Zelensky, Usa e getta

Zelensky, Usa e getta

19 Febbraio 2025 0

Se c’è un altro sconfitto in questi giorni di avvio agli accordi di pace per l’Ucraina è proprio Zelensky. Il presidente ucraino adesso è in estrema difficoltà. Nel loro primo contatto avvenuto a Riad, Stati Uniti e Russia lo hanno di fatto accompagnato alla porta nel momento in cui hanno parlato di elezioni.

La notizia lo ha agitato molto. Di fronte alla sua mancata partecipazione al vertice, Trump ha affermato: In Ucraina non ci sono state elezioni e c’è la legge marziale. Il leader, mi dispiace dirlo, ha indici di gradimento bassissimi, al 4%. Le città del Paese sono state distrutte, non è capitato a Kiev perché i russi non vogliono lanciare troppi missili lì. Il popolo dell’Ucraina non svolge elezioni da molto tempo. Non è una questione della Russia, lo dico io e lo dicono tanti altri Paesi. La gente è stanca e vorrebbe un cambiamento. Poi ha specificato: Ho sentito delle lamentele che l’Ucraina non è stata invitata al vertice. Sono lì da tre anni. Non avrebbero mai dovuto iniziare la guerra. Avrebbero potuto fare un accordo, ora lo facciamo noi.

Ormai Zelensky è rimasto orfano del suo principale sponsor, l’ex presidente Biden, anche per gli affari non meglio chiariti che intratteneva col figlio Hunter (per i quali quest’ultimo è stato graziato dal padre negli ultimi giorni di mandato). Dunque non può che essere preoccupato: sulla sua testa pesa la richiesta di risarcimento degli USA per i miliardi di dollari concessi per alimentare il conflitto. Per adessoo la questione è stata messa in pausa, ma presto dovrà essere presa in seria considerazione da Kiev.

Zelensky ha anche compreso che dopo il summit di Parigi l’Europa e la NATO non esistono più. La guerra per procura che ha portato avanti per conto terzi adesso manca di un elemento fondamentale: i terzi. Si sono tutti squagliati come neve al sole, e adesso il presidente ucraino vaga confuso e arrabbiato come una belva ferita. Non riesce nemmeno a trasmettere i suoi messaggi quotidiani, forse perché non sa più cosa dire ai cittadini. E il tentativo di alzare i toni contro Trump difficilmente lo aiuterà a difendere le ragioni del popolo ucraino.

Pur nel suo cinismo, Trump ha strappato il velo da questo conflitto, chiarendo le responsabilità di ogni parte, pure degli stessi Stati Uniti. Nei colloqui di vertice si sono rivelate anche le panzane che i quotidiani del mainstream hanno propinato per troppo tempo. Il loro gioco è crollato nel momento in cui Mosca ha dichiarato che per la Russia non costituirebbe un problema il fatto che l’Ucraina entri nella UE. In realtà Putin lo aveva detto prima del 2022 e lo ha ribadito in questi anni, ma la propaganda in Europa ha veicolato un messaggio totalmente diverso: l’allarme su un Russia che voleva annettersi l’Ucraina.

Ciò contro cui i russi combattono è l’adesione di Kiev alla NATO. Oggi stanno raggiungendo questo scopo. Purtroppo nel mezzo ci sono stati migliaia di morti da entrambe le parti. Se in Occidente vi fossero stati altri soggetti al comando, la guerra non sarebbe mai scoppiata. Il problema è rappresentato dalla dottrina Monroe, dai colpi di Stato travestiti da rivoluzioni spontanee, ma la Storia presenta sempre il conto. Fra qualche anno conosceremo gli sporchi interessi che hanno riportato la guerra nel cuore dell’Europa. E sapremo quanto deboli sono stati i leader europei incapaci di evitare questa tragedia.

Marco Fontana
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