Reazione fredda e scettica dell’Occidente al piano della vittoria di Zelensky

Reazione fredda e scettica dell’Occidente al piano della vittoria di Zelensky

26 Settembre 2024 0

Il giornale americano Bloomberg ha raccolto le rivelazioni di due esponenti della politica euroamericana, che illustrano la reazione fredda e disicantata verso gli ambizioni programmi del presidente ucraino Zelensky. Molto semplicemente, a quest’ultimo stanno provando in tutti i modi a far capire che… non c’è trippa per gatti. Ma l’ex attore e con lui il suo entourage politico fanno finta di nulla e insistono con la “lista dei desideri”.

I politici occidentali stanno cercando di attenuare le aspettative sul piano di Zelensky per mettere fine alla guerra. Il presidente ucraino lo ha presentato a New York in questi giorni. I suoi alleati, però, non lo vedono particolarmente adatto a generare una svolta nel conflitto con la Russia. Un funzionario (che ha voluto rimanere anonimo) informato sulle conversazioni avute con costoro da Zelensky ha rivelato che nel programma non vi è alcun elemento di sorpresa né qualcosa di veramente capace di cambiare il corso della guerra. Un altro funzionario, invece, lo definito come una “lista dei desideri”.

Pessimismo e preoccupazione

Questa tetra valutazione del piano del leader ucraino evidenzia il senso di pessimismo che pesa sugli alleati, mentre il conflitto ormai prosegue nel suo terzo anno. Gli alleati temono anche un indebolimento del supporto all’Ucraina qualora l’ex presidente Donald Trump torni in carica dopo le elezioni che saranno fra appena sei settimane. Come rivelato dai due funzionari, almeno uno degli alleati ha suggerito che ormai è ora di tentare un nuovo contatto con Vladimir Putin, da parte di Zelensky o di altri Paesi. I Paesi occidentali iniziano pure a preoccuparsi della loro stessa sicurezza, ora che la Russia spinge sulla produzione di armi in modo da avere un impatto al di là della questione ucraina. Mosca vuole aumentare le spese per la difesa fino a un picco di 13,2 miliardi di rubli (142 miliardi di dollari) nel 2025, secondo una bozza di proposta di bilancio triennale visionata da Bloomberg News.

Zelensky ha presentato il suo “piano per la vittoria” a margine dell’Assemblea generale annuale della Nazioni Unite. Il secondo funzionario anonimo che ha riportato delle indiscrezioni ha altresì detto che mentre gli alleati vogliono sostenere per tutto il tempo necessario l’Ucraina, il presidente di quest’ultima dovrà chiarire meglio cosa significhi per lui la pace. Lo scorso venerdì ai giornalisti Zelensky aveva detto che il suo piano punta a dare a Kiev una posizione più forte in vista dei futuri negoziati con la Russia. Teme infatti che un cessate-il-fuoco senza delle chiare garanzie possa lasciare libero Putin di colpire di nuovo dopo aver compiuto il suo riarmo.

Sempre al centro dell’attenzione

Il capo dello staff presidenziale Andry Yermak ha dichiarato lunedì al Council on Foreign Relations di New York che il piano ambisce all’ottenimento dell’invito di aderire alla NATO e che esorta i partner a ignorare le minacce russe di escalation. Zelensky, intanto, volendo tenere lo sforzo bellico ucraino al centro dell’attenzione mediatica, ha visitato una fabbrica di munizioni a Scranton, in Pennsylvania, la città natale di Biden. In questi giorni ha presentato il suo piano al presidente americano.

Uno dei messaggi che ha portato adesso negli USA agli alleati è di “non tentennare”. In un’intervista al programma del canale ABC, Zelensky li ha invitati a porre fine alla guerra più rapidamente tramite il rafforzamento dell’Ucraina. Ha affermato: Credo che siamo più vicini alla pace di quanto pensiamo. Probabilmente l’esito del duello presidenziale influenzerà i calcoli. In una conferenza tenuta di lunedì scorso Trump ha dichiarato di ritenere che Zelensky desideri “fortemente” la vittoria della sua avversaria, aggiungendo che se invece vincerà lui, spingerà Ucraina e Russia al tavolo dei negoziati.

Contatto con Putin?

Il primo dei due funzionari ha riferito che, non essendovi segnali che il Cremlino voglio fermarsi, gli alleati stanno discutendo la possibilità di approcciare direttamente Putin prima del G20 che si svolgerà in Brasile a novembre. Fino a questo momento i politici occidentali ha fatto sapere che non intendono continuare a soddisfare le richieste ucraine di avere armi ancora più sofisticate. Gli americani, ad esempio, hanno cercato di spegnere le speranze di Kiev di approvazione all’utilizzo dei missili a lungo raggio per colpire il territorio della Federazione Russa in profondità. Venerdì scorso, parlando ai giornalisti nella sua capitale, Zelensky ha avvertito che se il suo piano verrà rifiutato, ciò lascerà il mondo diviso in due: Una parte sosterrà l’Ucraina e l’altra fingerà di volere che Russia e Ucraina si siedano al tavolo dei negoziati.

Redazione Strumenti Politici
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