Inizia il mandato di Sanae Takaichi, la prima donna premier del Giappone
Il Giappone ha eletto il 104esimo primo ministro della sua storia e per la prima volta si tratta di una donna. Dopo settimane di discussioni e di incertezze politiche ha prevalso la 64enne Sanae Takaichi, che in passato ha ricoperto vari incarichi ministeriali e oggi è presidente del Partito Liberal Democratico (PLD) o Jiminto in giapponese.
Governo di minoranza
La Takaichi ha ottenuto la fiducia con 237 voti su 465 alla Camera dei Rappresentanti e 125 su 248 alla Camera dei Consiglieri. Il suo sarà un governo di minoranza (sebbene per pochi seggi), formato appunto dal PLD insieme al Partito dell’Innovazione o Nippon Ishin no Kai. Si tratta di una coalizione inedita, alla quale le opposizioni potrebbero rendere la vita difficile. Una delle priorità della nuova premier sarà proprio mantenere l’amalgama nella maggioranza bipartitica per far durare il proprio governo e durare come primo ministro, il quarto in cinque anni. La sua agenda è ricca di questioni complesse e importanti, dall’economia alle relazioni internazionali, dall’immigrazione alla sicurezza nazionale, dal deficit di riso alla crisi demografica.
Abenomics e Trump
La Borsa di Tokyo ha reagito favorevolmente all’elezione della Takaichi; l’indice Nikkei ha toccato cifre record, mostrando fiducia nella prossima stabilità politica del Paese e nella sua ripresa economica. La Takaichi si è dichiarata ammiratrice di Margaret Thatcher ed è favore delle misure a suo tempo applicate da Shinzo Abe, l’ex premier assassinato nel 2022. È la cosiddetta Abenomics, consistente in politiche di stimolo dell’economia tramite una maggiore spesa pubblica e tagli alle tasse.
La attende già da lunedì un primo impegno internazionale di altissimo livello e di elevata difficoltà: la visita ufficiale di Donald Trump, che si fermerà per tre giorni prima di proseguire in Corea del Sud. Il Giappone ha preso l’impegno di alzare al 2% la quota di PIL destinata alla difesa e ha realizzato un pacchetto di investimenti da 550 miliardi di dollari, ma a Tokyo temono non possa bastare per accontentare Washington. Così molti mettono in guarda la Taikichi dalle pressioni che farà Trump o persino da un suo ultimatum, considerato che in passato ha già minacciato di ritirare le forze americane dall’arcipelago del Sol Levante. Dal canto suo, la Taikichi è favorevole a una revisione della Costituzione nipponica pacifista e alla creazione di una sorta di alleanza di sicurezza con Taiwan.
Immigrati e turisti
Uno degli aspetti già oggi fra i più discussi del governo appena creato è l’immigrazione. La gestione degli stranieri presenti nel Paese è un tema molto sentito in Giappone e riguarda sia gli immigrati che i turisti. Entrambe le categorie sono cresciute numericamente negli ultimi anni fino a livelli record. Nel 2024 vi è stato un aumento del turismo addirittura del 48%, mentre il numero dei residenti stranieri è di 3,95 milioni di persone, contro i 2,17 milioni del 2015. I giapponesi non sembrano gradire molto la presenza di così tanti stranieri.
Dei turisti mettono spesso in evidenza la maleducazione e il comportamento irrispettoso verso i costumi locali. Le persone provano ansia, scontento e un senso di ingiustizia per i crimini, i fastidi e l’uso improprio di vari sistemi da parte di un piccolo numero di stranieri, spiega Kimi Onoda, capo del nuovo dicastero per la gestione degli stranieri e dell’immigrazione. Posto che non dobbiamo scadere nella xenofobia, è essenziale per la crescita economica garantire la sicurezza e la serenità della popolazione, aggiunge la 42enne nata a Chicago da padre americano e madre giapponese e avente la cittadinanza statunitense.
È il ministro più giovane del gabinetto e una delle due donne ministro scelte dalla Takaichi. Subito dopo l’assunzione dell’incarico, si è diffusa in rete la falsa notizia di un suo piano di deportazione di massa degli stranieri. Una voce infondata che getta discredito sul governo, intenzionato comunque a mettere ordine nelle condizioni e nel numero degli immigrati nell’arcipelago. Il loro recente aumento è dovuto fra l’altro a un allentamento dei requisiti per l’immigrazione e alla concessione di uno speciale visto di lavoro creato per rispondere alla carenza di manodopera nel Paese.

Raccogliere le voci dei protagonisti dalle varie parti del mondo e documentare i numeri reali inerenti ai grandi dossier e questioni d’attualità è il modo migliore e più serio per fare informazione. L’obiettivo finale è fornire gli strumenti ad ogni lettore e lettrice per farsi una propria opinione sui fatti che accadono a livello mondiale.

