Per la prima volta “Carmen” non muore e conquista Tunisi. Sul palco tanto talento, arte e passione

Per la prima volta “Carmen” non muore e conquista Tunisi. Sul palco tanto talento, arte e passione

17 Febbraio 2024 0

“Carmen” seduce e conquista il pubblico tunisino. L’opera di Bizet, messa in scena per la prima volta in Tunisia, il 14 e 15 febbraio, al Teatro dell’Opera, nella Città della Cultura di Tunisi, registra il tutto esaurito. Uno spettacolo che emoziona, riproponendo lo spirito libero della donna tunisina incarnato da Carmen e il tema dell’amore universale. Coreografata e diretta da Sofiane Aboukra e messa in scena dal Balletto dell’Opera e dall’Orchestra Sinfonica Tunisina, lunghe code per accedere al teatro confermano la sete del pubblico di arte, cultura e bellezza. Un trinomio che la “Carmen” prodotta dal Teatro dell’Opera di Tunisi, centro di balletto e arti coreografiche, centro di musica e opera, ha saputo sublimare.

L’amore è lontano, puoi aspettarlo. Non lo aspetti più, è qui! Libera è nata, libera morirà. A volte fabbricante di sigari, a volte contrabbandiere, un po’ strega e spesso innamorata. Capace di far disertare il brigadiere Don José (Hassen Doss) o di persuadere il torero Escamillo (Haythem Hadhiri), è l’alleata dell’amore, come un uccello ribelle e bambino bohémien che le somiglia così tanto: Carmen. È su queste due sillabe che Prosper Mérimée costruì un racconto da cui Georges Bizet trasse un personaggio che la sua opera trasformò in mito. Quella della donna libera che ascolta il suo desiderio, senza preoccuparsi del decoro, sfidando la morte sotto la punta del coltello di un disertore divorato dalla passione. Se Carmen rappresenta la passione, Micaela (Amina Baklouti, Nesrine Mahbouli) è l’altra protagonista femminile, incarnando la purezza del medesimo sentimento. Due facce della stessa medaglia, che possono coesistere in un unico individuo, ma qui messe agli antipodi.

A Tunisi Carmen non muore e sposa Escamillo

Ma chi dice mito, dice infinite letture possibili. Anche se è diventata l’opera più popolare al mondo, “Carmen” resta aperta agli approcci più innovativi, come ogni capolavoro universale. L’ideazione del regista Abou Lagraa trasmette emozioni vivide, il suo spettacolo ci permette di vedere Carmen, magistralmente interpretata da Maram Bouhbal, attraverso gli occhi di José. E nella vertigine di una direzione recitativa precisa, viene riprodotta l’eterna danza a due dell’amore eterno, perché nella “Carmen” di Abou Lagraa, Don José non la uccide, come previsto nell’ultimo atto, e alla fine sposerà Escamillo.

Per i costumi dello spettacolo si scontrano due stili diversi: uno più moderno ed uno più tradizionale. La “Carmen” è l’anima che vuole sentirsi libera, accompagnata da un controcanto del popolo. La legge è raccontata con uno stile più freddo, insieme ai danzatori (Houda Riahi, Omaima Manai, Wael Marghni, Abdel Monaim, Khemis Hazem Chebbi, Hichem Chebli, Cyrine Kalai, Ranim Kefi, Omar Abbes, Baya Bouzgarrou, Sabrina Zehri, Fatma Balti, Abdel Kader Drihli, Hamdi Trabelsi, Khouloud Ben Abdallah, Kais Harbaoui, Houssem Eddin Achouri) i cui movimenti eleganti e coordinati accompagnano Carmen sul palco. A far innamorare il pubblico tunisino, oltre alla gitana che conosce le arti per sedurre gli uomini, Frasquita (Wajd Akrout) e Mercedes (Zeineb Cherif), le Dancaire (Mohamed Ali Zouch), Moralés (Dhia Errayes), il Remendado (Haythem Gdiri Lillas) e Pastia (Echrak Matar).

 

La costumista Paola Lo Sciuto: “impresa riuscita e straordinaria”

Con il supporto di sei musicisti dell’Ente Luglio Musicale Trapanese, diretti dal maestro Fadi Ben Othman, e dal Coro dell’Opera di Tunisi, diretto da Elias Balaghi, l’iniziativa è il risultato di una serie di residenze creative, frutto di una collaborazione con l’Istituto francese e l’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi che, con il suo sostegno, ha permesso alla direttrice d’orchestra Nicoletta Conti, alla costumista Paola Lo Sciuto e ai sei musicisti di trascorrere un periodo di lavoro e formazione accanto ai talentuosi artisti tunisini.

Sono molto contenta di aver potuto partecipare a questo evento straordinario”. Ha dichiarato la costumista Paola Lo Sciuto, sottolineando che “mettere in scena un’opera come la Carmen è già un lavoro molto complesso e per la prima volta a Tunisi, mettere insieme tante figure, professionali e non, per realizzare uno spettacolo ambizioso in così poco tempo, è stata un’impresa riuscita e straordinaria. Sono contenta del risultato, nonostante tante difficoltà”. L’artista ha ribadito quanto sia stato importante “vedere l’impegno, tutta la dedizione e la volontà di farcela da parte di tutti i collaboratori, gli assistenti e i tecnici, soprattutto Sihem Belkhodja la direttrice del Polo Danza del Teatro dell’Opera di Tunisi. Il coreografo e regista, Abou Lagraa, con il quale collaboro da anni, ha fatto un lavoro straordinario, perché non è facile accordarsi con modi diversi di lavorare, e lontano dalla propria cultura artistica come quella dell’Opera lirica”.

Una performance memorabile in soli tre mesi di preparazione, è la rivincita del talento

Le testimonianze raccolte dietro le quinte rivelano l’impegno per realizzare questa memorabile performance. “È stato davvero un piacere realizzare questo progetto con l’orchestra, ma anche con i bambini che sono stati bravissimi,”commenta a caldo Kais Harbaoui, ballerino professionista al Ballet de l’Opéra de Tunis. Dal coordinamento dei diversi elementi artistici, alla creazione di una coerenza armoniosa sul palco, ogni dettaglio è stato attentamente orchestrato per sugellare un successo che merita una tournée internazionale.

Zeineb Cherif, che ha interpretato Mercedes, assistente del direttore artistico del coro tunisino, ci dice che “E’ stata una bellissima esperienza per me come per i miei amici, colleghi, artisti, solisti, perché siamo tutti tunisini per la prima volta. Abbiamo avuto così tanto piacere lavorare con i ballerini e muoverci sul palco. Il coro e l’orchestra diretti da Fadi Ben Othman e Ilyes Blagui sono stati molto potenti. È un orgoglio aver realizzato un’opera in soli 3 mesi in Tunisia!”.

L’opera merita una tournée internazionale

Abou Lagraa è soddisfatto di aver vinto la sfida, sottolineando che “Carmen” è la prima opera maghrebina con un cast interamente tunisino. Esprime il suo orgoglio di contribuire alla storia artistica del teatro locale e annuncia una versione ridotta di “Carmen” già prevista per venticinque rappresentazioni in tutta Europa, con una probabile futura programmazione in Tunisia, iniziando con due date a Cartagine. Da parte sua, il tenore Hassen Doss ha espresso grande entusiasmo per la sua partecipazione all’opera “Carmen” auspicando che l’opera possa diventare una tradizione in Tunisia e nel Maghreb.

Vanessa Tomassini
Vanessa Tomassini

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