La voce dei libici si perde tra i giochi di attori internazionali
Per tre volte il presidente del Parlamento libico Aguila Saleh e il presidente dell’Alto Consiglio di Stato (HCS) Khaled Al-Meshri hanno annunciato un accordo. Nell’ottobre 2022 da Rabat. A dicembre dal Cairo e nel gennaio 2023 di nuovo dal Cairo. Ogni volta si sono dichiarate concluse le discussioni sulla questione costituzionale e la base legale che consenta alla Libia di andare al voto.
“Tuttavia – ha notato il Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite in Libia e capo di Unsmil, Abdoulaye Bathily – il disaccordo persiste su punti importanti. Tra tutti i criteri di ammissibilità per i candidati presidenziali”. Le osservazioni di Bathily, sono arrivate sabato durante una conferenza stampa organizzata per presentare la sua proposta. Formare un comitato elettorale di alto livello che dovrebbe superare le divergenze degli attuali stakeholders libici. Ma soprattutto consentire di andare alle urne entro la fine di febbraio.
“Per tutto il mese di febbraio, ho continuato a impegnarmi con loro per esortarli a finalizzare i loro negoziati per soddisfare le aspettative del popolo libico. Inoltre, ho rivolto una richiesta a tutte le altre parti interessate, tra cui il feldmaresciallo Haftar, i membri del Comitato militare congiunto 5+5, i leader dei partiti politici, i candidati presidenziali, i leader civili e sociali e le personalità indipendenti, affinché condividano proposte per risolvere la crisi“.
Ha poi proseguito il funzionario Onu: “Sono grato al gran numero di libici che mi hanno trasmesso le loro proposte motivati dalla loro buona volontà e da un alto senso di impegno patriottico. Un attento studio di quei contributi mi ha ispirato nella mia iniziativa per rilanciare e ampliare il dialogo tra gli stakeholder libici”.
Il 13° Emendamento
“Alla vigilia del mio briefing del 27 febbraio al Consiglio di Sicurezza – ha ricordato Bathily – la Camera dei Rappresentanti ha adottato un documento legislativo chiamato “il 13 ° Emendamento”, che, secondo il Presidente dell’Alto Consiglio di Stato, è stato approvato dall’HCS pochi giorni dopo. Le due Camere hanno inoltre deciso di incaricare una commissione paritetica 6+6 di deliberare sulle leggi elettorali. Ho notato il ritmo accelerato con cui la Camera dei Rappresentanti e l’Alto Consiglio di Stato hanno adottato il 13 ° emendamento. Li elogio per aver compiuto questo passo nella giusta direzione. Meglio tardi che mai!”
“Se il 6+6 lavorasse con la stessa velocità e affrontasse tutte le lacune e le carenze del 13° emendamento entro un lasso di tempo ragionevole, producendo così una base costituzionale e giuridica credibile e attuabile per le elezioni, ciò rappresenterebbe un vero progresso, ripristinerebbe la fiducia nei la Camera dei Rappresentanti e l’Alto Consiglio di Stato, consentire all’Alta Commissione elettorale nazionale di procedere con i preparativi tecnici essenziali e rispettare la scadenza per lo svolgimento delle elezioni nel 2023. Il team UNSMIL ed io siamo pronti a supportare il 6+6 in qualsiasi modo (tecnico, risorse umane, logistica) per portare a termine i loro compiti”. Ha dichiarato Bathily, confermando che la Missione sta già sostenendo l’Alta Commissione elettorale nazionale ed è pronta ad aumentare questa collaborazione.
La fatidica data delle elezioni libiche non più procrastinabile
Bathili ha avvertito che “Non c’è motivo per ulteriori ritardi. Tenendo conto del mese sacro del Ramadan, che inizia tra meno di due settimane. Con buona volontà e determinazione entro metà giugno si può stabilire una tabella di marcia chiara per le elezioni. Il tempo metterà alla prova questo nuovo impegno pubblico della Camera dei Rappresentanti e dell’Alto Consiglio di Stato e dei loro vertici. Saranno responsabili delle loro parole davanti alla Libia e alla comunità internazionale”.
