Challenge Corporation.

Con il supporto finanziario dalla Svizzera, invece, sono stati costruiti nel sud del Paese impianti a biogas che utilizzano i rifiuti organici delle comunità locali, togliendoli così dalle strade e dagli angoli dei mercati e mantenendo pulito l’esterno dei villaggi. Quello di Toffo è stato creato nel 2018 dalla fondazione ReBin con sede a Ginevra, che riceve finanziamenti da donatori privati, enti municipali e altre fondazioni svizzere. Il presidente Mark Giannelli spiega che l’impianto, grande più di un ettaro, si basa su un modello di economia circolare che riesce a sfruttare pienamente tutte le risorse disponibili: non solo i rifiuti delle fattorie e dei villaggi vicini, ma anche l’acqua del pozzo trivellato viene prima usata per l’itticoltura e poi utilizzata dal biodigestore. Dopo tre anni di attività sono raddoppiate sia la quantità di biogas prodotta sia la cifra di agricoltori e famiglie che alimentano l’impianto e ne traggono energia. Per aumentare ancora questi numeri, è stato firmato un accordo con la Société de gestion des déchets et de la salubrité per raccogliere i rifiuti organici nell’intero sud del Paese. Inoltre la ReBin intende trivellare almeno dieci nuovi pozzi per ottenere acqua potabile da elargire alle comunità locali in cambio dei loro scarti (dodici litri di acqua per un chilo di rifiuti). La fondazione svizzera sta cercando di coinvolgere le autorità e le ONG locali per aiutarla a realizzare un progetto sociale di sensibilizzazione al tema dell’ecologia dei ragazzi in età scolare. Dice Giannelli: L’obiettivo a lungo termine è quello di insegnare a questi bambini i benefici dell’economia circolare. Non solo in termini ambientali, ma soprattutto in termini di sviluppo economico e sociale.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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