Continua la disputa sulle acque territoriali fra Colombia e Nicaragua

Continua la disputa sulle acque territoriali fra Colombia e Nicaragua

30 Luglio 2023 0

La Corte Internazionale di Giustizia dell’ONU si è espressa nuovamente sul caso che coinvolge Nicaragua e Colombia. I due Paesi non confinano direttamente, ma le loro relazioni diplomatiche sono sempre state burrascose, a causa soprattutto della disputa sulle acque territoriali.

Vent’anni di battaglie legali

Da almeno due decenni Managua e Bogotá si contendono un tratto di mare nei Caraibi, particolarmente ricco di pesce e di giacimenti petroliferi. Per determinare le rispettive frontiere marittime, i due Paesi si sono appellati alla Corte Internazionale di Giustizia dell’ONU. L’iniziativa venne presa in particolare dal Nicaragua, che aprì il caso nel 2001 e che nel 2012 si vide assegnati alcune centinaia di chilometri quadrati di acque che in precedenza appartenevano alla Colombia. A quest’ultima, la Corte dell’Aia assegnò invece sette isolotti.

Nel 2013, però, Managua si ripresentò al tribunale per chiedere che i suoi diritti venissero estesi oltre le 200 miglia nautiche dalla costa. Secondo la motivazione presentata, le acque nicaraguensi devono seguire la conformazione della piattaforma continentale, che va ben oltre la linea costiera. In questo modo, però, esse andrebbero a sovrapporsi all’area dell’arcipelago colombiano. Bogotá allora dichiarò di non riconoscere più la giursdizione dell’Aia e per tutta risposta Managua la denunciò nuovamente, riferendo delle violazioni della precedente sentenza.

Nel 2022 la Corte ha ordinato alla Marina colombiana di non intromettersi più nelle acque del Nicaragua. Lo scorso dicembre le parti si sono ancora una volte scontrate in tribunale. La Colombia ha affermato che il Nicaragua “non ha dimostrato scientificamente di avere una piattaforma continentale che si estende oltre le 200 miglia nautiche e lo ha accusato di fare “le richieste più esorbitanti della storia legale”. A sua volta il Nicaragua ha risposto accusando la Colombia di minacciare “l’ordine pubblico dell’oceano”.

Una nuova sentenza

La scorsa settimana la Corte Internazionale di Giustizia ha rigettato tutte le richieste nicaraguensi sulle acque dei Caraibi.

La presidente della Corte Joan E. Donoghue ha comunicato il verdetto secondo cui il Nicaragua non ha diritti sulla piattaforma oltre le 200 miglia nautiche. Dunque, le sue acque non si possono sovrapporre a quelle della Colombia, sottraendogliele. Sulla base delle medesime motivazioni, il tribunale ha rigettato anche la terza domanda del Nicaragua, quella di dare a Serranilla e Bajo Nuevo dodici miglia di acque territoriali. Occorre notare che sei giudici hanno espresso un parere contrario a quello finale, pur con ragionamenti e motivazioni differenti.

Il presidente della Colombia Gustavo Petro ha commentato la sentenza dichiarando di voler aprire un dialogo col suo omologo nicaraguense Daniel Ortega.  In un discorso pronunciato durante le celebrazioni per il Giorno dell’Indipendenza, che cade il 20 luglio, Petro ha affermato: Parleremo con Ortega su come si può fare affinché i popoli dei Caraibi, il popolo Raizal, possano avere diritto a pescare senza subire fastidi.

L’ex presidente colombiano Iván Duque ha però messo in guardia l’attuale amministrazione dal non fare troppe concessioni al Nicaragua. Il governo di Ortega è stato recentemente accusato da Amnesty International di continuare a violare i diritti umani e a reprimere il dissenso.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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