Argentina, parlamentari di metà mandato: vittoria inattesa per Milei
Dalle legislative del 26 ottobre in Argentina è uscito un risultato che ha lasciato di stucco persino il vincitore della tornata, il presidente Javier Milei.
Vittoria a valanga
Si votava per rinnovare metà della Camera dei deputati e un terzo del Senato. Il partito di governo La Libertad Avanza ha ottenuto più del 40% delle preferenze, sbancando in 16 province e risultando primo anche a Buenos Aires, Córdoba, Santa Fe, e Mendoza. Adesso vi sarà un rimpasto ministeriale, soprattutto in dicasteri chiave come gli Esteri e la Giustizia. Il dato più importante è che Milei potrà affrontare la seconda parte del suo mandato presidenziale con un consenso politico più forte. Con più deputati a disposizione, corre rischi minori di vedere le sue misure bocciate dal Congreso de la Nación. Dunque potrà insistere con la sua “motosega” nell’applicare le riforme liberiste già in atto.
È stata una sorpresa amara per l’opposizione, che ha avuto un risultato persino inferiore alle previsioni più pessimistiche. Secondo gli esperti, questa sconfitta metterà a dura prova l’unità della coalizione peronista. La batosta è arrivata anche per Provincias Unidas, coalizione che ambisce ad essere il terzo polo in vista delle presidenziali del 2027.
Milei sorpreso
A seguito della vittoria Milei ha proclamato che dal 10 dicembre, giorno di inizio della nuova legislatura, l’Argentina avrà il Congresso più riformista della sua storia. Ha spiegato che due cittadini su tre non vogliono tornare al passato e che gli argentini hanno deciso di lasciarsi alle spalle 100 anni di decadenza. Ha ammesso di essere “sinceramente sorpreso” dal risultato elettorale, che ritiene di aver ottenuto perché in grado di riconquistare lo spirito “epico” del 2023. Ha annunciato che si impegnerà comunque in un dialogo con le opposizioni nella ricerca del consenso per la seconda fase delle sue riforme radicali, in particolare su fisco e lavoro.
Era obiettivamente difficile immaginare un tale esito. Infatti appena un mese fa i sondaggi vedevano la maggioranza degli argentini scettica sulla realizzazione delle promesse di Milei. Dopo un suo discorso alla nazione in cui aveva detto che “il peggio è passato”, la popolazione aveva reagito negativamente. Meno di un terzo degli argentini aveva detto di credergli. A peggiorare la situazione c’erano anche i recenti scandali di corruzione che hanno coinvolto sua sorella Karina e alcuni membri del partito di governo. Tra di essi vi è anche il deputato José Luis Espert, capo della Commissione parlamentare per il bilancio, dalla quale si è dimesso e che aveva così rinunciato a ricandidarsi per le elezioni di ottobre.

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