Il piano Trump per spartirsi l’Ucraina e far aderire Kiev alla NATO
In America stanno pensando seriamente al dopo-Biden anche e soprattutto in politica estera. Il nodo da sciogliere è naturalmente quello dell’Ucraina e di questo passo toccherà scioglierlo al prossimo presidente. Ma il campo di battaglia segnerà l’esito principale e a Washington vogliono farsi trovare pronti con delle alternative.
Voci insistenti
Stanno circolando voci sempre insistenti sul piano che Trump avrebbe per chiudere la partita con Mosca. In molte occasioni l’ex presidente ha infatti affermato con sicurezza che sarebbe in grado di mettere fine al conflitto con trattative rapide. Anzi, ha sempre detto che il conflitto non sarebbe proprio scoppiato se lui fosse rimasto alla Casa Bianca. Ora che la vittoria nelle elezioni di novembre sembra possibile, vorrebbe presentare una proposta che presume venga accettata da Mosca. La cerchia di Trump bolla questa notizia come una diceria, ma sono consapevoli delle reali di chance di farcela. Il suo vantaggio su Biden infatti si consolida ogni giorno che passa, in modo direttamente proporzionale agli insuccessi ucraini e al decadimento mentale del presidente in carica. In Italia ne dà notizia La Repubblica, in Gran Bretagna il Daily Mail, ma nei prossimi giorni vedremo se arriveranno conferme o smentite da Washington o da Kiev.
I dettagli del piano
La sostanza è questa: concedere definitivamente alla Russia le quattro regioni che ha incorporato, più la Crimea. Poi farle accettare l’ingresso immediato nella NATO della parte restante di Ucraina. Si pensa che tale transazione andrebbe bene sia Mosca che a Kiev. Ciò accontenterebbe gli ucraini, sia quelli desiderosi di posare le armi sia quelli ansiosi di entrare formalmente in Occidente. A Washington certamente starebbe bene, perché i Repubblicani non vogliono più spendere per aiutare Zelensky. E l’Alleanza Atlantica? Ufficialmente i membri non ne hanno discusso al vertice di qualche giorno fa. Gli unici scambi sono avvenuti a proposito della proposta del segretario generale Jens Stoltenberg di rafforzare l’intraprendenza della NATO. In particolare, di dare maggiori poteri decisioniali sull’assistenza militare verso Kiev. Tale proposta comprende la concessione di altri 100 miliardi di euro a Zelensky. Ma i ministri dei Paesi membri hanno complessivamente espresso scetticismo o contrarietà a tale idea.
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