Lo dice il New York Times: l’Ucraina è un poligono di esercitazione per le armi NATO

Lo dice il New York Times: l’Ucraina è un poligono di esercitazione per le armi NATO

25 Novembre 2022 0

Da un articolo del 15 novembre sul New York Times emerge finalmente una verità scomoda, finora smentita o sminuita dalla narrazione del mainstream: i Paesi del blocco NATO stanno sfruttando il conflitto con la Russia per mettere alla prova le armi di nuova concezione in condizioni reali di combattimento. In Ucraina, uno degli obiettivi dei comandi militari e dei ministeri della Difesa è capire quali modifiche apportare e quali strategie elaborare nelle guerre del futuro. L’Ucraina è il campo perfetto per questi “beta test” ed è una realtà non più nascosta dalla foglia di fico degli slogan umanitari. Proponiamo il testo tratto dalla disamina effettuata da Lara Jakes, corrispondente estera del New York Times.

Tre mesi fa, mentre le truppe ucraine cercavano di respingere i russi a sud, il quartier generale delle Forze armate a Kiev mandava nella zona di combattimento – senza far troppo rumore – una nuova e costosa arma. Non si trattava di una piattaforma di lancio di missili, di un cannone o di un altro tipo di armamento fornito dai partner occidentali. Era invece il sistema di monitoraggio denominato “Delta”, una rete online che può essere utilizzata da militari, funzionari civili e persino semplici cittadini per ottenere e scambiare informazioni importanti sulle forze russe. Fino all’inizio del conflitto tale software, elaborato in collaborazione coi Paesi della NATO, non aveva fatto in tempo a superare dei test completi in condizione di combattimento. Tuttavia, procedendo verso Cherson nel quadro di una controffensiva su larga scala, l’esercito ucraino oltre alle potenti armi concesse dall’Occidente ha usato il Delta per mandare via i russi dalle città e dai villaggi nei quali si erano insediati da diversi mesi.

Il Delta è una delle prove del fatto che l’Ucraina è diventata il poligono di prova per le armi più recenti e per i sistemi di informazione, così come per i nuovi metodi di applicazione, i cui risultati secondo le previsioni dei politici occidentali e dei comandanti militari possono determinare le caratteristiche delle guerre per molte generazioni a venire. Occorre far notare che il conflitto ucraino rappresenta in larga misura un’estenuante guerra di logoramento, caratterizzata da incessanti colpi di artiglieria e da altre tattiche risalenti ancora alla Seconda guerra mondiale. Entrambe le controparti utilizzano per lo più armi di epoca sovietica e secondo alcuni Kiev sta già finendo le relative munizioni. Sebbene questo conflitto sia costituito da molti elementi tradizionali, gli esperti stanno analizzando attentamente il modo in cui le nuove realizzazioni nel campo della tecnologia e della preparazione dei militari in Ucraina stanno cominciando a cambiare il carattere delle azioni belliche. Fra le novità, oltre al Delta, vi è il battello guidabile a distanza, le armi antidrone chiamate SkyWiper e una versione aggiornata del sistema tedesco di difesa antiaerea non ancora utilizzato nemmeno in Germania.

L’Ucraina è il poligono migliore, perché ci dà la possibilità di verificare tutte le ipotesi in condizioni di combattimento e di apportare modifiche rivoluzionarie alle tecnologie e al carattere della guerra moderna, ha dichiarato Mykhailo Fedorov, vicepremier dell’Ucraina e ministro della Trasformazione digitale. A ottobre, Fedorov è intervenuto a una conferenza della NATO a Norfolk, in Virginia, dove per la prima volta ha parlato pubblicamente del Delta. Ha enfatizzato l’importanza crescente degli aerei e delle imbarcazioni con guida a distanza, che secondo i rappresentanti ufficiali e gli esperti militari oggi sono armamenti estremamente popolari, come mai avvenuto nelle guerre passate. Nelle ultime due settimane ci siamo ulteriormente convinti che in futuro sarà impiegata nelle guerre una quantità massima di droni e una minima di essere umani, ha detto Federov.

