Ministro degli Esteri tedesco cancella viaggio in Cina per scarsità di appuntamenti
Momenti di freddo e di imbarazzo nei rapporti fra Cina e Germania. La settimana scorsa il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha cancellato all’ultimo momento una visita ufficiale in Cina perché aveva ricevuto conferma di un solo appuntamento, quello col suo omologo Wang Yi.
Figuraccia, ma ora si minimizza
Si è trattato di segnali poco amichevoli da entrambe le parti: da Pechino, che in questo modo mostra di snobbare i tedeschi, e da Berlino, che sembra non voler perdere tempo coi cinesi facendo viaggiare il suo rappresentante per un unico incontro. Quindi è stato uno sgarbo e una figuraccia reciproca, anche perché il viaggio era in preparazione da tempo. Ora Berlino butta acqua sul fuoco. Il portavoce del dicastero tedesco specifica che non si è trattato di una cancellazione, ma che la visita è stata soltanto rimandata. Il ministro Wadephul ha aggiunto che telefonerà a Wang “il prima possibile”, senza però specificare quando.
Il portavoce del governo federale Steffen Meyer precisa che i rapporti col governo cinese sono stabili. Non si attende alcun tipo di ostacolo o di impatto sulla politica governativa. Soprattutto Berlino rimane interessata a “uno scambio rispettoso e positivo” con Pechino. A sua volta, il portavoce degli Esteri cinese Guo Jiakun ha detto che dalla cooperazione beneficiano entrambe le parti e chiede “rispetto reciproco e parità”, perché i due Paesi devono “tenere le relazioni nella direzione giusta”.
Sgarbi recenti
I due ministri si erano già incontrati in Germania a luglio per discutere delle limitazioni cinesi alle esportazioni dei metalli di terre rare, utilizzati dall’industria tedesca per realizzare fra l’altro motori elettrici e sensori. Wadephul sta cercando il modo di allentare tali restrizioni, che danneggiano l’economia tedesca, senza però ammorbidire le critiche di Berlino alla posizione cinese verso Taiwan e verso la Russia. Ad agosto infatti aveva definito “fondamentale” il supporto dato da Pechino a Mosca per continuare la cosiddetta operazione militare speciale.
E non è la prima volta che un Ministro degli Esteri tedesco irrita gravemente la Cina con dichiarazioni poco accorte. Nel settembre 2023, mentre era in visita negli Stati Uniti governati da Biden, l’allora ministro Annalena Baerbock si era riferita come “dittatore” al presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping. Pechino aveva quindi convocato per chiarimenti l’ambasciatrice tedesca Patricia Flor. E ha aveva definito come “estremamente assurde” le parole della Baerbock e tali da oltraggiare la dignità della Cina.

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