Tunisia: Teatro nazionale ospita bambini dei centri di detenzione e vulnerabili per lo spettacolo di Aladino
Il Teatro nazionale tunisino ha accolto venerdì e sabato un gruppo di bambini posti sotto controllo giudiziario nei centri di reintegrazione e un gruppo di bambini dei centri Sos villaggi dell’infanzia per assistere alla rappresentazione dello spettacolo “Il Libro di Aladino” accompagnati dai genitori. Il direttore generale del teatro nazionale tunisino, Moez Mrabet, ha indicato che il programma, sotto lo slogan “I nostri figli, le nostre speranze”, rientra nel “contesto della consacrazione del principio costituzionale che garantisce il diritto di tutti alla cultura, che richiede apertura al pubblico oltre le differenze e le mancanze della vita”. Gli organizzatori hanno dichiarato in un comunicato stampa che, per la prima volta, i bambini dei centri di integrazione assistevano ad uno spettacolo extramurale in compagnia dei loro genitori, un momento memorabile per l’emozione provata e la luce che illuminava i volti di questi bambini privati della libertà.
Cinque gruppi di bambini provenienti dai centri correzionali di Mourouj, Mghira, Mejaz e Sidi El-Hani sono stati accompagnati alla rappresentazione teatrale dai loro familiari e da un certo numero di funzionari del ministero degli Affari culturali di Tunisi e del corpo generale delle carceri e degli istituti penitenziari tunisini. “Tali attività culturali rientrano nell’attuazione delle direttive del ministero della Giustizia volte a dedicare ulteriormente la dimensione educativa e umanitaria e a circondare i bambini con altri strumenti culturali e artistici per consentire loro una migliore autostima. Sono questi gli obiettivi perseguiti dall’insieme generale delle carceri e degli istituti penitenziari che opera nel quadro di un certo numero di programmi educativi, pedagogici, formativi e culturali affinché sia possibile reintegrarli ed integrarli nel loro ambiente familiare e sociale”. Ha aggiunto Mrabet.
Sabato, ha visto invece protagonisti un gruppo di minori accompagnati dai membri dell’Associazione tunisina SOS Villaggi dei Bambini, sotto la direzione di Mohammed Megudiche.
Mentre i bambini nei villaggi SOS sono abituati a frequentare spettacoli cinematografici, teatrali e mostre d’arte nell’ambito di collaborazioni con festival e centri culturali, sia al chiuso che all’aperto, fuori dai villaggi, sono per la prima volta ospiti del Teatro Nazionale tunisino nel tenero desiderio di tendere una mano amica a un’infanzia fragile, minacciata e bisognosa di sostegno.
Ha ribadito il direttore del Teatro nazionale tunisino, che vale la pena ricordare lo scorso 4 febbraio ha accolto i bambini di Gaza.
Lo spettacolo teatrale andato in scena racconta la storia di Aladino e della lampada magica in un modo contemporaneo che unisce danza, canto e suspense su un unico palco, incarnando la storia d’amore di Aladino e della sua amata principessa, che trionfa sull’odio e sulla manipolazione.
Diretto da Mohamed Mokhtar Louzir è riuscito ad offrire ai giovani ospiti momenti indimenticabili divertimento e socialità, confermando il ruolo sociale del teatro e il suo impatto sullo sviluppo delle comunità, come piattaforma per nobili obiettivi umanitari.
Vanessa Tomassini è una giornalista pubblicista, corrispondente in Tunisia per Strumenti Politici. Nel 2016 ha fondato insieme ad accademici, attivisti e giornalisti “Speciale Libia, Centro di Ricerca sulle Questioni Libiche, la cui pubblicazione ha il pregio di attingere direttamente da fonti locali. Nel 2022, ha presentato al Senato il dossier “La nuova leadership della Libia, in mezzo al caos politico, c’è ancora speranza per le elezioni”, una raccolta di interviste a candidati presidenziali e leader sociali come sindaci e rappresentanti delle tribù.
Ha condotto il primo forum economico organizzato dall’Associazione Italo Libica per il Business e lo Sviluppo (ILBDA) che ha riunito istituzioni, comuni, banche, imprese e uomini d’affari da tre Paesi: Italia, Libia e Tunisia. Nel 2019, la sua prima esperienza in un teatro di conflitto, visitando Tripoli e Bengasi. Ha realizzato reportage sulla drammatica situazione dei campi profughi palestinesi e siriani in Libano, sui diritti dei minori e delle minoranze. Alla passione per il giornalismo investigativo, si aggiunge quella per l’arte, il cinema e la letteratura. È autrice di due libri e i suoi articoli sono apparsi su importanti quotidiani della stampa locale ed internazionale.