La Camera dei Rappresentanti, da parte sua, ha chiesto alla comunità internazionale di sostenere le istituzioni libiche. In particolare quelle coinvolte nell’approvazione della legislazione elettorale e delle leggi che regolano la spesa pubblica. Ha espresso la necessità di attivare i meccanismi internazionali contro coloro che ostacolano l’applicazione della legislazione libica. Rifiutandosi di interferire negli sforzi delle forze dell’ordine e della sicurezza.
La presidenza dell’HoR si era detta “sorpresa” dagli errori riguardanti la mancata approvazione della norma costituzionale al briefing di Bathily al Consiglio di Sicurezza. “Il briefing è contradditorio – si legge in una dichiarazione attribuibile al capo del Parlamento libico –. In quanto prende atto dell’emanazione dell’emendamento costituzionale e allo stesso tempo conferma la mancata approvazione da parte delle due Camere”. L’HoR aveva inoltre criticato Bathily per non aver menzionato l’interruzione della sessione dell’HCS. In ordine alla stessa forza maggiore che ha ostacolato le elezioni, il 21 dicembre 2021. “L’inviato Onu non ha fatto riferimento al fallimento delle istituzioni deputate al successo delle elezioni, nonché alla corruzione e allo spreco di denaro pubblico che hanno ostacolato le elezioni”. Ha affermato, accusando Unsmil di doppi standard e mancanza di neutralità.
Salem Jouha: “la proposta di Bathily non è chiara”
“Ora tutti i libici aspettano una risoluzione Onu e una volontà internazionale per risolvere il problema libico. L’ingerenza regionale e internazionale nella questione libica è chiara, quindi parte della soluzione è la volontà internazionale di raggiungere stabilità in Libia. L’obiettivo deve essere quello di formare un governo unificato e unificare tutte le istituzioni. Ciò che è necessario ora sono elezioni parlamentari e presidenziali che porteranno la Libia fuori dallo stallo attuale”. Ha dichiarato il Comandante Salem Jouha di Misurata, figura di spicco nell’establishment militare nella Libia occidentale. Incaricato in passato da Serraj di dialogare con le controparti orientali per l’unificazione dell’esercito. “Il piano di Bathily non è chiaro, e gli scenari, per tutti i libici, non sono chiari. Dipenderà dai gruppi privati o darà modo al Consiglio di Stato e al Parlamento di mettersi d’accordo? Per i libici, manca una visione chiara”. Ha aggiunto l’ufficiale ai nostri microfoni.
Mohammad Sowan: “Bathili acceleri la formazione del comitato di alto livello”
Il capo del partito democratico in Libia, Mohammed Sowan, ha chiesto all’inviato ONU di accelerare la formazione del comitato di alto livello affinché sia garante del raggiungimento di un governo unificato che conduca con successo le elezioni presidenziali e parlamentari. “Tale commissione deve essere formata per colmare eventuali lacune sulle quali i due consigli o una commissione non riescono a mettersi d’accordo, con la necessità di fissarne uno specifico termine”. Ha dichiarato Sowan, dicendosi ottimista per il fatto che Bathily abbia benvenuto l’accordo tra HCS ed HoR sul 13° emendamento costituzionale, rinnovando il suo appello affinché le due Camere completino il resto delle leggi necessarie a condurre un legittimo processo elettorale. “Riteniamo che questo consenso sia la chiave per una soluzione della crisi, indipendentemente dalle difficoltà che le due Camere devono affrontare. Chiedo ai due consigli di assumersi le proprie responsabilità davanti al popolo libico, perché non c’è più tempo da perdere”. Ha aggiunto.
Libyan Democratic Institute: “non si ripetano gli errori del passato”
Il Libyan Democratic Institute guidato da Moin El-Kikhia ha benvenuto il piano di Bathily per uscire dallo stallo politico in Libia e raggiungere le elezioni durante il 2023. Ha fatto anche appello alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale affinchè non si accontentino “di elaborare un piano, ma piuttosto sostengano la sua attuazione e obblighino tutte le parti al fine di garantire che proceda nel modo giusto e che non si ripetano gli errori verificatisi in precedenti accordi e dialoghi”.
