Nepal, impeachment per il capo della Corte Suprema
La Camera dei rappresentanti del Nepal ha nominato oggi una commissione di undici membri per avviare la procedura di impeachment del giudice capo della Corte suprema, Cholendra Shumsher Rana. Della commissione faranno parte quattro membri del Partito comunista marxista-leninista unificato (Cpn-Uml), due del Congresso nepalese (Nc), due del Partito comunista – Centro maoista (Cpnm) e uno ciascuno del Partito comunista socialista unificato (Cpn-Us), del Partito socialista del popolo (Pspn o Jspn) e del Partito socialista democratico (Lsp). Tra tre mesi la commissione presenterà una relazione da presentare all’aula. Il giudice Rana, al quale vengono contestati vari presunti abusi, avrà il diritto di presentare una memoria difensiva entro sette giorni dall’inizio della procedura.
La mozione di accusa è stata presentata il 13 febbraio, da un centinaio di deputati della maggioranza, e per il giudice Rana è scattata automaticamente la sospensione. Secondo la Costituzione nepalese (articolo 101, comma 6), infatti, in attesa dell’esito della procedura, il giudice capo non può esercitare le sue funzioni. Per la sua rimozione la Costituzione prevede che entrambe le camere del parlamento federale si esprimano con una maggioranza di almeno due terzi dei membri, soglia che quindi necessita della convergenza anche di voti dell’opposizione.
Il portavoce del Congresso, Prakash Sharan Mahat, ha spiegato che l’iniziativa è stata presa per superare l’attuale “ostruzione” nel sistema della giustizia. Le rimostranze verso il giudice emerito sono esplose lo scorso ottobre dopo l’ennesima polemica che lo aveva investito, riguardante presunte pressioni esercitate per far nominare il cognato Gajendra Bahadur Hamal ministro dell’Industria e del commercio, ma precedentemente Rana era già stato criticato – secondo l’Agenzia Nova – per le nomine del Consiglio costituzionale e per alcune sentenze.
Il Partito comunista marxista-leninista, finito all’opposizione dopo che i suoi ex alleati maoisti hanno appoggiato una nuova coalizione guidata dal Congresso, ha accusato invece i promotori dell’impeachment del giudice capo di voler condizionare alcuni processi pendenti per corruzione e le elezioni amministrative in programma a maggio.
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