A Londra parlano già delle prossime guerre e dicono esplicitamente che l’Ucraina dipende in tutto dall’Occidente

A Londra parlano già delle prossime guerre e dicono esplicitamente che l’Ucraina dipende in tutto dall’Occidente

27 Gennaio 2024 0

Il governo britannico ha definito come prioritarie le spese militari rispetto agli investimenti nella crescita economica. Il nuovo Ministro della Difesa ha descritto il mondo come pericoloso e pieno di nemici, contro i quali i britannici devono armarsi ed essere pronti a combattere.

E intanto ha dichiarato esplicitamente che l’Occidente ha in mano le sorti di Kiev e la dirige contro Mosca, descrivendola quasi come un nemico personale di Londra.

Il Ministro della Difesa vede nemici dappertutto

Dopo essere passato da quattro dicasteri in due anni, la scorsa estate Grant Shapps è stato nominato Segretario di Stato per la Difesa. Nei primi tempi ha mantenuto un basso profilo, ma ultimamente si è attivato con interviste, articoli e interventi pubblici. Il suo primo discorso di rilievo lo ha tenuto la scorsa settimana alla Lancaster House di Londra, dove nel 1989 Margaret Thatcher aveva espresso ottimismo per una nuova era di pace fra Est e Ovest (il Muro di Berlino sarebbe caduto da lì a poco).

Citando le parole della Lady di ferro e confondendo con faciloneria la Federazione Russa e l’Unione Sovietica, il neo-ministro Shapps annuncia che il mondo sta passando da un’era post-bellica a un’era pre-bellica. Racconta di minacce esistenziali e di avversari dediti costantemente a tramare contro la pace e la prosperità dell’Europa.

Il nuovo “asse del Male” definito da Shapps comprende la Russia affiancata dalla Cina, alle quali si uniscono Nord Corea e Iran. Secondo lui sono soggetti estremamente pericolosi in quanto potenze nucleari o che lo saranno presto e perchè rispetto alla Guerra Fredda sono più instabili e irrazionali. Il ministro britannico parla di vecchi nemici che riprendono vita e di nuovi avversari che prendono forma.

I componenti del quartetto infernale sono ben connessi fra loro, si aiutano a vicenda nel fornirsi armi, tecnologia e appoggio diplomatico, il tutto a detrimento dell’Occidente. Entro cinque anni potremmo vedere l’apertura di numerosi teatri di scontro che coinvolgeranno Russia, Cina, Iran e Nord Corea, afferma convintamente il ministro.

Ancora aiuti incondizionati all’Ucraina

Nelle sue recenti uscite Shapps ha ribadito il sostegno incondizionato e a lungo termine del Regno Unito verso l’Ucraina. Col suo insediamento alla Difesa, Londra cancella i dubbi e i malumori che il suo precedessore Ben Wallace aveva maturato verso Kiev. Il punto più basso era stato toccato durante il summit NATO di Vilnius dello scorso luglio: Wallace disse a Zelensky di non trattare i suoi alleati come fossero “un magazzino di Amazon”, ma di mostrarsi riconoscente verso chi lo foraggiava con generosità.

Pochi giorni dopo il ministro annunciò di volersi dimettere, formalizzando il 31 agosto il passaggio di consegne a Shapps. Quest’ultimo ha ridato slancio all’assistenza britannica, dimenticando con ingenuo entusiasmo che gli armamenti donati e i 5 miliardi di sterline spesi finora hanno avuto scarsi effetti sul campo. Oggi annuncia altri 2,5 miliardi e nuovi equipaggiamenti presi direttamente dagli arsenali inglesi, oltre a 200 milioni di sterline che serviranno per avere migliaia di droni da attacco e da ricognizione.

E dicendo che il Regno Unito ha addestrato 60mila ucraini a partire dal 2014, ammette che il conflitto non è scoppiato dal nulla il 24 febbraio 2022, ma era in preparazione presso gli uffici della NATO già da qualche anno. Presenta poi un accordo sulla sicurezza fra Londra e Kiev che sancirà niente meno che un’alleanza di 100 anni con gli amici ucraini.

