Caso Aukus, continua la crisi diplomatica tra Francia e Australia a suon di sms privati tra i premier pubblicati dai rispettivi media nazionali
Si alza ulteriormente la tensione fra Francia e Australia sul tema del contratto annullato per la fornitura di sottomarini a Canberra. A far andare nuovamente su tutte le furie l’entourage del presidente francese la pubblicazione, sulla stampa australiana, di un sms che Emmanuel Macron aveva inviato nei mesi scorsi al premier australiano Scott Morrison per chiedergli contro del contratto da 55miliardi di euro, parlando di “metodi molto ineleganti“.
Secondo la stampa di Canberra, due giorni prima della denuncia del contratto da parte australiana, contemporaneamente all’annuncio del Patto di difesa Aukus tra Stati Uniti, Australia e Regno Unito, Macron aveva inviato a Morrison un messaggio in francese nel quale chiedeva: “Devo aspettarmi buone o brutte notizie per le nostre ambizioni congiunte sui sottomarini”. Un testo che dimostrerebbe come la Francia fosse sempre stata tenuta al al corrente della possibile rottura del contratto, sempre smentita da Parigi, che ha accusato l’Australia di “mentire“.
La Francia peró non incassa il colpo e anzi dalle colonne de Le Figaro risponde come: “Questo sms mostra al contrario che il presidente non sapeva che avrebbero denunciato il contratto… Noi sapevamo che gli australiani avevano dei dubbi, ma solo su degli aspetti tecnici e di calendario, come in tutti i grandi contratti di questo tipo“. Anzi – secondo la ricostruzione d’Oltealpe il giorno seguente l’sms di Macron a Morrison “Naval Group (responsabile della fornitura dei sottomarini) ricevette una mail in cui si assicurava che andava tutto bene“. Una condizione smentita, “tre ore prima della conferenza stampa sul Patto Aukus” del 15 settembre, quando fu ricevuta la lettera di Morrison che denunciava il contratto.
Secondo la fonte citata da Le Figaro l’Eliseo non sapeva che volessero cambiare strategia passando al nucleare “altrimenti avremmo fatto una proposta. Dirci che volevano cambiare strategia era il minimo” ci tengono a far sapere dai collaboratori più ristretti di Macron.
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