A partire dall’estate dello scorso anno, l’Ucraina e i suoi alleati hanno condotto nel Mar Nero test di guida a distanza di barche cariche di esplosivi, culminati in ottobre in un audace attacco alla flotta russa al largo della costa presso Sebastopoli. La maggior parte dei funzionari militari rifiuta di commentare quell’attacco e di dare dettagli sulle imbarcazioni, ma gli Stati Uniti e la Germania quest’anno hanno fornito barche simili all’Ucraina. Shaurav Gairola, analista specializzato in armamenti navali che lavora per la Janes, una società di intelligence del settore della difesa, ha affermato che il colpo nel Mar Nero testimonia l’altro grado di pianificazione, contando l’evidente efficacia dell’utilizzo di imbarcazioni non grandi e relativamente poco costose contro le navi militari più grandi e potenti della Russia. Questo attacco estende gli orizzonti dell’attuale conflitto, dice Gairola, il quale sostiene che esso posa le fondamenta per un cambio di paradigma nelle dottrine della guerra navale e simboleggia l’espressione di nuove tattiche futuristiche di combattimento. Secondo gli esperti militari, l’utilizzo delle barche con guida a distanza può acquisire una particolare importanza, perché mostra come possa evolversi la tattica di azione bellica in acqua, mentre gli USA e i loro alleati si preparano a possibili attacchi della Cina nel mar Cinese Orientale e nel mar Cinese meridionale o a una sua aggressione a Taiwan.

Poiché la Russia ha iniziato a usare i droni in maniera molto più attiva, gli alleati mandano a Kiev nuove tecnologie per lottare contro di essi. L’anno scorso le Forze armate ucraine hanno iniziato a usare le armi antidrone, sviluppate di recente, chiamate SkyWiper. Esse permettono di deviare il drone dalla sua traiettoria o di provocarne la messa fuori uso tramite lo smorzamento dei segnali di comando; sono state elaborate in Lituania ed erano sul mercato da appena due anni prima che fosse deciso di inviarle in Ucraina secondo un programma della NATO di assistenza nel campo della sicurezza. Dopo quasi nove mesi dallo scoppio del conflitto, lo SkyWiper è l’unico tipo di arma antidrone che viene usato da parte degli ucraini. Ora, comunque, gli SkyWiper vengono considerati una risorsa di enorme importanza bellica sia dai militari ucraini che da quelli russi, i quali cercano di impossessarsene. Non si sa con precisione quanti ne siano stati dati a Kiev, ma secondo certi dati la Lituania avrebbe fornito alcune decine di unità nell’ottobre 2021. In un’intervista al New York Times, il Ministero della Difesa lituano ha comunicato che il Paese ha inviato 50 di questi particolari “fucili” ad agosto, dopo che i funzionari ucraini li avevano definiti come “una delle priorità fondamentali”. Dalia Grybauskaitė, che era presidente della Lituania quando lo SkyWiper era in fase di sviluppo, ha detto che era lei al comando, dal 2009 al 2019, l’industria nazionale della difesa ha effettuato un passaggio ragionato verso la produzione di armamenti ad alta tecnologia. Ciò è stato fatto con l’obiettivo di rinnovare e perfezionare l’arsenale che in quel momento era formato in maggioranza da mitragliatrici Kalashnikov e da altre armi di epoca sovietica. In Ucraina stiamo imparando come combattere e come utilizzare i nostri armamenti di standard NATO, ha dichiarato la Grybauskaitė in un’intervista la settimana scorsa. Sì, l’Ucraina è il nostro poligono di esercitazione. Dopo una pausa ha aggiunto: Mi vergogno del fatto che gli ucraini stiano pagando per il nostro addestramento con le loro vite.

