Cooperazione militare fra Russia e Cina nella nuova guerra fredda con gli USA: ambivalenza strategica ed equilibrio di forze
Vasily Kashin è direttore del Centro studi europei e internazionali integrati della Scuola superiore di economia russa (HSE) ed esperto del club Valdai, think thank e forum di discussione con sede a Mosca. In questo articolo spiega il senso e le potenzialità della cooperazione militare fra Russia e Cina nel corso della nuova gredda fredda con gli USA.
L’anno che sta per concludersi è stato proficuo per la cooperazione militare russo-cinese. Nonostante la persistente pandemia, le parti hanno proseguito e approfondito i formati di interazione già stabiliti, come le regolari esercitazioni navali, le manovre della SCO (Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai), le esercitazioni strategiche per posti di comando, i giochi militari e i pattugliamenti dei bombardieri. Per la prima volta è stato effettuato un pattugliamento congiunto con navi militari, nel quale la squadra russo-cinese, tra l’altro, è passata in maniera dimostrativa intorno al Giappone. Nelle condizioni di questo quarto anno della nuova guerra fredda, l’importanza delle manovre congiunte è di gran lunga superiore al fatto di manifestare la vicinanza di posizioni politiche: è una maniera per alzare il prezzo del confronto per l’avversario contenendo le proprie spese.
Così come la precedente, anche questa guerra fredda possiede una forte componente economico-militare: il fattore economico ha un ruolo determinante, seppure potrebbe non sembrare così. Oggi la quota di PIL dedicata alle spese militari delle grandi economie è parecchie volte inferiore a quella che era negli anni ’80 del XX secolo; tuttavia sono inferiori anche le risorse per poterle innalzare. I Paesi sviluppati vengono limitati da volumi giganteschi di un debito pubblico che è andato accumulandosi già a partire dalla passata guerra fredda. Per la Russia è difficile aumentare le spese militari a causa della struttura stessa della sua economia e del suo sistema finanziario. La Cina è l’unica fra le grandi potenze ad avere delle solide riserve che le permettano di aumentare le spese militari in valore reale, ma ha timore di alzarle troppo rapidamente col rischio di finire in sovraccarico.
Gli Stati Uniti per il momento sovrastano Russia e Cina messe insieme, sia per spese militari che per la maggior parte degli aspetti relativi alla sua potenza bellica. Il tempo, però, gioca contro di essi: nel prossimo futuro l’economia del contendente principale, la Cina, crescerà più velocemente. Le forze USA sono sparse per tutto il globo, mentre quelle russe e cinesi sono concentrate in Europa e sul Pacifico. Il declino nei decenni passati di una serie di vecchi settori dell’industria americana opera a loro sfavore. Ad esempio, la Cina è il maggior costruttore di navi al mondo, mentre negli USA i cantieri civili erano già praticamente scomparsi alla fine del XX secolo. Il risultato è che con minori spese militari, la Cina sta accrescendo la propria flotta militare più rapidamente degli Stati Uniti, senza contare poi che il divario tecnologico fra cinesi e americani si è ridotto moltissimo.
Un accordo di alleanza militare tra Russia e Cina può sussistere o anche non sussistere, ma le cose cambierebbero poco nella fase attuale. Il carattere della cooperazione militare, considerate anche le dimensioni e la profondità delle iniziative congiunte di preparazione militare, sta a significare che gli USA dovranno includere nella loro pianificazione il potenziale bellico di Russia e Cina messe insieme. Ciò riguarda sia gli scenari legati ai conflitti locali nell’oceano Pacifico, come quello attorno a Taiwan, sia le possibilità di coordinare azioni contemporanee delle due parti in Europa e in Asia. Russia e Cina possono effettuare un genere simile di azioni con un dispendio minimo, senza dover intraprendere costosi dispiegamenti di forze lontano dai propri confini. Il loro vantaggio naturale diventa il fatto di essere situate in regioni che rappresentano i teatri principali del nuovo conflitto.
Per poter parare i colpi russo-cinesi, gli USA devono allargare la costosa presenza avanzata delle proprie truppe in Asia, cercando al tempo stesso di costituire in Europa una minaccia per la Russia. Per fare ciò, e anche per svolgere altre azioni con ampiezza crescente, a Russia e Cina non serve assolutamente un patto di alleanza. Accordi di questo tipo, siglati dopo la Seconda guerra mondiale, hanno dei contorni abbastanza fumosi in termini di obblighi militari. Persino nell’Alleanza Atlantica non si tratta di una promessa di prestare aiuto con intervento tempestivo che sia ritenuto indispensabile, incluso l’uso della forza militare. Questi patti hanno una funzione soltanto nella misura in cui comprendono un contenuto reale, che già sussiste nella cooperazione militare russo-cinese.
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