Le frontiere tunisine sono diventate “una barriera” per i migranti clandestini
Le frontiere tunisine si sono trasformate in una barriera sempre più impenetrabile per i migranti irregolari.
Lo afferma la Direzione generale della Guardia nazionale tunisina, sottolineando che “grazie a un’intensa attività di pattugliamento e sorveglianza” da parte della gendarmeria e dell’esercito, “i tentativi di attraversamento clandestino verso lo spazio europeo, soprattutto da parte di cittadini subsahariani, sono drasticamente diminuiti”.
La sinergia tra le forze dell’ordine tunisine e la cooperazione con i paesi limitrofi ha permesso di ottenere risultati concreti sul terreno, ovvero meno attraversamenti, meno naufragi e un controllo sempre più stringente delle rotte migratorie, si legge in un comunicato ufficiale. Queste unità lavorano in modo efficiente e 24 ore su 24 per prevenire le infiltrazioni e controllare i movimenti transfrontalieri illegali. “Il coordinamento sul campo tra la Guardia Nazionale e le unità dell’Esercito ha contribuito a ottenere risultati tangibili, con una significativa diminuzione dei tentativi di infiltrazione attraverso i confini terrestri e marittimi”.
La cooperazione tra Italia e Tunisia
Italia e Tunisia intendono rafforzare la cooperazione nella gestione dei flussi migratori illegali, secondo un approccio regionale. L’incontro di ieri a Roma ha rappresentato l’occasione per riaffermare la forza delle relazioni bilaterali e il partenariato strategico tra i ministeri dell’Interno nei rispettivi settori di interesse, in particolare gli sforzi congiunti compiuti nel quadro della lotta alla migrazione irregolare così da ridurre le sue conseguenze negative su entrambi i paesi.
Secondo la stessa fonte, i due ministri hanno sottolineato l’impegno “a compiere ogni sforzo per trovare soluzioni pratiche per controllare le frontiere e ridurre il fenomeno migratorio”, apprezzando i risultati del lavoro dei gruppi di lavoro congiunti in merito.
Le due parti hanno inoltre convenuto sulla necessità di adottare una strategia regionale per unificare gli sforzi di tutti i paesi interessati al fenomeno della migrazione irregolare per contrastare il traffico di migranti e lavorare per garantire il loro ritorno volontario nei paesi di origine nel quadro di soluzioni di sviluppo permanente.
Dall’inizio di quest’anno ad oggi, il numero di migranti irregolari in arrivo dalla Tunisia in Italia è diminuito dell’80 per cento rispetto allo scorso anno, ha confermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel consueto messaggio rivolto al Consiglio europeo prima dello svolgimento del vertice i giorni scorsi, per presentare i progressi compiuti in termini di migrazione.
Von der Leyen ha sottolineato che quest’anno si sono registrati trend incoraggianti sulla rotta migratoria che attraversa il Mediterraneo centrale con una diminuzione del 59 per cento. La presidente della Commissione europea ha precisato che “per ottenere risultati è necessario un impegno costante. Continuiamo ad approfondire le relazioni globali e strategiche che stiamo costruendo con i principali paesi di partenza dei migranti e altri partner”.
“In Tunisia, continuiamo a stabilire tutti i pilastri del Patto di partenariato firmato nel luglio 2023”, ha aggiunto Von der Leyen, precisando che “più di 100 milioni di euro sono già stati stanziati per varie attività legate alla migrazione, compresa la protezione, rimpatrio, gestione delle frontiere e lotta alla tratta di esseri umani”.
Vanessa Tomassini è una giornalista pubblicista, corrispondente in Tunisia per Strumenti Politici. Nel 2016 ha fondato insieme ad accademici, attivisti e giornalisti “Speciale Libia, Centro di Ricerca sulle Questioni Libiche, la cui pubblicazione ha il pregio di attingere direttamente da fonti locali. Nel 2022, ha presentato al Senato il dossier “La nuova leadership della Libia, in mezzo al caos politico, c’è ancora speranza per le elezioni”, una raccolta di interviste a candidati presidenziali e leader sociali come sindaci e rappresentanti delle tribù.
Ha condotto il primo forum economico organizzato dall’Associazione Italo Libica per il Business e lo Sviluppo (ILBDA) che ha riunito istituzioni, comuni, banche, imprese e uomini d’affari da tre Paesi: Italia, Libia e Tunisia. Nel 2019, la sua prima esperienza in un teatro di conflitto, visitando Tripoli e Bengasi. Ha realizzato reportage sulla drammatica situazione dei campi profughi palestinesi e siriani in Libano, sui diritti dei minori e delle minoranze. Alla passione per il giornalismo investigativo, si aggiunge quella per l’arte, il cinema e la letteratura. È autrice di due libri e i suoi articoli sono apparsi su importanti quotidiani della stampa locale ed internazionale.