Taiwanesi scettici su supporto Usa in caso di invasione della Cina

Taiwanesi scettici su supporto Usa in caso di invasione della Cina

26 Aprile 2022 0

Sale lo scetticismo da parte dei taiwanesi circa un impegno diretto degli Usa in caso di invasione da parte della Cina. Ad attestarlo un sondaggio realizzato dallo think tank Fondazione per l’Opinione Pubblica Taiwanese, il quale ha pubblicato un sondaggio su questo tema. I risultati mostrano come il 53,8% degli intervistati non crede che Washington scenderebbe direttamente in difesa di Taiwan. Un risultato eclatante visto che lo scorso ottobre nutriva questa opinione solo il 28,5% dei taiwanesi. E’ alta anche la preoccupazione per un eventuale attacco: per il 38,6% degli intervistati infatti Pechino invaderà prima o poi Taiwan.

La ragione di questo crollo di fiducia sarebbe da rintracciare dall’invasione russa dell’Ucraina e dal comportamento di Joe Biden e dell’esercito americano. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha escluso l’invio di truppe in Ucraina, sollevando dubbi a Taiwan sul fatto che Washington avrebbe risposto allo stesso modo se la Cina avesse fatto una mossa simile. Solo il 36,3% crede che le forze americane sarebbero state inviate per proteggere l’isola. C’è da notare che il Taiwan Relations Act del 1979 prevede la vendita di armi e altre forme di sostegno, ma non obbliga Washington a intervenire militarmente se l’isola venisse attaccata.

Il paradosso è che i taiwanesi ora credono che sia più probabile che il Giappone invierà le sue forze di autodifesa (JSDF) per difendere Taiwan rispetto agli Stati Uniti. Il 43% dei taiwanesi ha infatti dichiarato che pensa che il Giappone interverrebbe contro un 49% che pensa che il Giappone si mangerebbe neutrale.

Abbastanza inaspettato anche il giudiziose sull’impegno del governo di Taiwan di unirsi alle sanzioni imposte dall’Occidente contro la Russia in risposta all’invasione dell’Ucraina. Il sondaggio rileva tra gli adulti taiwanesi di età pari o superiore a 20 anni, il 64,4% ha sì affermato di sostenere questo impegno, ma un cospicuo 23,6% si oppone a questa scelta.

Marco Fontana
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