Tonga: dal Giappone aiuti per la ricostruzione ed esercitazioni congiunte

Tonga: dal Giappone aiuti per la ricostruzione ed esercitazioni congiunte

17 Settembre 2022 0

Tonga sta tornando alla normalità dopo il disastro di inizio 2022, quando l’eruzione del vulcano Hunga-Tonga ha isolato il Paese per oltre un mese e ha causato vittime in tutto l’Oceano Pacifico. Gli scienziati considerano questo evento come l’eruzione più violenta mai registrata dai sistemi moderni, la quale ha a sua volta provocato tsunami di proporzioni terribili. Oggi l’arcipelago polinesiano sta finalmente riprendendo anche le attività di cooperazione estera, interagendo in particolare con il Giappone. Recentemente sono state condotte manovre congiunte fra la marina tongana e la Kaijō Jieitai, la Forza marittima di autodifesa nipponica, nell’ottica del contrasto alla crescente influenza cinese nel Pacifico meridionale. Si è trattato di esercitazioni di posizionamento e di comunicazione con il cacciatorpediniere giapponese Kirisame e il pattugliatore tongano Ngahau Siliva, nelle acque vicino alla capitale Nuku’alofa. Il principe ed erede al trono di Tonga Tupouto’a ‘Ulukalala è salito sulla Kirisame, salutato dalla guardia d’onore nipponica, e ha tenuto un discorso di ringraziamento ai giapponesi per l’aiuto da loro fornito a seguito della catastrofe vulcanica, sottolineando altresì lo sforzo per garantire la sicurezza collettiva delle isole oceaniche. Anche i ministri tongani hanno effettuato una visita ufficiale sul cacciatorpediniere, compreso il premier Siaosi Sovaleni, che ha dichiarato: Tonga e Giappone sono entrambe nazioni marittime. Tonga è un partner molto stretto per il Giappone, con cui condivide i valori comuni dello stato di diritto e delle regole basate sull’accesso marittimo libero e aperto. Tokio si sta infatti spendendo per la visione di un’area indo-pacifica “libera e aperta”, che intende respingere gli sforzi cinesi di imporsi come potenza primaria sulla regione. Subito dopo l’eruzione, il Giappone aveva inviato le sue navi e i suoi militari in missioni di aiuto per portare attrezzature di soccorso e persino acqua potabile ai tongani, rimasti tagliati fuori dai collegamenti internazionali. Le onde degli tsunami hanno distrutto le case, la cenere vulcanica ha contaminato le riserve idriche, i cavi delle telecomunicazioni si sono spezzati: per proseguire nel ritorno alla normalità, il governo tongano ha dato l’annuncio di un piano di ricostruzione stilato insieme alla Japan International Cooperation Agency (JICA). I giapponesi forniranno assistenza nel riedificare gli edifici e i collegamenti. Il ministro delle Infrastrutture Sevenitini Toumoua ha affermato che il Paese è ormai pienamente entrato nella fase di ricostruzione, con l’85% del lavoro di pulizia dei detriti svolto nelle aree urbane come la capitale e con Internet e telefoni che funzionano regolarmente. Intanto sono cominciate le rilevazioni di un team scientifico lungo le coste dell’arcipelago tongano, effettuate con la finalità di studiare l’impatto dell’eruzione e degli tsunami sulla barriera corallina e sulle risorse ittiche. Il progetto è stato approvato dal governo e vi collaborano anche scienziati della Polinesia Francese e degli Stati Uniti. Con questa ricerca intendono capire il modo migliore per gestire la pesca e per proteggere la vita marittima nelle acque tongane.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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