La polvere sotto il tappeto di Copenhagen: le tragedie della Groenlandia

La polvere sotto il tappeto di Copenhagen: le tragedie della Groenlandia

24 Giugno 2024 0

La Danimarca viene spesso presentata come una nazione progredita nella quale regnano concordia sociale e felicità. Infatti anche quest’anno nello World Happiness Report, la classifica mondiale dei Paesi più felici, si è piazzata al secondo posto dietro la Finlandia. Eppure ci sono storie estremamente spiacevoli che i danesi preferiscono dimenticare. Riguardano la Groenlandia e i suoi abitanti, da secoli sudditi della corona danese e trattati di fatto come indigeni inferiori di una lontana colonia. Oggi Nuuk si autogoverna in vari ambiti e detiene di due seggi al Parlamento danese, ma c’è ancora da ripulire parecchia polvere tenuta nascosta sotto il tappeto per molto tempo.

Adozioni illegali

È tornato alla carica il gruppo di groenlandesi che ha chiesto una compensazione economica allo Stato danese, dopo averlo accusato di aver agevolato le adozioni illegali a partire dagli anni ‘50 del secolo scorso. Mads Pramming, l’avvocato al servizio degli accusatori, ha recentemente dichiarato che alcuni dei suoi assistiti hanno chiesto una cifra pari a circa 35.800 euro. La motivazione è il danno subito dalla sottrazione dei loro bambini col tacito assenso delle autorità. Nel 2020 l’ex direttore dei servizi sociali groenlandesi Alfred Dam ha rivelato come funzionava il sistema. I dottori esortavano le madri in difficoltà e con tanti figli a mandarne almeno uno in custodia presso una famiglia danese. Queste donne acconsentivano credendo che in seguito avrebbero rivisto i loro bambini, ignare che si trattava in realtà di un’adozione permanente.

Contraccezione forzata

L’altra brutta faccenda con la quale la coscienza danese fatica a fare i conti riguarda la contraccezione forzata, alla quale 4.500 ragazze groenlandesi vennero sottoposte in modo subdolo. Si trattò di una campagna messa in atto fra gli anni ‘60 e ‘80 dal governo di Copenhagen per limitare le nascite nella grande isola artica. Oggi 143 donne hanno intentato causa per aver subito l’installazione di un dispositivo intrauterino quando erano appena adolescenti, senza il loro consenso espresso né quello dei genitori. Pramming ha presentato come prova del misfatto la copia della relazione fatta da un medico nel 1971, nella quale descriveva questa pratica come un “successo”. Nel documento si dice che sono riusciti ad azzerare le nascite in molti paesini, mettendo il contraccettivo dentro metà delle 9mila donne fertili del luogo e addirittura rimuovendo l’utero a 50 di loro. Purtroppo altri documenti simili sono andati distrutti in un incendio.

Contestata la premier Frederiksen

C’è voluto molto tempo ai groenlandesi per prendere coscienza dei torti subiti dal sistema colonialista. Il Ministro della Sanità danese ha detto che valuterà tutte le richieste di compensazione e che emetterà il suo verdetto a metà del prossimo anno. Ma i dimostranti groenlandesil hanno più volte contestato apertamente la premier Mette Frederiksen. Nel 2020 ha presentato le scuse ufficiali a 22 di loro che erano stati adottati forzatamente nel corso di un esperimento sociale nel 1951. Copenhagen voleva infatti creare una sorta di élite groenlandese istruita in Danimarca, ma di fatto ha sradicato dei bambini dal loro contesto natìo, tagliando le loro radici senza dare alcuna vera prospettiva per il futuro.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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