Il Vietnam ha accolto Putin mostrandosi indifferente alle critiche di Washington

Il Vietnam ha accolto Putin mostrandosi indifferente alle critiche di Washington

24 Giugno 2024 0

Ormai è dura per i media occidentali parlare di una Russia isolata dalla comunità internazionale e messa da parte negli scambi commerciali e nella cooperazione. L’ennesima smentita a tale narrativa è arrivata col viaggio del presidente russo Vladimir Putin in Vietnam, dove si è recato il 20 giugno per una visita ufficiale di due giorni. Il giornale americano Bloomberg sottolinea in particolare l’atteggiamento del governo di Hanoi, molto ben disposto a siglare accordi con Mosca e totalmente indifferente alle critiche e ai rimproveri che gli ha rivolto Washington. Anzi, i vietnamiti sono lieti di proseguire un rapporto risalente ai tempi dell’URSS. Oggi vedono nella Russia un partner che li aiuta a bilanciare l’influenza americana e quella cinese nella regione.

Una politica estera autonoma

Il Vietnam ha accolto il presidente russo Vladimir Putin mettendo l’accento sulla decennale collaborazione bilaterale, senza dare peso alle critiche ricevute da Washington per questo rapporto di amicizia. Putin è arrivato ad Hanoi dopo essere stato a Pyongyang e aver effettuato una visita di Stato in Nord Corea. Con il leader nordcoreano Kim Jong Un ha siglato una partnership strategica che lega a un supporto “incondizionato” alla Russia. Questa visita dimostra come il Vietnam stia attivamente implementando la sua politica estera con spirito di indipendenza, di autonomia, di diversificazione e di multilateralismo, si legge in un comunicato ufficiale del governo vietnamita.

I rapporti fra Vietnam e Russia risalgono ai tempi dell’Unione Sovietca. Hanoi si è scrollata di dosso qualsiasi critica giunta dall’Occidente a proposito dell’invito fatto al leader russo. Putin era stato l’ultima volta nel 2017 quando il Vietnam aveva ospitato il summit dell’APEC (Asia-Pacific Economic Cooperation). L’ambasciata americana ad Hanoi ha emesso una dichiarazione in cui dice che “nessuno Stato dovrebbe dare a Putin una piattaforma per promuovere la sua guerra di aggressione o consentirgli in altro modo di normalizzare le sue atrocità”.

Energia e armi

La società russa Novatek ha nel cassetto diversi progetti di gas naturale liquefatto in Vietnam. È quanto ha scritto lo stesso Putin sul giornale del Partito Comunista nazionale vietnamita, il Nhan Dan. Lo ha scritto alla vigilia della sua visita senza aggiungere dettagli. Ha però menzionato un’iniziativa per stabilire un centro per l’energia e le tecnologie nucleari col sostegno dell’azienda di Stato russa Rosatom. La compagnia vorrebbe stabilire una cooperazione col Vietnam anche nello sviluppo dell’eolico, come riferisce lo stesso governo di Hanoi sul suo sito, dopo l’incontro fra il primo ministro Pham Minh Chinh e l’amministratore delegato di Rosatom Alexey Likhachev. Putin afferma che quasi il 60% degli scambi fra i due Paesi vengono effettuati in rubli e in dong, la valuta vietnamita. La Russia si affida a sistemi di pagamenti alternativi da quando per i pagamenti internazionali le sue banche vengono tagliate fuori dal circolo SWIFT.

Da molto tempo il Vietnam si rifornisce militarmente dalla Russia. Dall’avvio dell’operazione speciale in Ucraina nel 2022, però, ha cercato di non acquistare armi da Mosca. Aveva infatti il timore di incorrere nelle sanzioni euroamericane. È quanto afferma Carl Thayer, professore emerito presso l’Università del Nuovo Galles del Sud in Australia. Dice che Hanoi cercherà di ottenere garanzie che i rapporti sempre più intensi e stretti fra Mosca e Pechino non vadano a spese del Vietnam.

Lo scorso anno le esportazioni vietnamite in Russia sono ammontate a meno di 2 miliardi, contro i 97 di quelle verso gli USA. Comunque, pur non essendo un partner commerciale tra i più grossi, Mosca viene vista come un controbilanciamento sia a Pechino che a Washington. Gli Stati Uniti sono considerati come un “avversario” ideologico, mentre le pretese cinesi sulle acque al largo delle coste vietnamite sono viste come una minaccia alla sovranità. Lo dice Alexander Vuving, esperto di affari asiatici al Daniel K. Inouye Asia-Pacific Center for Security Studies delle isole Hawaii.

Tensione con Pechino

La Russia può alleviare la pressione che viene esercitata sia da parte degli USA che da parte della Cina. E può farlo dando supporto al Vietnam, dice Vuving. I vietnamiti possono ottenere armi dai russi, mentre le aziende statali di questi ultimi per molti anni sono state in prima fila negli sforzi vietnamiti di proteggere la sovranità nazionale vientmatita nel Mar Cinese Meridionale. Il Vietnam ha sfruttato l’appoggio delle compagnie russe per esplorare e trivellare alla ricerca di petrolio e di gas nel Mar Cinese Meridionale spesso rischiando un’aggresione cinese.

Nel 2019 la Cina ha ripetutamente inviato la sua guardia costiera e navi di ricognizione presso un impianto energetico operato dalla Rosneft posto al largo delle costa del Vietnam. L’anno prima, la compagnia energetica nazionale PetroVietnam, controllata dallo Stato, aveva ordinato alla spagnola Repsol SA di fermare i lavori sul progetto lungo la costa meridionale del Paese. Bloomberg Intelligence lo aveva definito “un’inattesa capitolazione alla pressione geopolitica applicata dalla Cina”. Invece “i russi hanno mantenuto le loro posizioni” nel Mar Cinese Meridionale, nota Vuving. PetroVietnam ha anche siglato con il colosso energetico russo Gazprom un accordo per l’esplorazione e la trivellazione. E a gestire il più grande giacimento del Paese è Vietsovpetro, una joint venture russo-vietnamita.

Posizione equilibrata sull’Ucraina

Sul conflitto ucraino Hanoi ha preso una posizione neutrale e chiede che sia la diplomazia a intervenire. Il Vietnam è uno dei nove Paesi del Sud-Est asiatico ad essersi astenuti dal condannare l’operazione speciale russa. Nel suo articolo Putin ha ringraziato il Vietnam per la sua “posizione bilanciata” nei confronti dell’Ucraina e per aver promosso “un percorso pragmatico verso la conciliazione della crisi attraverso mezzi pacifici”. Il premier vietnamita Chinh aveva incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo scorso anno a margine del summit del G7 a Hiroshima. Molti funzionari del governo di Hanoi e diversi imprenditori vietnamiti hanno studiato in Russia e in Ucraina. Le cifre ufficiali parlano oggi di 60mila vietnamiti residenti attualmente in Russia. Sebbene ospitare Putin sia stato un passo “rischioso” per il governo di Hanoi, dice Vuving, hanno dovuto correre tale rischio e mantenersi leali verso Mosca.

Redazione Strumenti Politici
Redazione Strumenti Politici

Iscriviti alla newsletter di StrumentiPolitici

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.