Bolivia, il presidente Arce denuncia le ingerenze nocive degli USA e delle multinazionali

Bolivia, il presidente Arce denuncia le ingerenze nocive degli USA e delle multinazionali

28 Settembre 2022 0

Nel suo discorso del 20 settembre all’Assemblea generale delle Nazioni Uniti, il presidente boliviano Luis Arce ha lanciato pesanti accuse verso USA, NATO e Israele  e poi verso il sistema delle multinazionali che sta schiacciando i diritti e cancellando le culture locali in diverse parti del mondo. Arce, al secondo anno di mandato come presidente delloStato Plurinazionale della Bolivia, ha criticato l’espansionismo dell’Alleanza Atlantica e l’occupazione israeliana dei territori palestinesi, mentre ha evidenziato come si stiano spendendo più soldi per la guerra in Ucraina che per la crisi ambientale. Ha esortato a identificare le origini delle crisi del capitalismo – ormai “molteplici e sistemiche” – al fine di cambiare il quadro attuale nel quale si hanno sfruttamento, esclusione e dominio sulle persone. Secondo il presidente boliviano sarà inevitabile l’edificazione di un ordine mondiale diverso da quello di oggi nel quale le multinazionali delle armi promuovono i conflitti per consolidare il sistema globale capitalista. Il mondo dovrebbe essere dichiarato “zona di pace”, mentre l’impegno della Bolivia resta quello al dialogo e alla diplomazia. Arce invita l’ONU a lavorare incessantemente per raggiungere una tregua fra Russia e Ucraina, per garantire il rispetto dei diritti storici dei palestinesi e per dissuadere la NATO dai suoi propositi di espansionismo. Il cambio di paradigma dovrebbe consistere nel pensare ai poveri nel mondo invece che occuparsi di fabbricare armi. E a proposito delle carenze di cibo che incombono, aggravate dalla pandemia, dai conflitti geopolitici e dalle emergenze ambientali, ha esortato “all’armonia con Madre Terra” e all’attuazione urgente di un programma mondiale di sicurezza alimentare che dia condizioni migliori ai piccoli produttori. Offrendo di condividere l’esperienza e le strategie della Bolivia, ha chiesto che l’architettura finanziaria mondiale venga ristrutturata per alleggerire i debiti esteri che pesano sui Paesi in via di sviluppo e per permettere loro di attuare nuove politiche sociali.

Per quanto riguarda i grandi giacimenti di litio presenti nel Paese, ha detto che il governo di La Paz li userà a beneficio della popolazione e non delle multinazionali. Il litio è una delle maggiori fonti di ricchezza della Bolivia, ma anche di interesse per altri Stati, i quali cercano di destabilizzare la società boliviana per approfittarne. Qui Arce si riferiva in particolare agli USA, molto attratti dal “triangolo sudamericano del litio” di cui Cile e Argentina rappresentano gli altri due lati. Alla sua denuncia verso il comportamento egemonico di Washington e le sue sfacciate interferenze negli affari di Paesi terzi hanno fatto eco gli interventi dei leader dell’Iran e dello Zimbabwe. Quest’ultimo ha chiesto l’annullamento delle sanzioni unilaterali imposte dall’Occidente, che sono di carattere puramente repressivo e che ostacolano lo sviluppo del Paese africano. Gli USA hanno incluso la Bolivia nella lista dei Paesi principali della produzione e del transito della droga: Arce ha chiesto di rigettare questo approccio unilaterale a un problema generale come la droga,  che preoccupa l’intero Sudamerica e la cui soluzione deve essere di carattere multilaterale. Secondo il presidene boliviano, infatti, il fragile ordine internazionale deve essere rimodellato per diventare pluralista e quindi più forte.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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