Dal Teatro Nazionale Tunisino un messaggio di pace al mondo con lo spettacolo palestinese “Metro Gaza”
Mercoledì la Tunisia, insieme al resto del mondo, ha celebrato la Giornata internazionale del Teatro, che cade il 27 marzo di ogni anno. Per l’occasione, il Teatro nazionale tunisino ha ospitato presso la Sala della Quarta Arte, nella centralissima Avenue de Paris, a Tunisi, lo spettacolo “Metro Gaza” di Hervè Loichemol, prodotto dalla compagnia teatrale palestinese, The Freedom Theatre di Jenin. L’opera che ha inaugurato la kermesse “Tunisi teatro del mondo” realizzata da Teatro nazionale, con il patrocinio del ministero degli Affari culturali e il sostegno di Faba e Microcred, sponsors ufficiali, ha visto la partecipazione del ministro dell’Istruzione superiore e della ricerca scientifica e ministro degli Affari culturali ad interim, Monsef Bukathir, e di un nutrito gruppo d’élite di artisti, professionisti della cultura e dei media.
Durante il suo intervento, il ministro ha sottolineato il ruolo del teatro nella costruzione della pace e a sostegno di tutte le cause umanitarie, prima fra tutte, il diritto dei popoli all’autodeterminazione e a vivere in sicurezza e pace. Bukathir ha ribadito la necessità di una maggiore attenzione alla “realtà umana” nonché la necessità di creare opere “che contribuiscono ad elevare le società ai valori di pace, tolleranza e bellezza, che illuminano le menti, affinino il gusto e nutrono le anime”. Il direttore ha paragonato la quarta arte a “uno strumento magico che apporta grandezza alla vita dei popoli se usato bene”.
“Metro Gaza” interpretato da Shaden Slim, Ahmed Toubasi e Yasmine Shalalda sarà presentato in una seconda data presso il Centro di Arti Drammatiche e dello Spettacolo di Le Kef, città lontana dai grandi centri urbani della capitale, a circa 40 km dal confine algerino, confermando l’impegno del Teatro Nazionale tunisino a sostegno degli sforzi delle autorità locali di decentralizzare l’arte e la cultura, raggiungendo un pubblico sempre più vasto, in tutti i governatorati della giovane Repubblica, anche quelli più rurali.
Ambientazione
Lo spettacolo, ambientato e prodotto in Palestina, racconta la storia di una giovane donna palestinese che comunica con un amico di Gaza attraverso un sito web. Dopo aver perso le sue tracce al telefono, decide di cercarlo. A Gaza incontra l’inventore di una metropolitana e si ritrova coinvolta in situazioni che pensava fossero obsolete. La metropolitana, immaginata dall’artista visivo Mohamed Abusil, permette a tutti di viaggiare, ma affronta costantemente la realtà della guerra. Un tema sofferto, attuale che lascia un segno nelle coscienze del mondo che acquisiscono una nuova consapevolezza e spirito critico nei confronti di chi li governa.
Una commemorazione colpita dal dolore
“Sfortunatamente, la commemorazione della Giornata internazionale del Teatro è piena di dolore e dosi di oppressione e impotenza di fronte alle scene di brutali omicidi nell’orgogliosa Gaza, nella terra di Palestina che resiste da sempre. Gaza si è trasformata in una grande piattaforma in cui la tragedia umana è incarnata in tutte le sue dimensioni profonde. Uccisioni, assedi, fame e sfollamenti si sono verificati tutti insieme contro il popolo di Gaza, i bambini, gli anziani, le donne e gli indifesi, ma sono rimasti saldi e risoluti e non si sono mossi dalla loro terra, nonostante il numero di morti, la sofferenza dei feriti e il pianto degli orfani. E il lamento delle persone in lutto, dopo quasi duecento giorni di vile aggressione sionista, Gaza è rimasta ferma e determinata contro l’occupazione e gli occupanti”. Così, in una nota, nel pomeriggio, lo stesso ministero degli Affari culturali tunisino.
“Questa scena di guerra completamente ineguale è spesso respinta dai valori della quarta arte e rifiuta di trasformarla in una scrittura teatrale in cui gli oppressori e i tiranni godono di una falsa vittoria sugli oppressi sulla terra. Il teatro è una vittoria dei valori dell’amore, della pace, delle virtù e della bellezza”. Ha aggiunto, spiegando che “questo è il motivo per cui il popolo del teatro concorda all’unanimità che una delle caratteristiche di quest’arte comprensiva è quella di essere una creazione estetica e sensoriale di un mondo umano più familiare e in costante dialogo lontano dal lerciume di oppressione, brutalità, tirannia e schiavitù di altri”.
“Forse pensare di rilanciare la Giornata del Teatro a livello globale ha una filosofia che cerca di formare le coscienze vive delle persone della quarta arte a rifiutare l’isolamento e muoversi con creatività locale verso orizzonti più ampi che vanno oltre il globale verso l’universale e continuano ad avere un’influenza influente sull’umanità”. Ha dichiarato ancora il ministero degli Affari culturali, sottolineando che “il teatro difende il diritto della persona, indipendentemente dal colore, dal sesso, dalla religione o dalla lingua, di esistere, di vivere con dignità e di godere con passione della raffinatezza dei sentimenti, della nobiltà dei sentimenti e delle fonti della bontà e della bellezza nella vita”.
