Forum Mediterraneo sulle Migrazioni: prospettive, sfide e aspirazioni

Forum Mediterraneo sulle Migrazioni: prospettive, sfide e aspirazioni

14 Luglio 2024 0

La capitale libica, Tripoli, ospiterà mercoledì il Forum Mediterraneo sulla Migrazione, con la partecipazione dei capi di Stato e di governo europei e africani. Per l’Italia, sarà presente la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, accompagnata a quanto si apprende dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Il forum intende affrontare la questione della migrazione irregolare e stabilirà un quadro strategico per rafforzare il dialogo e la cooperazione tra Africa ed Europa nella gestione dei flussi migratori.

L’obiettivo – fanno sapere gli organizzatori – è quello di affrontare gradualmente la crisi dai paesi di origine ai paesi di transito e di destinazione, dato che questa crisi ha avuto un impatto significativo su entrambe le sponde del Mediterraneo, raggiungendo il suo apice nell’ultimo decennio. Il forum si concentrerà sulla necessità di affrontare le cause profonde della migrazione irregolare attraverso lo sviluppo sostenibile, il miglioramento della governance e il rafforzamento della cooperazione. Ciò include investimenti in opportunità economiche, istruzione e assistenza sanitaria nei paesi di origine.

Affrontare la migrazione irregolare

In una dichiarazione a “Le Monde”, il ministro aggiunto della Comunicazione e degli Affari politici della Libia e Presidente del Forum, Walid Lafi, ha sottolineato che il Forum Mediterraneo sulla Migrazione rappresenta un approccio lungimirante ad una delle questioni più urgenti del nostro tempo. Adottando una strategia globale è possibile affrontare le complesse dinamiche della migrazione irregolare, osservando che questa iniziativa non riguarda solo la gestione dei flussi migratori, ma mira a creare un futuro in cui opportunità e stabilità siano disponibili per tutti, riducendo così la necessità di viaggi pericolosi attraverso il Mediterraneo. In qualità di ministro del governo e presidente del forum, Lafi ha fornito una prospettiva importante sulle sfide e sulle opportunità legate alla migrazione nella regione. L’iniziativa mira a risolvere il problema in un quadro collettivo e attraverso fasi successive, che saranno presentate ai rappresentanti dei paesi europei e africani durante le attività del summit.

Si prevede che al forum parteciperanno rappresentanti dei governi africani ed europei, nonché organizzazioni internazionali interessate alla migrazione e ai diritti umani. I partecipanti affronteranno varie questioni, tra cui il miglioramento della gestione delle frontiere, il potenziamento dei meccanismi di salvataggio e soccorso per i migranti e la fornitura del sostegno necessario ai paesi ospitanti.

Un nuovo approccio

Il Governo libico di unità nazionale, presiedendo il forum, cerca di presentare due percorsi principali che riflettono la visione globale della Libia sulla questione della migrazione irregolare. Il primo percorso, che coinvolge i capi di Stato e di governo, affronta la questione a livello strategico, con l’obiettivo di formulare una visione e politiche unificate, sviluppare le basi delle relazioni euro-africane basate sul rispetto reciproco e sugli interessi condivisi e pianificare politiche di risposta umanitaria rapida. che garantiscono i diritti e la sicurezza dei migranti.

Il secondo percorso, che coinvolge i ministri degli Interni e i funzionari della sicurezza, affronta la cooperazione in materia di sicurezza, lo scambio di esperienze e la condivisione di informazioni, rendendolo un approccio multidimensionale (geopolitico, di sicurezza, umanitario). Secondo Walid Lafi, uno dei ministri più attivi del governo libico, il forum si concentrerà su tre aree principali: il passaggio dagli approcci di sicurezza a quelli di sviluppo, la creazione di strumenti finanziari per la crescita per i paesi economicamente svantaggiati e lo sviluppo di politiche basate sul mutuo interesse e rispetto.

Sforzi e movimenti

Con un mandato implicito dell’Unione europea (Ue), Roma si è coordinata con i paesi di transito, Libia e Tunisia, fornendo assistenza finanziaria e tecnica per fermare l’afflusso di migranti verso le coste europee. Ciò si riflette nelle consecutive visite della Meloni e nei suoi incontri con alti funzionari di entrambi i paesi. La presidente del Consiglio ha incontrato più volte il primo ministro libico Abdul Hamid Dbeibeh e il presidente tunisino Kais Saied, con la questione dell’immigrazione in cima all’agenda ogni volta. Queste visite hanno portato a un accordo tripartito tra Libia, Tunisia e Algeria, avviato al vertice di Tunisi dello scorso maggio, con la dichiarazione finale che sottolinea l’impegno dei tre paesi verso sforzi congiunti per migliorare la sicurezza delle frontiere e affrontare il fenomeno migratorio.

Per arginare il flusso di imbarcazioni di migranti, nel 2014 l’Ue ha lanciato un programma per formare ed equipaggiare la guardia costiera libica, con l’obiettivo di impedire ai migranti di raggiungere le coste europee. Da allora, la guardia costiera libica raccoglie i migranti intercettati nelle acque del Mediterraneo in centri speciali per migranti irregolari. L’Unione, dietro l’Italia, continua a monitorare la questione con le autorità libiche sia a est che a ovest, concentrandosi su come vengono gestiti i migranti e prevenendo il loro arrivo alle frontiere fornendo supporto finanziario e tecnico, soprattutto alla guardia costiera, per gestire i numeri diretti al mare. Tuttavia, il piano dell’Ue per i prossimi passi della Libia rimane poco chiaro, se raccomandare l’insediamento dei migranti in Libia o consentire alla Libia di decidere sul loro rimpatrio, un compito difficile nelle condizioni attuali.

Un fardello condiviso

Questo forum si svolge in un momento in cui la regione del Mediterraneo assiste ad un aumento dei migranti irregolari, rendendo necessari sforzi internazionali per affrontare questo fenomeno. Si prevede che il forum sfocerà in nuove raccomandazioni e iniziative volte a migliorare le condizioni umanitarie dei migranti e a ridurre in modo sostenibile il flusso di migrazione irregolare. L’idea centrale del forum è che le politiche del cosiddetto Nord del mondo nei confronti dei paesi di origine e dell’Africa in generale siano parte del problema. Pertanto, l’obiettivo è quello di affrontare questo problema attraverso i punti precedentemente menzionati, che il Governo libico di unità nazionale si impegna a risolvere e cambiare queste politiche attraverso soluzioni efficaci che riducano giorno dopo giorno tale fenomeno crescente.

Vanessa Tomassini
Vanessa Tomassini

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