Con 56,7% di superficie europea coltivata a riso, primato per l’Italia

Con 56,7% di superficie europea coltivata a riso, primato per l’Italia

12 Settembre 2025 0

Con il 56,7% della superficie europea coltivata e 1,4 milioni di tonnellate prodotte nel 2024 l’Italia conferma il suo primato nella risicoltura, un comparto che vale oltre 500 milioni di euro, con un +30% negli ultimi dieci anni.

Nel panorama italiano brilla il Piemonte, storicamente la principale regione risicola d’Italia, con una superficie coltivata pari a 114.000 ettari, il 52% sul totale nazionale e la stessa percentuale per volumi di produzione. Proprio il Piemonte, dal 12 al 14 settembre, diventa ambasciatore nel mondo del riso. A Vercelli è infatti tutto pronto per l’inaugurazione di Risò, il Festival Internazionale del Riso, che si tiene oggi, venerdì 12 settembre, sul sagrato della Basilica di Sant’Andrea, alla presenza degli Enti promotori quali la Provincia e la Città di Vercelli, l’Ente Nazionale Risi, e degli organizzatori: il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Ministero del Turismo, il Ministero della Cultura, la Regione Piemonte, l’Università del Piemonte Orientale, Cinecittà, la Camera di commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte e l’Atl Terre dell’Alto Piemonte.

«Parteciperemo al convegno dal titolo ‘The future of Eu rice sector: a common strategy’, organizzato da Ministero dell’Agricoltura ed Ente Nazionale Risi, che vede, oltre al ministro Francesco Lollobrigida, la presenza dei massimi livelli istituzionali del settore agricolo dei Paesi europei produttori di riso: sul tavolo varie questioni che preoccupano la filiera risicola, alle quali cercheremo di dare soluzioni concrete, perché è questo che meritano i nostri imprenditori agricoli» afferma il presidente di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia.

«Gli agricoltori – afferma il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – sono chiamati ad affrontare temi complessi, a partire dal posizionamento nei nuovi mercati, gli accordi internazionali, i cambiamenti climatici, l’uso delle risorse idriche, e non ultimo, una burocrazia sempre più pressante. È necessaria una forte politica di promozione, accompagnata da innovazione, ricerca e coordinamento fra Regioni per mantenere salda la posizione acquisita dal comparto risicolo italiano in Europa e nel mondo».

Redazione Strumenti Politici
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