Non è solo la mancanza di una base costituzionale ad ostacolare il momento elettorale in Libia
Bathily ha sottolineato la necessità di migliorare l’ambiente di sicurezza. “Data la natura frammentata delle istituzioni di sicurezza in tutto il paese, è indispensabile – ha indicato – un dialogo ad alto livello tra gli attori della sicurezza per consentire condizioni pacifiche per i candidati e l’elettorato durante le elezioni. In risposta all’appello della Commissione militare congiunta 5+5, l’UNSMIL si è impegnata a ospitare la conversazione con i leader della sicurezza di tutte le regioni per facilitare un accordo sulle misure per garantire la sicurezza delle elezioni”.
I candidati e la loro libertà di movimento durante la campagna elettorale
“È imperativo – ha ribadito il capo della missione ONU – aiutare i candidati alle elezioni presidenziali e legislative a muoversi liberamente attraverso la Libia. Devono inoltre aderire a principi che consentano una concorrenza libera ed equa e condizioni di parità, anche accettando il processo elettorale e i suoi risultati. Il meccanismo del gruppo di alto livello per le elezioni, che ho annunciato, verrà utilizzato per elaborare e convincere le parti interessate a firmare un codice di buona condotta“.
Ha poi aggiunto: “Una competizione reciprocamente rispettosa tra candidati basata sulle rispettive piattaforme e visioni per il paese non solo garantirà la legittimità delle istituzioni, ma segnerà anche una pietra miliare per la riconciliazione e l’unità nazionale. Le fondamenta sono già state poste dall’iniziativa congiunta dell’Unione africana e del Consiglio presidenziale sulla riconciliazione nazionale, che l’UNSMIL sostiene. Intendo coinvolgere i candidati elettorali in questa impresa. Mi aspetto che dimostrino un senso di leadership e responsabilità in questo senso”.
“Tutte le altre questioni politiche e pratiche che potrebbero sorgere durante queste consultazioni dai diversi segmenti della società (donne, giovani, notabili) saranno affrontate con le modalità del dialogo ad alto livello, sollecitando i partiti politici a includerle. Tali questioni possono includere preoccupazioni circa l’unità e la neutralità dell’amministrazione e un meccanismo di spesa statale solido, equo e trasparente, ecc.”.
Ha aggiunto Bathily, chiarendo che gruppo di alto livello è una nuova modalità per garantire una più ampia titolarità nazionale del processo elettorale da parte di libici provenienti da diversi ceti sociali oltre a un piccolo gruppo di attori legislativi (vale a dire la Camera dei Rappresentanti e l’Alto Consiglio di Stato). Il meccanismo del pannello non è colato nella pietra. Opererà in modo flessibile e dinamico. È progettato per coinvolgere in modo costruttivo le principali parti interessate attorno alle questioni principali per consentire elezioni inclusive, sicure, pacifiche ed eque quest’anno, per soddisfare le aspettative del popolo libico.
Gli attori del gruppo di alto livello non saranno designati o selezionati dall’UNSMIL
“Le parti interessate e le circoscrizioni interessate ai diversi argomenti designeranno chi parlerà a loro nome nel corso della mia diplomazia navetta tra gli attori libici”. Ha specificato il funzionario, evidenziando che gli attori sul campo che si occupano di questioni diverse saranno invitati a negoziare direttamente o tramite i loro rappresentanti. UNSMIL, dunque, intende facilitare i negoziati per garantire compromessi. “L’High Level Panel non mira a fornire incarichi ufficiali nelle istituzioni statali a nessun livello. Il suo unico scopo è facilitare la ricerca di compromessi su questioni controverse per consentire le elezioni. Come potete vedere, il gruppo ad alto livello, così come ve l’ho presentato, non ha nulla a che fare con una soluzione “imposta dall’esterno”. Non aggira le parti interessate o le istituzioni libiche. In realtà li include. Mette gli attori chiave e le istituzioni rilevanti al centro degli sforzi per risolvere l’attuale stallo politico e superare la crisi più ampia trovando un percorso libico-libico verso le elezioni”.