Commemorando questa giornata internazionale, gli artisti teatrali tunisini sono pienamente consapevoli che “con le loro creazioni e produzioni teatrali durante tutto l’anno, cercano di contribuire a sostenere le cause giuste e ad indirizzare l’umanità sulla via della pace globale in cui ogni individuo nel mondo gode del suo diritto alla vita, alla libertà e a vivere come vuole. Non come che dicono gli altri”. Ha sottolineato il ministro della Cultura, ponendo enfasi sul fatto che “il teatro, nelle sue varie forme artistiche, crea un aspetto appassionato della vita che il realismo, che viviamo nel mezzo delle sue crisi ricorrenti, non può creare. Per questo si dice da sempre: Dammi un teatro e ti darò un grande popolo. La quarta arte è uno strumento magico che diffonde grandezza nella vita delle persone se usato bene”. “Il teatro vive in Tunisia e nel mondo, tutti i drammaturghi vivono, e ogni anno il popolo della quarta arte diventa sempre più raffinato e puro”. Ha ribadito.
Il messaggio della Giornata Mondiale del Teatro
Durante la serata, ha avuto un forte impatto sul pubblico la lettura del messaggio della Giornata Mondiale del Teatro, tradotto in arabo dal drammaturgo tunisino, Anwar Al-Shaafi. “L’arte è pace”è stato il messaggio di quest’anno scritto da Jon Fosse, il drammaturgo e romanziere norvegese vincitore del Premio Nobel per la letteratura 2023. Il Teatro nazionale tunisino ha onorato il regista teatrale Al-Shaafi, direttore artistico della stessa istituzione dal 2012 al 2014, a cui è stato riservato rispetto e apprezzamento per una carriera ricca di esperienze basata sulla ricerca e sulla sperimentazione. La carriera artistica di Anwar El Shaafi è iniziata nel 1988 con la laurea presso l’Istituto superiore d’Arte teatrale in Tunisia. Ha fondato il Gruppo Teatrale Sperimentale a Medenine, nella regione meridionale, nel 1889. Precursore dei tempi, Al Shaafi ha lanciato il Festival Nazionale del Teatro Sperimentale nel 1992. È stato il primo direttore fondatore del Centro per le arti dello spettacolo e delle arti drammatiche, a Medenine, nel 2011. Ha più di 20 spettacoli al suo attivo, noti in particolare per il loro approccio sperimentale, l’ultimo dei quali è “Einstein’sNightmare“ (L’incubo di Einstein).
L’arte e la capacitá di valorizzare il diverso da noi
Come scrive Jon Fosse nel suo messaggio, la buona arte, riesce, in modo meraviglioso, a coniugare l’assolutamente unico con l’universale. Ci permette di comprendere ciò che è diverso – ciò che è estraneo, si potrebbe dire – in quanto universale. Così facendo, l’arte supera i confini tra le lingue, le regioni geografiche, i paesi, mettendo insieme non solo le qualità individuali di ciascuno, ma anche, in un altro senso, le caratteristiche individuali di ogni gruppo di persone, ad esempio di ogni nazione. L’arte non lo fa appiattendo le differenze e rendendo tutto uguale, ma, al contrario, mostrandoci ciò che è diverso da noi, ciò che è estraneo o straniero. Tutta la buona arte contiene proprio questo: qualcosa di estraneo, qualcosa che non possiamo comprendere completamente e che, allo stesso tempo, in un certo senso, comprendiamo. Contiene un mistero, per così dire. Qualcosa che ci affascina e che ci spinge oltre i nostri limiti, creando così quella trascendenza che ogni arte deve contenere in sé e alla quale deve condurci. Allo stesso modo, secondo il premio nobel, la guerra è la battaglia contro ciò che risiede nel profondo di ognuno di noi: qualcosa di unico. Ed è anche una battaglia contro l’arte, contro ciò che risiede nel profondo.
Vanessa Tomassini è una giornalista pubblicista, corrispondente in Tunisia per Strumenti Politici. Nel 2016 ha fondato insieme ad accademici, attivisti e giornalisti “Speciale Libia, Centro di Ricerca sulle Questioni Libiche, la cui pubblicazione ha il pregio di attingere direttamente da fonti locali. Nel 2022, ha presentato al Senato il dossier “La nuova leadership della Libia, in mezzo al caos politico, c’è ancora speranza per le elezioni”, una raccolta di interviste a candidati presidenziali e leader sociali come sindaci e rappresentanti delle tribù.
Ha condotto il primo forum economico organizzato dall’Associazione Italo Libica per il Business e lo Sviluppo (ILBDA) che ha riunito istituzioni, comuni, banche, imprese e uomini d’affari da tre Paesi: Italia, Libia e Tunisia. Nel 2019, la sua prima esperienza in un teatro di conflitto, visitando Tripoli e Bengasi. Ha realizzato reportage sulla drammatica situazione dei campi profughi palestinesi e siriani in Libano, sui diritti dei minori e delle minoranze. Alla passione per il giornalismo investigativo, si aggiunge quella per l’arte, il cinema e la letteratura. È autrice di due libri e i suoi articoli sono apparsi su importanti quotidiani della stampa locale ed internazionale.