Gran Bretagna, tagli pesanti alla Sanità: scure su disabili e indigenti
La scorsa settimana il premier britannico Keir Starmer ha annunciato un’imminente riforma del sistema sanitario nazionale. L’obiettivo è risparmiare 5 miliardi di sterline all’anno fino al 2030. Sono già insorte associazioni e figure pubbliche, oltre a esponenti dello stesso Partito Laburista, che hanno etichettato il progetto come “immorale”.
La riforma
Nelle intenzioni del governo, la riforma dovrebbe permettere di aggiustare i disastrati conti pubblici evitando una spesa annuale miliardaria. Ciò significa però che vi sarà il taglio dei sussidi a intere categorie di cittadini invalidi. Il risparmio si avrà restringendo il campo di applicazione del cosiddetto PIP (Personal Independence Payments), il bonus finanziario che oggi viene concesso a 3,6 milioni di britannici. Vengono mediamente date cento sterline a settimana a chi ha da 0 a 12 sulla scala che valuta la capacità di effettuare azioni quotidiane come vestirsi e preparare da mangiare. Più è bassa tale capacità, più è alto il punteggio PIP e dunque maggiore è il sussidio. D’ora in avanti meno persone lo riceveranno e il diritto degli assistiti verrà più frequentemente messo sotto esame.
Protestano le associazioni, critiche da vip
Le associazioni dedite al sostegno degli indigenti e dei malati hanno immediatamente lanciato l’allarme. Il loro appello è stato ripreso dai vip inglesi e americani. Il famoso attore Stephen Fry ha invitato a ripensare la riforma spostando il peso economico sui cittadini più abbienti invece che sui malati. La coreografa Arlene Phillips ha etichettato il progetto come “vergognoso”. L’attore Brian Cox ha detto che costringere i cittadini rivolgersi ai banchi alimentari per sopravvivere rappresenta “una macchia sul Paese”. A protestare è anche Trussell, la più grande rete di banche del cibo della Gran Bretagna, che ha definito i tagli come “crudeli e irresponsabili”, perché spingeranno decine di migliaia di famiglie sull’orlo della povertà. Collabora con Trussell pure l’attore hollywoodiano Stanley Tucci, che ha spiegato come le vittime della riforma saranno i genitori di figli invalidi, che dovranno saltare i pasti per riuscire a dar da mangiare ai loro cari.
Critiche dai colleghi di schieramento
Polemiche giungono pure dalla medesima fazione di Starmer. Il deputato nordirlandese Colum Eastwood del Partito Social Democratico e Laburista ha constatato la perdita del supporto finanziario di base che subiranno gli elettori. Così, si chiede retoricamente quale sia lo scopo dei Labour di Londra.
Ellen Morrison e Kathy Bole, rappresentanti laburiste per la causa dei disabili, si sono dette “sconcertate” dalla proposta del governo, della quale hanno chiesto il ritiro immediato. Hanno quindi scritto a Liz Kendall, segretario di Stato per il Lavoro e le Pensioni, esortando a concentrarsi sulle cause del problema e a non accanirsi sulle fasce più deboli: Questa misura lascerà molti giovani invalidi e le loro famiglie da soli nello sforzo di far quadrare i conti. Quella della necessità dei tagli è una narrativa fallace, è il rifiuto di riconoscere la realtà della disabilità nel Regno Unito. La loro lettera ha ottenuto l’appoggio del deputato laburista scozzese Brian Leishman, secondo cui la riforma non rispecchia i reali valori dei Labour.
Il governo si difende
Ovviamente sono arrivati gli strali dell’opposizione Tory, che ha definito la riforma come un tentativo affrettato di abbellire nel breve periodo le cifre delle finanze statali. Il Cancelliere dello Scacchiere Rachel Reeves ha dichiarato che il governo ha ereditato dal decennale governo dei Conservatori una situazione di budget “disperata” e che quindi ha dovuto ricorrere a tagli immediati. La spesa pubblica per la Sanità ha avuto un’impennata costante dopo il Covid, con un numero sempre maggiori di cittadini con patologie invalidanti. Il ministro del Lavoro e delle Pensioni Stephen Timms afferma che nel lungo termine il risparmio prodotto dalla riforma proteggerà e migliorerà il welfare.

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