In un articolo da lui firmato sul giornale americano Politico, dice che il 2024 sarà un anno cruciale per il destino di quella che lui definisce la vivace democrazia dell’Ucraina.  Talmente vivace da reprimere le minoranze, mobilitare i cittadini con la violenza e cancellare le opposizioni parlamentari, ma ciò non deve interessare Sua Maestà. Per il ministro bisogna invece sottolineare il concetto espresso dal titolo stesso del pezzo: “Il futuro dell’Ucraina è nelle mani dell’Occidente”. Più chiaro di così…

Londra manda 20mila uomini alle esercitazioni NATO

Nel quadro della rinnovata grinta di Albione, Shapps annuncia orgogliosamente l’invio di 20mila uomini per prendere parte alle prossime manovre della NATO. Il ministro specifica che è una delle più grandi esercitazioni dai tempi della Guerra Fredda. Nel corso dell’Exercise Steadfast Defender in programma da qui a fine maggio Londra manderà aviazione e marina nel Baltico, in Norvegia e nell’Atlantico settentrionale, mentre dispiegherà i soldati in Europa Orientale.

Insieme ai trenta membri dell’Alleanza Atlantica e alla Svezia desiderosa di aderirvi, il Regno Unito si impegna a rafforzare le difese continentali contro quella che il ministro chiama la minaccia di Putin. Shapps aggiunge che Londra coopera militarmente anche al di fuori della cornice NATO, per esempio nel partenariato AUKUS con Australia e Stati Uniti nella regione indo-pacifica o nel Combat Air Partnership con Italia e Giappone.

Il motivo per cui diversi Paesi scelgono Londra come alleato consiste, dice il ministro, nel fatto che le nostre Forze armate sono tra le migliori al mondo, hanno una base industriale all’avanguardia e la volontà di sostenere i propri alleati. Purtroppo anche in un esercito così forte e avanzato capitano incidenti spiacevoli ed estremamente sconvenienti, dei quali il ministro però non fa menzione. La scorsa settimana si è registrato il quarto decesso improvviso avvenuto nelle ultime settimane, di cui due sono suicidi.

Nei reparti coinvolti qualcuno comincia a denunciare la totale mancanza di attenzione verso tali problemi e chiede che i vertici militari si interessino finalmente alla questione.

Corto circuito strategico-finanziario

Rafforzare l’esercito e spedirlo in giro per il mondo ha dei costi altissimi e i cittadini si chiedono da dove arriveranno le sterline necessarie. Shapps etichetta queste preoccupazioni come “disfattismo di sinistra” e si concentra sul punto fondamentale: la Gran Bretagna ha ancora il potere di influenzare gli eventi mondiali. E per mantenere tale potere investirà miliardi nel modernizzare le Forze armate coi nuovi F35, i sottomarini Dreadnought, i droni e le armi nucleari.

Da oggi l’obiettivo è destinare alla difesa il 2,5% del PIL. Sono più di 50 miliardi di sterline all’anno, la cifra più alta di sempre, puntualizza fieramente il ministro. In un’intervista alla BBC gli è stato fatto notare che a fronte dell’aumento delle minacce alla sicurezza nazionale, il numero di soldati diminuisce. Shapps risponde: Non è il numero degli uomini che conta, ma la letalità.

E sulle tempistiche della spesa pubblica prevista per l’esercito, risponde che la traiettoria sta già andando in alto e che l’obiettivo sarà raggiunto non appena le condizioni economiche lo permetteranno. Che sfortuna, ora le circostanze sono negative perché, come lui stesso aveva detto, c’è una crisi del costo della vita che vi è stata regalata da Putin e che sta colpendo le famiglie qui nel nostro Paese.

È sempre lui, il presidente russo in persona che si impegna a generare l’inflazione in Gran Bretagna! Per colpa sua Londra non può ancora spendere i soldi che voleva usare proprio per combatterlo… Il governo britannico ha definito come prioritarie le spese militari rispetto agli investimenti nella crescita economica. E intanto il Ministro della Difesa ha dichiarato esplicitamente che l’Occidente ha in mano le sorti di Kiev e la dirige contro Mosca, descrivendola quasi come un nemico personale di Londra.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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