Esclusiva. Il master di due fratelli palestinesi in Tunisia rappresenta l’impegno dei giovani arabi per un futuro migliore

Esclusiva. Il master di due fratelli palestinesi in Tunisia rappresenta l’impegno dei giovani arabi per un futuro migliore

31 Dicembre 2023 0

Due fratelli palestinesi, Mahmoud ed Hamed Dwikat, hanno conseguito mercoledì 27 dicembre, un master in diritto privato presso la facoltà di Legge all’Università di Sfax in Tunisia. Hamed Dwikat ha presentato alla commissione, presieduta dal professor Mohamed Cossentini, una tesi dal titolo “La Camera d’Accusa nel procedimento penale” mentre suo fratello Mahmoud un progetto di ricerca su “L’interrogatorio dell’accusato nella legislazione tunisina e palestinese”.

Il corso di master, concluso dai due studenti con successo nonostante le difficili circostanze attuali attraversate dal loro Paese, raccoglie le speranze e i sogni di milioni di giovani arabi. Dopo decenni di guerre e conflitti, i giovani palestinesi così come i loro coetanei arabi, ambiscono ad un futuro di pace e giustizia.

Una giustizia sociale da migliorare

Una giustizia sociale da migliorare come evidenziano le fonti consultate nel preparare le due tesi di laurea che considerano la giurisprudenza finora prodotta dai legislatori di Tunisia e Palestina, per cui l’accusato dovrebbe essere considerato innocente fino a prova contraria. Spesso accade, nei Paesi arabi, così come in Italia – se guardiamo a tristi casi di errori giudiziari – che gli accusati subiscano pressioni, psicologiche o fisiche, nell’accertamento dei fatti.

Oltre ai professori e alla mia famiglia, voglio ringraziare la Tunisia, incubatore della diaspora palestinese per l’affetto e l’accoglienza riservataci in questi anni,” ha dichiarato Mahmoud Dwikat, che ha speso parole di riconoscenza per il popolo tunisino, i docenti dell’Università di Sfax. In particolare per il professor Sami Kraiem che ha curato le due tesi e la professoressa Mouna Ktata, indicando che lui e il fratello si sono sempre sentiti come a casa durante il corso di studi in Tunisia.

Gli studenti auspicano ora che la loro esperienza serva da fonte di ispirazione per i giovani arabi, in una regione troppo spesso devastata da conflitti settari e crisi economiche.

I diritti dell’imputato dall’apertura delle indagini alla sentenza

La commissione di un reato comporta l’applicazione di un insieme di procedure – ci spiega – il cui scopo è quello di identificare il criminale e di applicare la pena che gli è dovuta dopo avergli riconosciuto un insieme di diritti e garanzie procedurali dall’avvio dell’indagine all’interrogatorio dell’imputato, fino alla lettura della sentenza. Da questo punto di vista, l’interrogatorio è una delle procedure investigative più importanti poiché realizza un equilibrio tra il diritto della società a conoscere la verità, punendo il criminale, e il diritto dell’imputato a godere delle garanzie previste dalla legge.

Prosegue: “Pertanto, se il sistema giudiziario devia dalla via della giustizia utilizzando metodi illegali che esulano dal quadro della legittimità, l’interrogatorio perde la sua credibilità e si trova ad una svolta pericolosa. Al fine di confermare in via definitiva la correttezza dell’interrogatorio o la sua, per così dire, effettività, occorre indicare la portata dell’interesse del legislatore a fornire garanzie successive per lo svolgimento dell’interrogatorio. Una legge è giusta nella misura in cui rispetta i diritti e le garanzie dell’imputato, perché se quest’ultimo non gode dei suoi diritti, la sua fiducia sia nello Stato di diritto che nello Stato di giustizia verrà meno”.

La Tunisia come hub di formazione accademica internazionale

Il numero di studenti stranieri in Tunisia, durante l’anno accademico in corso (2022-2023), è di circa 9 mila e 498, di cui 7mila e 563 provenienti da paesi africani. Il Paese si sta affermando come uno dei paesi più dinamici nel campo accademico e scientifico, in Africa e nel mondo arabo, aprendosi sempre più a nuove relazioni di cooperazione internazionale e rafforzando i suoi partenariati già esistenti.

A confermarlo, è stato lo stesso ministro dell’Istruzione superiore e della ricerca scientifica, Moncef Bukater, nel corso della 40ma conferenza dell’Organizzazione araba per l’ammissione e la registrazione nelle università il 18 dicembre 2023, annunciando l’istituzione di un’agenzia per gli studenti stranieri con l’obiettivo di facilitare la loro accoglienza e registrazione negli istituti di istruzione superiore pubblici e privati. Un’agenzia presentata come una struttura esecutiva per la “diplomazia della conoscenza”.

Il ruolo della Tunisia a sostegno della causa palestinese

Tra i Paesi arabi, la Tunisia è quello che maggiormente sostiene la causa palestinese. Cartagine ha messo a disposizione tutte le sue capacità per fornire aiuti e sostegno alle persone ferite durante l’aggressione israeliana contro Gaza. Diversi gruppi di feriti sono stati ricevuti in diversi ospedali e cliniche della Tunisia.

Durante una visita ai ricoverati, il presidente tunisino, Kais Saied, ha apprezzato gli sforzi delle équipe mediche palestinesi che lavorano sotto i bombardamenti in condizioni disumane, mentre la maggior parte degli ospedali sono a corto di personale, il servizio medico e le forniture necessarie non sono disponibili. All’inizio di questo mese, il primo volo dall’aeroporto di A-Arish, in Egitto, è arrivato a Tunisi, con a bordo 39 palestinesi, di cui 29 feriti. Altri voli sono continuati nei giorni e nelle settimane a seguire.

Saied ha parlato della tragedia in corso a Gaza anche nel corso del suo discorso alla Nazione per gli auguri di fine anno, in occasione del Consiglio dei ministri di ieri.

“Nessun popolo libero al mondo può ignorare la brutale e barbara aggressione sionista contro il nostro popolo nella Palestina occupata”.

Ha indicato Kais Saied, confermando di “fare tutto il possibile per stare al fianco dei nostri fratelli nella Palestina rubata, ed è certo che la vittoria arriverà nonostante il fatto che i cuori soffrano. Siamo certi che tutta la Palestina sarà liberata e il popolo palestinese stabilirà sulla propria terra il proprio stato indipendente, con capitale Al-Quds Al-Sharif (Gerusalemme ndr). Siamo anche certi che la comunità umana ha cominciato ad avanzare a poco a poco rispetto alla tradizionale comunità internazionale, e il mondo intero continuerà nei prossimi decenni in questa direzione a cambiare molti concetti e standard“.

Il presidente Saied, “il mondo sta entrando in una nuova fase della storia”

Il presidente tunisino ha evidenziato che “le manifestazioni di centinaia di migliaia di persone in tutti i paesi del mondo, e nelle capitali occidentali in particolare, indicano che il mondo sta entrando in una nuova fase della sua storia. I nobili valori umani prevarranno sulle politiche che hanno portato a tragedie, carestie e guerre”.

Saied ha invitato inoltre “le persone libere del mondo e i sostenitori della giustizia e della dignità umana a unirsi” per il nuovo anno, “mentre tutte le forme di tirannia hanno cominciato a sgretolarsi, e con esse il sionismo, il razzismo e tutte le forme di dominazione e colonialismo”. Ha concluso il capo dello Stato.

Vanessa Tomassini
Vanessa Tomassini

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