Storia Militare della Guerra Russo-Ucraina, un libro onesto e rispettabile per conoscere il ‘pregresso’ del conflitto
Sulla guerra russo-ucraina sono stati versati fiumi d’inchiostro, fiumi non sempre limpidi. L’autorevole analista politico-militare Mirko Campochiari e l’autorevole storico militare Giovanni Cecini hanno avuto l’ottima idea di partire come si deve fare, ossia dall’inizio, e di scrivere un volume introduttivo che è una ariosa e ben calibrata illustrazione del “pregresso”. Da questi presupposti nasce Storia Militare della Guerra Russo-Ucraina. Volume primo 1917-2014 pubblicato da Parabellum Edizioni.
L’identità nazionale ucraina
Spiega quindi come si è formata nella storia un’identità nazionale ucraina separata da quella russa, per poi illustrare i tentativi di indipendenza sviluppatisi con la fine dell’Impero Zarista, le complesse e tragiche vicende di quella che è normalmente chiamata guerra civile tra “bianchi” e bolscevichi, guerra che fu in realtà un complesso, spesso caotico sovrapporsi di conflitti tra plurimi attori, interni ed esterni, con aspetti sia sociali sia nazionali.
E poi il periodo comparativamente sereno della NEP, la bufera della collettivizzazione staliniana negli anni ’30 e la nuova tremenda tenaglia in cui si trovarono (non solo ma soprattutto) molti ucraini tra legittime esigenze di liberazione dal giogo sovietico e la sgomentante constatazione che, nella sua follia, la Germania nazista, anziché utilizzare al massimo le spinte centrifughe antirusse, applicava anche sugli altri popoli slavi le sue deliranti teorie razziste.
Particolarmente interessanti, giacché relative a vicende meno note delle altre, mi sono risultate le pagine sul periodo sovietico dopo la seconda guerra mondiale (l’unica vicenda ben nota di quel periodo è il “regalo” all’Ucraina della Crimea su iniziativa di Khrusciov; ma anche questa vicenda andava ben contestualizzata e in questo libro lo è. Chiaro puntuale è anche il capitolo sul periodo post-sovietico.
Un libro dal valore divulgativo
Non è necessario essere perfettamente d’accordo su ciascuna singola ricostruzione e interpretazione dei fatti per asserire che si tratta (e scusate se è poco) di un libro onesto e rispettabile, scevro di posizioni corrive e gridate, che inoltre, vale ribadirlo, non si limita ad essere una corretta sintesi ma in vari punti fornisce informazioni che non si trovano ovunque. Qualche episodica imprecisione lessicale non intacca sostanzialmente il pregio di questo volume, che fa attendere con impazienza i prossimi.

(Roma, 1963) Professore Associato di Storia delle Relazioni Internazionali presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Tra il 1998 e il 2011 ha vissuto e lavorato in Turchia. Vanta oltre cento pubblicazioni (anche in inglese e in turco), tra cui tre grandi monografie (tutte tradotte in turco). Senior fellow del think tank “Il Nodo di Gordio”.

