Artiglieri ucraini rivelano difetti e carenze fino all’80% nelle munizioni fornite dai Paesi NATO. La denuncia del Washington Post

Artiglieri ucraini rivelano difetti e carenze fino all’80% nelle munizioni fornite dai Paesi NATO. La denuncia del Washington Post

31 Dicembre 2023 0

Le informazioni raccolte dal Washington Post e da altre fonti rivelano un grave peggioramento delle condizioni operative dell’artiglieria ucraina. Le grosse forniture del 2022, ormai già utilizzate, hanno svuotato gli arsenali degli alleati NATO e oggi le unità di prima linea sono rimaste con ridottisime capacità di attacco. Mentre i russi aumentano la produttività del settore della difesa, i partner di Kiev fanno fatica a tenere il ritmo e temporeggiano su ulteriori finanziamenti.

Un deficit pesante

Le unità di artiglieria ucraina sono state costrette a ridurre il consumo di munizioni dell’80 o addirittura del 90%. Sono arrivate al livello di 10/20 spari al giorno, mentre prima che cominciassero le carenze lo standard era di 50, con picchi vicini ai 90. Lo ha rivelato allo Washington Post un componente della 148esima Brigata di Artiglieria ucraina che impiega gli obici da 155 mm forniti dagli alleati occidentali: Che cosa si può fare con 10 proiettili al giorno? Basta appena a rispondere agli avanzamenti russi, ma non si può nemmeno immaginare di poter colpire le loro posizioni.

I soldati ucraini intervistati dal giornale americano hanno tutti detto di non aver mai visto i russi soffrire questa stessa scarsità. Un soldato ha evidenziato come oggi agli artiglieri venga dato un numero molto limitato di munizioni per colpire un obiettivo e come le truppe in prima linea siano “molto stanche”, fattore che peggiora la situazione. Bisogna avere un qualche tipo di vantaggio numerico… Ma le cose si deteriorano sempre di più, si lamenta l’ucraino, sottolineando che non si può vincere una guerra soltanto con la motivazione. Il ritmo del consumo di munizioni in Ucraina ha largamente superato la capacità produttiva dei Paesi occidentali che supportano Kiev.

Mentre l’intelligence euroatlantica è in parte riuscita a trovare delle scorte rovistando nel mercato nero, il livello critico del deficit negli arsenali degli Stati membri della NATO ha dato luogo a problemi molto seri. Il dirottamento delle forniture americane verso Israele (avvenuto a partire da inizio ottobre), molte della quali erano già state assegnate all’Ucraina, ha solamente inasprito la situazione, e lo stesso esercito USA in alcuni settori importanti sta sperimentando gravi carenze a causa delle donazioni fatte a Kiev.

Deterioramento sotto tutti gli aspetti

Al contrario, vi sono molti segnali del fatto che le unità russe di prima linea abbiano migliorato il loro equipaggiamento rispetto all’inizio del conflitto, con il Paese che non soltanto ha acquistato notevoli forniture da Iran e Corea del Nord, ma ha accesciuto tantissimo la produzione del settore della difesa, che prima invece lavorava a ritmi minimi rispetto a quelli dell’epoca sovietica.

Deficit estremi di munizioni erano stati segnalati per la prima volta a fine 2022 come problema serio che minacciava il sistema ucraino di difesa coi missili terra-aria, con un numero molto limitato di postazioni al suolo e di produzione dei membri NATO tale non poter rifornire i vasti arsenali di era sovietica dopo che fossero stati svuotati. Ciò aveva quindi già limitato le possibilità delle unità ucraine di difesa aerea di impegnare gli obiettivi russi.

Altre interviste fatte a dicembre ad alcuni membri della 47esima Brigata meccanizzata di élite delle Forze armate ucraine confermano le affermazioni raccolte dallo Washington Post sulla gravità della carenza di munizioni, che limita le capacità operative delle forze ucraine di terra: il loro personale riferisce non solo di avere cartucce a disposizione nella misura di un decimo rispetto a quanto disponibile in estate, ma anche che la qualità è significativamente inferiore, addirittura con  forniture piene di pezzi difettosi.

La beffa è stata servita anche dall’Italia che ha fornito cannoni inutilizzabili come denunciato da La Repubblica. Resta incerta la soluzione dell’impasse al Senato USA sui nuovi finanziamenti all’Ucraina. Ma se anche venissero approvati, la possibilità di usarli per acquistare munizioni resterebbe limitata, a causa dell’esaurimento degli arsenali visto negli ultimi due anni.

Redazione Strumenti Politici
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