Ucraina: gli USA non devono lasciare che le loro armi vengano disperse e contrabbandate come accaduto in Afghanistan

Ucraina: gli USA non devono lasciare che le loro armi vengano disperse e contrabbandate come accaduto in Afghanistan

8 Aprile 2023 0

La rivista americana The National Interest lancia l’allarme: le armi made in USA fornite con generosità all’Ucraina finiscono nei canali del contrabbando e del traffico internazionale. Washington deve fare qualcosa al più presto per evitare il ripetersi dello scenario afghano degli anni ’80. Presentiamo la riflessione di Wesley Satterwhite, che ha servito nell’esercito americano di stanza in Europa e oggi consulente del Dipartimento di Stato.

Appena passato l’anniversario dell’anno di guerra in Ucraina, vi sono segnali incoraggianti che il conflitto possa terminare presto. In quello che è sembrato quasi un miracolo natalizio, poco prima del Capodanno il presidente Vladimir Putin aveva dichiarato che la Russia è pronta a negoziare un qualche esito accettabile riguardo al conflitto. Lo scorso mese, invece, la Cina ha divulgato il suo piano di pace e il presidente Xi Jinping ha visitato Mosca per ragionare sulla fattibilità della proposta. Sia la Russia che l’Ucraina sono bloccate in uno stallo spiacevole che negli ultimi mesi non offerto reali cambiamenti sul campo di battaglia. Adesso, invece, sembra essere giunto il momento ideale per un qualche tipo di tregua, armistizio o accordo analogo.

Miliardi su miliardi di dotazioni militari da monitorare

Poiché la situazione si evolve, è l’ora di pensare a ciò che accadrà dopo il conflitto. In particolare, ci sono miliardi di dollari di attrezzature belliche targate USA che rimarranno in un Paese in via di ricostruzione, nel quale vi possono essere istituzioni deboli, ribelli filorussi e territori occupati. In questo momento, gli Stati Uniti hanno concesso qualcosa come 34 miliardi di dollari sotto forma di assistenza militare all’Ucraina e 48 miliardi di dollari di aiuto combinato umanitario e finanziario.

Sul totale del sostegno militare 12,7 miliardi sono stati dati in qualità di armamenti ed equipaggiamento dai magazzini del Dipartimento della Difesa insieme a 1,3 miliardi di donazioni e prestiti per acquistare ancor più armi. È giusto e doveroso che gli Stati Uniti supportino l’Ucraina contro un’aggressione diversa da qualsiasi altra cosa vista in Europa dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Gli USA sono tenuti a sostenere la democrazia e la libertà ove esse siano in pericolo. Tuttavia, è anche giusto per gli Stati Uniti chiedere conto delle armi fornite a Kiev, esigenza esposta dai Repubblicani al Congresso.

Il rischio  di replicare gli effetti della guerra afghano-sovietica

Gli USA dovrebbero evitare che si ripeta lo scenario della guerra afghano-sovietica. Le somiglianze sono impressionanti. L’URSS aveva inviato laggiù le sue truppe, mentre gli USA sostenevano i coraggiosi combattenti afghani che lottavano per la libertà nonostante le circostanze assolutamente contrarie. In quel conflitto proprio i lanciarazzi portatili made in USA FIM-92 Stinger causarono la perdita di molti elicotteri sovietici e diedero una mano a ribaltare la situazione.

All’epoca veniva considerata come una tecnologia sensibile, così gli accordi sugli aiuti prevedevano che per ricevere altri missili si dovessero restituire i lanciarazzi usati. All’indomani del conflitto, Washington lanciò un programma di riacquisto per riprendersi i circa mille Stinger mandati in Afghanistan. Questo programma da 65 milioni di dollari è stato da molti considerato come un fallimento. I missili forniti ai mujaheddin erano infatti già stati trasferiti in Corea del Nord, in Iran, in Qatar e in Tagikistan.

Dove finiranno i FGM-148 Javelin, Stinger e droni Phoenix Ghost Tactical?

In Ucraina, è l’FGM-148 Javelin americano che ha distrutto i veicoli corazzati russi con un indice di efficacia del 93%. Kiev ha ottenuto più di 8500 di questi lanciarazzi, oltre a 1650 Stinger, 1800 droni Phoenix Ghost Tactical e 2500 vari tipi di missili e di sistemi missilistici. Tuttavia, ben poco è stato fatto per monitorare tali armi ad alta tecnologia. L’Ambasciata USA a Kiev, a cui il governo americano ha dato il compito di tracciarle, a causa della guerra non ha personale a sufficienza né capacità operative. Né esiste un programma di scambio 1:1 per i Javelin, come invece era per gli Stinger in Afghanistan negli anni ’80. L’Ucraina è il Paese più povero d’Europa e il secondo più corrotto dopo la Russia.

È al 122esimo posto nella classifica mondiale della corruzione, posizione che condivide con eSwatini, l’ultima monarchia assoluta dell’Africa. Alla fine della Guerra Fredda, l’Ucraina era famosa per il traffico illegale di armi, provenienti dagli stock accumulati nei magazzini sovietici. Dal 1992 al 1998 il Paese ha perso qualcosa come 32 miliardi di dollari di attrezzature militari a causa di furti, negligenza e vendite sottocosto.

La denuncia dell’Europol

L’EUROPOL, l’agenzia europea per la lotta al crimine, ha affermato che la proliferazione di armi da fuoco ed esplosivi in Ucraina potrebbe condurre a un aumento di armi e munizioni smerciate nella UE attraverso canali di contrabbando già tracciati o mediante piattaforme online. Aggiunge poi che la minaccia potrebbe essere persino maggiore alla fine del conflitto. Armamenti inviati in Ucraina sono già stati individuati in reti clandestine in Finlandia, Svezia, Danimarca e Olanda.

Ciò che gli USA dovrebbero fare è aumentare il numero delle ispezioni in loco. Solamente il 10% delle armi ad alto rischio sono state sottoposte a controlli simili da quando sono iniziati a giungere gli aiuti americani. Le verifiche vengono effettuate dall’addetto alla Difesa e dall’uffico per la Cooperazione nella Difesa dell’Ambasciata americana a Kiev. Se tali ispezioni si rivelassero troppo pericolose, gli Stati Uniti dovrebbero delegare agli ucraini stessi il controllo sull’utilizzo finale delle armi.

Alcune possibili soluzioni

Le fotografie dei numeri di serie e i tag di geolocalizzazione potrebbero essere caricati su un database condiviso fra ucraini e governo americano. Infine, un programma di scambio 1:1 dovrebbe essere obbligatorio per gli armamenti più importanti forniti dagli USA. Ad esempio, quando un razzo viene sparato da un Javelin, il tubo in fibra di vetro dovrebbe essere restituito prima di poterne avere uno nuovo. Tale contabilità degli armamenti forniti all’Ucraina non è un argomento della destra, ma qualcosa che deve essere considerato seriamente e pianificato. Nulla dura per sempre, e per conservare la vita a milioni di persone si spera che il conflitto finisca presto. Dobbiamo quindi essere preparati a questo evento e a ciò che ne seguirà.

 

Redazione Strumenti Politici
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