Le armi letali occidentali che vengono inviate in Ucraina nella cornice dell’assistenza militare sono in maggior parte versioni aggiornate di modelli più vecchi. Un esempio sono gli IRIS-T di fabbricazione tedesca, missili infrarossi a medio raggio autoguidati con rampa di lancio, che fungono da difesa contro gli attacchi missilistici russi. Essi hanno un raggio d’azione più lungo rispetto ai sistemi antiaerei di generazione precedente che avevano debuttato nel 2015. Le Forze armate della Germania non avevano ancora messo in campo queste armi rinnovate, ma le hanno spedite all’Ucraina in ottobre. Ulteriori missili sono stati forniti la settimana scorsa. Rafael Loss, esperto di armi dello European Council on Foreign Relations, ha affermato che i sistemi di difesa antiaerea modernizzati non possono in quanto tali cambiare gli equilibri delle forze in campo. Comunque, ha aggiunto, il loro utilizzo in Ucraina ha mostrato che il governo di Kiev si è evoluto rispetto alla strategia di stile sovietico e si è avvicinato al livello dell’Alleanza Atlantica. Funzionari di alto grado della NATO e dell’Ucraina hanno dichiarato che il programma Delta ne è un brillante esempio. Esso racchiude in sé le funzioni di sistema di allarme preventivo e di banca dati fatta di mappe e di riprese delle posizioni nemiche con l’aggiornamento in tempo reale, accurato fino a dare l’informazione di quanti soldati sono in movimento e di quali armi siano dotati. Questi dati si uniscono ai dati di intelligence, tra cui quelli ottenuti coi satelliti, coi droni e con le fonti governative, così che i militari ucraini possano decidere dove e come occorra attaccare.

Kiev e le capitali europee hanno deciso che serviva loro un sistema del genere dopo l’inizio della lotta dei separatisti nell’est dell’Ucraina nel 2014. Il sistema è stato realizzato dal Ministero della Difesa ucraino con l’aiuto della NATO e per la prima volta è stato testato nel 2017, in parte affinché l’esercito potesse disabituarsi agli standard russi di archiviazione delle informazioni e passare alle tecnologie di scambio dei dati in tempo reale. Da quel momento, l’utilizzo di questo sistema è regolarmente entrato nei programmi di esercitazioni congiunte di Ucraina e NATO. Lo scambio delle informazioni già da molto tempo rappresenta una delle caratteristiche principali delle forze degli Stati Uniti e di altri membri NATO. Secondo le parole dei rappresentanti dell’Alleanza, ciò che li stupisce nel sistema Delta è che la larga accessibilità di questa rete entro le forze ucraine le ha aiutate a prendere decisioni sul campo di battaglia persino più rapidamente di alcuni fra i più moderni eserciti. Il primo test per il Delta in condizioni di guerra è avvenuto dopo qualche settimana dall’inizio delle operazioni militari a febbraio, quando il convoglio russo lungo 40 miglia si è mosso in direzione di Kiev. I droni ucraini hanno seguito i suoi spostamenti dall’aria, mentre i militari cercavano i posti più adatti a intercettarlo. Tra l’altro, semplici cittadini inviavano al governo messaggi istantanei con dettagli che potevano essere visti solo da vicino. Tutte queste informazioni sono state messe insieme, analizzate e diffuse tramite il Delta, per aiutare le truppe ucraine a respingere quelle russe. Si è trattato della prima volta in cui il potenziale del Delta è stato compreso al massimo, ha comunicato il Ministero della Difesa ucraino. Nella sua dichiarato si dice anche che da quel momento il Delta ha aiutato ogni giorno a scovare fino a 1500 obiettivi russi confermati in tutto il Paese. I test delle nuove tecnologie in Ucraina aiutano i funzionari di alto livello e gli specialisti di pianificazione difensiva negli Stati Uniti e nei Paesi alleati a decidere come investire i propri mezzi nel corso dei prossimi due decenni. Persino i compiti di routine in Ucraina, ad esempio sul come portare il carburante per i veicoli che trasportano i missili fino ai confini del territorio nemico, sono serviti come pretesto utile per dare inizio al confronto all’interno dei comandi americani sulla necessità di elaborare una tecnologia simile che non dipenda da linee di rifornimento.

Mentre la lotta contro la Russia continua, gli esperti stanno lavorando su una strategia di lungo termine che permetta di garantire collegamenti solidi e coordinamento delle azioni fra gli alleati, cioè quello che secondo gli ufficiali spesso è mancato durante la guerra in Iraq o in Afghanistan. Tali riforme della strategia militare venivano discusse anche prima dell’inizio delle operazioni in Ucraina. Ne ha parlato il generale francese Philippe Lavigne, che ha guidato l’Allied Command Transformation della NATO, ma le nostre osservazioni sul conflitto ucraino mostrano che tali premesse sono ancora tutte valide. Secondo lui l’Ucraina ha mostrato che i prossimi conflitti armati probabilmente consisteranno in un confronto molto intenso non solo in terra e in cielo, ma anche soprattutto nel cyberspazio: È proprio questo l’ambiente operativo del futuro, ha detto il generale.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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