Intervista esclusiva a Thanasoulas, politico greco espulso dalla Moldavia per le sue opinioni. Un Paese-candidato che maltratta il rappresentante di un Paese membro: un brutto precedente per i filo-UE della Sandu in vista delle elezioni

Intervista esclusiva a Thanasoulas, politico greco espulso dalla Moldavia per le sue opinioni. Un Paese-candidato che maltratta il rappresentante di un Paese membro: un brutto precedente per i filo-UE della Sandu in vista delle elezioni

28 Settembre 2025 0

Delle elezioni in Moldavia del 28 settembre il mainstream parla soprattutto come di una storica scelta fra la libertà e la prosperità della UE e il giogo russo. D’altronde è questa la narrativa suggerita dai vertici di Bruxelles, impegnati ad allargare l’Unione il più possibile ad est. E la Moldavia è un Paese-candidato, spinto dalla Commissione von der Leyen su un percorso accelerato verso l’ingresso. Eppure Chișinău ha ancora dei problemi interni da risolvere, come il suo reale rapporto con le pratiche democratiche. Lo abbiamo chiesto a Dimos Thanasoulas, portavoce del partito NIKI, che conta 10 seggi al Parlamento greco e 1 all’Europarlamento. Originario di Atene, giurista di alto livello, lo scorso luglio Thanasoulas voleva partecipare alla conferenza internazionale “Make Europe Great Again” (MEGA) a Chișinău. A causa delle sue opinioni politiche sgradite al governo di Maia Sandu, le autorità moldave lo hanno espulso dal Paese, insieme all’eurodeputato ceco Ondřej Dostál e all’attivista americano Brian Brown.

– Lei ha subito l’espulsione dalla Moldavia a causa della Sua attività politica. Estremamente imbarazzante: un Paese-candidato che tratta male un politico di un Paese membro UE come la Grecia. Dopo questo caso ha ricevuto minacce, pressioni o attenzioni particolari da parte di Bruxelles o Chișinău o dai media mainstream?

– È stata effettivamente una cosa imbarazzante! La dichiarazione ufficiale sulla TV di Stato moldava a proposito del sottoscritto è stata la seguente: un giurista di professione divenuto noto soprattutto per la sua opposizione ai matrimoni omosessuali. Thanasoulas oggi è conosciuto anche per le sue proteste contro la chiusura delle chiese durante la pandemia da Covid-19. Il partito a cui appartiene, il NIKI, è considerato di estrema destra, con lo slogan “Famiglia, Fede, Patria”. Spinge per l’introduzione dell’istruzione religiosa nelle scuole, il restringimento della legislazione sull’immigrazione, la promozione della “famiglia tradizione”, una formula in codice per la riduzione dei diritti delle persone LGBT, etc.

In che modo i servizi segreti moldavi hanno ottenuto tali informazioni sul mio attivismo in Grecia? Non ero mai stato in Moldavia prima. Perché dovrei essere considerato “persona non grata” a causa della mie opinioni? Questo è inaccettabile per uno Paese che afferma di essere governato dallo stato di diritto!

Dopo l’incidente in Moldavia non ho subito nessuna delle classiche ripercussioni di Bruxelles o Chișinău. E il mainstream greco ha ignorato l’accaduto come se non fosse mai successo… Ho ricevuto il medesimo status di “invisibilità” anche dal governo di Atene, sebbene il mio partito politico NIKI abbia emesso una protesta formale tramite il Parlamento greco. Si sa che la signora Sandu è una grande amica del nostro primo ministro Mitsotakis, ed entrambi hanno una cara amica in comune: la signora Ursula von der Leyen.

Diverse volte ho ricevuto minacce nel mio Paese a causa delle mie visioni. Ad esempio minacce verbali o biglietti contenenti offese lasciati sulla mia auto al mattino. Recentemente mi ha preso di mira l’organizzazione terroristica di sinistra “Rubicon”, la quale dopo il mio discorso tenuto alla grande manifestazione contro la legge sui matrimoni omosessuali ha minacciato di prendermi a “frustate in un maniera bella e cristiana”.

– Crede la Commissione sia preoccupata dell’eventuale esito negativo delle elezioni?

– Ovviamente lo è! Per prima cosa basti pensare che a Strasburgo alla sessione plenaria di settembre, la Sandu ha ottenuto l’onore di tenere un discorso ai membri del Parlamento Europeo! E agli eurodeputati non era nemmeno permesso di fare osservazioni o domande. La scena doveva essere interamente sua!

Inoltre le azioni e i procedimenti delle autorità moldave contro gli avversari politici della Sandu nel corso degli ultimi quaranta giorni sono stati qualcosa di incredibile. Ho perso il conto dei partiti a cui è stato vietato di prendere parte alle elezioni… La Commissione Europea non ha proferito parola su tale situazione senza precedenti che si sta verificando là. Quindi sì, i burocrati di Bruxelles sono profondamente preoccupati.

– E in caso di esito negativo, quali sono le chance che la UE intervenga per far cancellare le elezioni, come avvenuto in Romania l’anno scorso?

– Non credo che la UE intraprenderebbe in modo ufficiale qualche azione per far cancellare le elezioni. Non è questo il suo modus operandi. In modo non ufficiale, invece, è di certo un’altra storia.

– Bruxelles sta mettendo in atto iniziative di sostegno al partito filo-europeo? Per esempio aiutando la campagna elettorale indirizzata ai moldavi residenti nei Paesi europei. Nel referendum dello scorso ottobre il voto della diaspora moldava fu cruciale.

– Come ho detto prima, gli euroburocrati stanno aiutando il partito filo-UE in modi diversi. Sia con un appoggio forte e chiaro sia non condannando le pesantissime persecuzioni di Stato che la Moldavia sta imponendo contro tutti gli altri concorrenti.

A proposito della diaspora moldava, devo evidenziare come la risposta alla domanda se la UE stia influenzando il voto costituisca una questione complessa. Non ho una visione precisa su tale istanza. Comunque la gente moldava e tutta quella europea in generale deve capire che il nostro futuro risiede nella nostra volontà politica. È giunto il momento in cui ognuno di noi deve compiere un atto molto coraggioso, doloroso e faticoso, che è restare qualche minuto da solo, in silenzio e chiedersi: quale futuro vogliamo per i nostri figli? qual è la risposta che vogliamo veramente dare a loro se ce la chiederanno, e cioè cosa abbiamo fatto quando avevamo il potere di scegliere ciò che è più importante? Nessuna interferenza della UE potrà mai cambiare la risposta che i nostri cuori desiderano davvero…

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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