Il meccanismo proposto ha lo scopo di ampliare il processo di negoziazione con i principali attori per consentire una tabella di marcia elettorale con scadenze specifiche per garantire lo svolgimento di elezioni inclusive, libere ed eque. Il gruppo di alto livello coinvolgerà più parti interessate per partecipare al processo per un consenso nazionale più ampio. Ciò si tradurrà in un processo elettorale di successo che soddisfi veramente le aspirazioni del popolo libico.
“La mia iniziativa – ha concluso Abdoulaye Bathily – è in linea con la visione di una nuova Libia, indipendente, pacifica, prospera, terra di fraternità; la Libia come attore nascente sulla scena regionale e internazionale. Esorto tutti i leader libici a cogliere questa opportunità per impegnarsi in questa visione e soddisfare le aspirazioni del loro grande popolo. Invito inoltre tutti gli attori regionali e internazionali a trarre vantaggio da questo slancio per rafforzare il loro sostegno unificato ai leader libici per un maggiore impegno a realizzare le questioni al centro del futuro del loro paese. Parlando con una sola voce e aiutando a preservare l’unità nazionale e l’integrità territoriale della Libia, contribuiranno a costruire un partenariato sincero per la reciproca prosperità”.
Una nuova escalation di violenza nella Libia occidentale
Se la proposta di Bathily non convincerà tutti gli attori coinvolti, in primis i loro sostenitori esterni, la probabilità di una nuova escalation di violenza sembra profilarsi all’orizzonte. Domenica sera, scontri sono stati riferiti da nostre fonti locali tra due fazioni armate a Tajoura, sobborgo orientale della capitale. Il battaglione Rahbat Alduru ha attaccato le forze Alosoud di Al-Bashir Buqara (alsias la vacca) accusandole di aver ucciso uno dei suoi membri il giorno prima.
Video diffusi sui siti di social network mostrano lo schieramento di artiglieria medio-pesante tra le due milizie che si contendono il controllo della città. Colpi di artiglieria hanno terrorizzato i civili vicino al campo dell’aeronautica di Bir al-Usta Milad, situato tra Tajoura e Ain Zara, a sud-est della capitale. I pazienti dell’ospedale Bir al-Usta Milad sono stati coinvolti nella zona del conflitto mentre la direzione dell’ospedale ha esortato le loro famiglie in una dichiarazione su Facebook a venire in ospedale per portarli a casa.
Il servizio di ambulanza e di emergenza ha posto il suo personale a Tripoli, Al-Qarboulli e Qasr Al-Akhyar in allerta rossa sullo sfondo degli scontri nel comune di Tajoura. Insomma il processo di pacificazione della Libia è tutt’altro che in discesa e il Paese continua ad essere un campo da gioco per innumerevoli attori, tra i quali si disperde e confonde la voce di un popolo oppresso.
Vanessa Tomassini è una giornalista pubblicista, corrispondente in Tunisia per Strumenti Politici. Nel 2016 ha fondato insieme ad accademici, attivisti e giornalisti “Speciale Libia, Centro di Ricerca sulle Questioni Libiche, la cui pubblicazione ha il pregio di attingere direttamente da fonti locali. Nel 2022, ha presentato al Senato il dossier “La nuova leadership della Libia, in mezzo al caos politico, c’è ancora speranza per le elezioni”, una raccolta di interviste a candidati presidenziali e leader sociali come sindaci e rappresentanti delle tribù.
Ha condotto il primo forum economico organizzato dall’Associazione Italo Libica per il Business e lo Sviluppo (ILBDA) che ha riunito istituzioni, comuni, banche, imprese e uomini d’affari da tre Paesi: Italia, Libia e Tunisia. Nel 2019, la sua prima esperienza in un teatro di conflitto, visitando Tripoli e Bengasi. Ha realizzato reportage sulla drammatica situazione dei campi profughi palestinesi e siriani in Libano, sui diritti dei minori e delle minoranze. Alla passione per il giornalismo investigativo, si aggiunge quella per l’arte, il cinema e la letteratura. È autrice di due libri e i suoi articoli sono apparsi su importanti quotidiani della stampa locale ed internazionale.