Niger, Consigliere Bazoum: “Come può la Nigeria sostenere l’opzione militare per risolvere la controversia? Attendiamo una mediazione Ue”
“Mi ha sorpreso la malafede di alcune autorità nigerine, tra cui il Sig. Hassoumi Massaoudou, Ministro di Stato incaricato degli Affari Esteri e Primo Ministro ad interim, il Sig. Rhissa Ag Boula, Ministro di Stato responsabile della sicurezza e altri che sono nascosti nell’ombra e che non dicono il proprio nome. Per quanto riguarda questa organizzazione regionale ECOWAS, il mio rammarico è notare che un presidente di una delle più grandi repubbliche dell’Africa, la Nigeria, vale a dire il signor Tunubu Ebola, sostiene l’opzione militare per risolvere la controversia.” A dirci questo è Intinicar Alhassane, consigliere speciale del presidente della Repubblica del Niger, presidente nazionale del Partito nigerino per la pace e lo sviluppo PNPD, Akal-Kassa.
Intinicar racconta, sottolineando le terribili conseguenze che un intervento militare in Niger potrebbe avere, non solo per Niamey, ma per l’intero Sahel. Ed è per questo che mentre attendiamo i risultati dei negoziati condotti dai rappresentanti della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, il consigliere del presidente Mohamed Bazoum auspica una mediazione da parte dell’Ue.
“L’intervento dell’ECOWAS è stato rifiutato dall’assemblea dei nigerini”. Aggiunge Intinicar Alhassane, ribadendo la sua preoccupazione per le “conseguenze umane, economiche, sociali che possono degenerare in modo universale”.

I Twareg hanno organizzato un proprio movimento?
“In Niger non c’è nessun movimento tuareg e non ci saranno più movimenti all’interno della comunità tuareg”.
Cosa ne pensa se il presidente Bazoum si dimetta per facilitare gli attuali sforzi di mediazione pacifica?
“Sarà accolto come un eroe dal popolo del Niger e anche a livello internazionale.”
Quali sono le reazioni al golpe nel nord e nel sud del Paese?
“La stragrande maggioranza ha condannato il colpo di stato.”
Pensa che gruppi terroristici come Daesh e Al-Qaeda potrebbero trarre profitto da una guerra in Niger?
“Certamente, non solo loro, ma molte altre organizzazioni terroristiche, jihadisti, banditi armati, trafficanti di armi e droga.”
Quali sono le vere ragioni per cui i militari si sono uniti ai golpisti?
“Hanno evidenziato l’insicurezza e il malgoverno.”
Alcuni suggeriscono di armare il Twareg per combattere i golpisti sostenuti dai russi. Cosa ne pensi di questa opzione? Ci sono persone che cercano armi?
“Il Ministro di Stato alla Presidenza e responsabile della sicurezza, il signor Rhissa Ag Boula, che ha fatto queste osservazioni è stato vomitato all’unanimità dall’intera comunità tuareg e dall’intera nazione.”

Vanessa Tomassini è una giornalista pubblicista, corrispondente in Tunisia per Strumenti Politici. Nel 2016 ha fondato insieme ad accademici, attivisti e giornalisti “Speciale Libia, Centro di Ricerca sulle Questioni Libiche, la cui pubblicazione ha il pregio di attingere direttamente da fonti locali. Nel 2022, ha presentato al Senato il dossier “La nuova leadership della Libia, in mezzo al caos politico, c’è ancora speranza per le elezioni”, una raccolta di interviste a candidati presidenziali e leader sociali come sindaci e rappresentanti delle tribù.
Ha condotto il primo forum economico organizzato dall’Associazione Italo Libica per il Business e lo Sviluppo (ILBDA) che ha riunito istituzioni, comuni, banche, imprese e uomini d’affari da tre Paesi: Italia, Libia e Tunisia. Nel 2019, la sua prima esperienza in un teatro di conflitto, visitando Tripoli e Bengasi. Ha realizzato reportage sulla drammatica situazione dei campi profughi palestinesi e siriani in Libano, sui diritti dei minori e delle minoranze. Alla passione per il giornalismo investigativo, si aggiunge quella per l’arte, il cinema e la letteratura. È autrice di due libri e i suoi articoli sono apparsi su importanti quotidiani della stampa locale ed internazionale.