Kiev non lancia ancora la controffensiva, ma intanto consiglia di prendere la cittadinanza russa agli ucraini dei nuovi territori

Kiev non lancia ancora la controffensiva, ma intanto consiglia di prendere la cittadinanza russa agli ucraini dei nuovi territori

2 Maggio 2023 0

Nei territori ucraini entrati ufficialmente a far parte della Federazione Russa a seguito del referendum dello scorso settembre, la cittadinanza russa viene concessa a coloro che la chiedono. Oggi proprio dalle autorità di Kiev arriva il consiglio agli ucraini là residenti di ottenere il passaporto russo. Lo ha affermato Dmytro Lubinets, commissario per i diritti umani della Verchovna Rada, il parlamento ucraino. In una diretta televisiva, Lubinets ha infatti dichiarato in base a considerazioni di carattere pratico e immediato: Consiglierei di prendere il passaporto russo, cioè di decidere di sopravvivere.

Cittadinanza per motivi di sicurezza

Lubinets invita gli ucraini a prendere la cittadinanza russa per motivi di sicurezza personale, anche se considera l’assegnazione del passaporto russo come un “nuovo tipo di crimine di guerra” perpetrato da Mosca. Visto in questa maniera, l’ottenimento della cittadinanza russa scagionerebbe gli ucraini dalle accuse penali che sorgerebbero da un certo progetto di legge lanciato lo scorso autunno.

La dichiarazione di Lubinets contraddice i principi politici a cui si attiene il governo di Zelensky, che annuncia continuamente la vittoria e la “liberazione”. Nel settembre del 2022 aveva iniziato l’iter legislativo di un progetto di legge che stabilisce la responsabilità penale per chi decide di prendere la cittadinanza russa. Il riferimento in particolare era ai quei territori divenuti nel frattempo parte della Federazione Russa, cioè le Repubbliche Popolari di Donetsk (DNR) e Lugansk (LNR) e le regioni di Kherson e Zaporozhzhia.

Con questa legge, ai funzionari pubblici dei nuovi territori, i quali chiedono la cittadinanza russa, verrebbero inflitti da 10 a 15 anni di carcere. In qualità di “ombudsman” o difensore civico, Lubinets sostiene di non accettare l’idea che le autorità ucraine debbano dissuadere i propri cittadini dal prendere il passaporto russo facendo pressione con la minaccia di un procedimento penale. Anzi, aggiunge Lubinets, è in preparazione un nuovo disegno di legge per consentire in futuro agli ucraini di rinunciare facilmente alla cittadinanza russa, senza conseguenze penali.

Secondo Lubinets, però, gli ucraini dei nuovi territori devono scappare da lì “con qualunque mezzo”. Comunque, se decidono di restare, va bene che diventino cittadini russi bene perché ciò permette loro rimanere al sicuro e attendere la prossima liberazione da parte dell’esercito ucraino. Con il passaporto, infatti, non potrebbero venire arrestati o “deportati” in Russia come “ostaggi”, come lo stesso Lubinets paventa.

Ma la controffensiva ancora non parte

La preannunciata controffensiva di primavera, che sembra dover iniziare da un momento all’altro, ancora non comincia. Fino a dove si spingeranno le truppe di Kiev? Da una parte, Zelensky ha sempre parlato di vittoria ineluttabile e di riconquista dei confini del 2013. Nella definizione degli obiettivi, tuttavia, gli alleati occidentali sono così prudenti al punto di risultare ambigui.

Gli stessi vertici del governo di Kiev evitano se possibile gli annunci fatali. Ad esempio, il ministro della Difesa Oleksii Reznikov dice che l’esercito è quasi pronto a lanciare l’operazione per recupare parte dei territori invasi. Quasi pronto, perché come spiega il ministro le attrezzature e gli armamenti occidentali sono stati promessi, approntati e consegnati “parzialmente”. Quindi gli ucraini sono pronti, ma solo “in linea generale”.  L’impossibilità di lanciare un attacco definitivo è illustrata da Mauro Mantovani, direttore del Dipartimento di studi strategici dell’Accademia Militare del Politecnico federale di Zurigo.

Anzitutto non lo permettono le condizioni sul campo, perché il terreno quest’anno è ancora troppo fangoso rispetto al solito. Se ne riparlerà dopo la metà di maggio. E poi le truppe ucraine non sono ancora né adeguatamente equipaggiate né messe in posizione. Secondo Mantovani, sul governo di Kiev c’è una forte pressione politica per attuare il tanto sbandierato piano di riconquista. Nelle attuali circostanze, però, il rischio di fallimento è piuttosto alto. Lo confermano i documenti dell’intelligence americana trapelati al pubblico, che parlano di una difesa aerea ucraina in grossa difficoltà e di mancanza di munizioni. Dal canto loro, i russi hanno fortificato le posizioni e stanno acquisendo superiorità aerea.

Il tempo gioca a loro favore. Intanto, proprio nella zona dove Kiev potrebbe attaccare per tagliare il passaggio terrestre di collegamento e rifornimento fra Crimea e nuovi territori, hanno creato nuove trincee, campi minati e fossati anti-tank. Nei territori ucraini entrati ufficialmente a far parte della Federazione Russa a seguito del referendum dello scorso settembre, la cittadinanza russa viene concessa a coloro che la chiedono. E proprio dalle autorità di Kiev arriva il consiglio agli ucraini là residenti di ottenere il passaporto russo.

Martin King
Martin King

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