Il Perù cresce nell’export di agroalimentari e cerca sbocchi nel mercato cinese

Il Perù cresce nell’export di agroalimentari e cerca sbocchi nel mercato cinese

24 Maggio 2024 0

Il Perù vuole confermare il ruolo di primissimo piano nelle esportazioni agroalimentari globali. Si tratta di un settore fondamentale per la sua economia, che fa da traino allo sviluppo sociale di un Paese che vive da alcuni anni una profonda crisi politica.

Numeri da record

Il Perù è il primo esportatore al mondo di quinoa e di mirtilli, il secondo di zenzero e di avocado fresco e il terzo di cuore di palma in scatola. Altri prodotti peruviani largamente esportati sono l’uva, gli asparagi, la paprica, le cipolle e i mangimi per animali. Nel complesso è al nono posto per esportazioni di frutta e vorrebbe salire ancora di una posizione, arrivando a 65 miliardi di fatturato prima della fine del 2024. Sarebbe così il quarto anno consecutivo in cui supera il record precedente. Il ministro dello Sviluppo agrario e dell’Irrigazione Ángel Manero Campos ha comunicato che il governo proporrà un’iniziativa legislativa per recuperare i benefici della legge № 27360, che aveva favorito la diversificazione della produzione, l’ingresso in nuovi mercati e la creazione di posti di lavoro.

Mercati di sbocco

Il Perù vende i suoi prodotti agroalimentari in 141 mercati, dei quali i principali sono gli USA, la UE (Olanda e Spagna in particolare), il Messico e il Cile. Ora vorrebbe consolidare gli scambi commerciali anche con la Cina, grazie alla visita ufficiale della presidente Dina Boluarte prevista a giugno, annunciata dal ministro Manero. Incontrerà Xi Jinping e uno degli argomenti sul tavolo sarà l’export di manzo verso Pechino, che potrebbe fruttare a Lima dai 3 ai 4 miliardi di dollari. Il summit peruviano-cinese si terrà pochi mesi prima del forum dell’APEC (Asia-Pacific Economic Cooperation) che si svolgerà proprio nella capitale peruviana. Al vertice di novembre parteciperà il leader cinese.

Perù e FMI

Dopo Varsavia nel 2017, sarà Lima la seconda al mondo a non avere bisogno di rinnovare la “linea di credito flessibile” del Fondo Monetario Internazionale. Il Perù aveva aderito all’iniziativa nel 2020 aprendo un credito di emergenza di 10 miliardi, senza però doverlo mai utilizzare. Oggi l’FMI ha comunicato che grazie alle forti basi economiche (date fra l’altro da un aumento della produzione mineraria, agricola e della pesca), il Paese andino potrà uscire completamente dal programma creditizio. Ha aggiunto di attendersi per quest’anno una crescita del 2,5% e un recupero dai due shock del 2023, uno legato ai disastri naturali e l’altro ai disordini sociali.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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