Centrale nucleare di Zaporizhzhia, dalla missione IAEA si attendono equilibrio e imparzialità

Centrale nucleare di Zaporizhzhia, dalla missione IAEA si attendono equilibrio e imparzialità

4 Settembre 2022 0

Dovrebbero arrivare la settimana prossima i risultati del sopralluogo del team di esperti della IAEA, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, presso la centrale Zaporizhzhia situata in Ucraina in territorio controllato dai russi. È logico aspettarsi obiettività da parte degli ispettori, il cui lavoro è garantire la sicurezza di un impianto così delicato e pericoloso come può essere una centrale nucleare, ma la strumentalizzazione delle loro dichiarazioni a fini politici è sempre in agguato. Sul sito stesso della IAEA sono riportate la parole del direttore generale Rafael Mariano Grossi, secondo cui la finalità della missione della quale lui stesso fa parte è proteggere l’incolumità e la sicurezza del più grande impianto nucleare dell’Ucraina e d’Europa. Ma, appunto, i rischi di una comunicazione intorbidita sono persino maggiori di quelli di un incidente nucleare, anzi si realizzano quotidianamente. Basti pensare a quando la stampa italiana cita come fonte l’intelligence britannica o ucraina senza portare delle controprove: si ha così il quadro delirante per il quale i russi prima invitano gli ispettori alla centrale e poi bombardano la zona e le sue discariche radioattive. Per questo motivo si spera che dalla missione ISAMZ (IAEA Support and Assistance Mission to Zaporizhzhya), formata da quattordici elementi, giunga una relazione ponderata ed equilibrata, senza dichiarazioni che possano dare adito a speculazioni o distorsioni.

Un risultato importante e positivo è che due ispettori sono rimasti presso la centrale, presumibilmente come inizio di una missione permanente di controllo. Già tornato al quartier generale IAEA a Vienna, dopo aver lasciato ai suoi collaboratori il compito di proseguire le verifiche per altri due o tre giorni, Grossi ha ringraziato i componenti della squadra che lo hanno accompagnato, il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres per il suo supporto e i due Dipartimenti ONU dedicati alla sicurezza per il loro indispensabile ruolo in questa complessa operazione. Purtroppo ha anche accertato la ripetuta violazione dell’integrità materiale dell’impianto: i bombardamenti vi sono stati, è innegabile ed “inaccettabile” per il direttore della IAEA. Ma i combattimenti nella zona della centrale continuano imperterriti, ed è proprio Kiev ad aver ammesso di aver lanciato un attacco contro una postazione russa situata a Energodar, città che è sede degli impianti nucleari. Gli ucraini hanno specificato di aver condotto degli attacchi “precisi” che hanno eliminato ai russi tre sistemi di artiglieria e un deposito di munizioni. Alla conferenza stampa tenuta al suo ritorno, Grossi ha dichiarato che prevede di emettere una relazione sulla centrale di Zaporizhzhia nei prossimi giorni. Per adesso, ciò che si sa è che dei sette “pilastri” della sicurezza nucleare non ne è rimasto intatto nemmeno uno. Fortunatamente, però, per quanto riguarda il personale della centrale, la situazione non è così terribile come riferito inizialmente dalle autorità ucraine, che avevano accusato i russi di aver sottoposto gli ingegneri e i lavoratori dell’impianto a interrogatori durissimi e persino a torture. Grossi ha invece detto di averli visti “coabitare” e cooperare con i soldati russi e con gli esperti nucleari di Mosca là presenti. La centrale ha continuato a funzionare proprio perché russi e ucraini hanno stabilito un modus operandi congiunto.

Oltre a non interrompere gli attacchi nemmeno a ridosso della visita degli ispettori IAEA, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non sembra averne nemmeno un’incondizionata fiducia, desiderando che dei giornalisti presenziassero al loro giro di ispezionamento. Infatti, afferma di essersi accordato proprio con la missione ISAMZ a questo proposito, ma poi a quanto pare i russi non hanno permesso l’ingresso della stampa. Ciò suggerisce che Zelensky non si fidasse molto di Grossi e del suo team se, come dichiarato nel suo discorso serale alla nazione, la presenza dei giornalisti ucraini e occidentali avrebbe permesso al mondo di “vedere la verità”, vedere cosa sta realmente accadendo. Le autorità filorusse che gestiscono attualmente la centrale spiegano di aver negato l’ingresso perché Kiev avrebbe cercato di infiltrare spie sotto copertura come giornalisti. E in ogni caso i soldati russi non hanno impedito agli ispettori IAEA di visitare le parti della centrale che avevano chiesto di vedere, come dichiarato dallo stesso direttore dell’Agenzia. Dall’amministrazione locale di Zaporizhzhia arriva l’auspicio di ottenere un rapporto imparziale privo di giudizi politici, e Grossi in effetti ha mantenuto finora un atteggiamento perfettamente equilibrato, anche a costo di attirarsi l’antipatia delle parti in causa: Non voglio far finta che il nostro lavoro possa mettere fine a questa guerra terribile o restituire questo impianto all’Ucraina, ha detto, mantenendo sempre chiaro il concetto che la missione ISAMZ è “tecnica”, finalizzata a prevenire un incidente nucleare. La smilitarizzazione dell’area della centrale è per lui una questione di volontà politica e la sua opera a Zaporizhzhia consiste nel mettere in sicurezza gli impianti valutando l’entità dei danni, non incolpandone l’una o l’altra parte.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

Iscriviti alla newsletter di StrumentiPolitici

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.