Alla canna del gas

Alla canna del gas

10 Febbraio 2025 0

Il gas è ai massimi da due anni. I future hanno toccato quota 58 euro, con le temperature fredde che stanno portando all’esaurimento degli stoccaggi. A ciò si aggiunge la minaccia dei dazi americani che andrebbero a impattare sulle forniture, provocando alimentando ulteriori aumenti.

Secondo Assoutenti, una famiglia tipo che consuma 1400 metri cubi di gas si troverà a pagare circa 309 euro in più rispetto al 2024. Le famiglie maggiormente penalizzate sarebbero quelle del Piemonte, della Lombardia e dell’Emilia Romagna, le regioni che consumano più gas in Italia. Quelle che ne soffrirebbero meno si trovano in Campania, in Calabria e in Sicilia. Si passa dai 2488 metri cubi consumati in Emilia ai 347 metri cubi utilizzati mediamente in Sicilia. È evidente che in un Paese dove la povertà assoluta e quella relativa sono in continuo aumento, rincari del genere sono del tutto insostenibili.

Oggi Trump ha comunicato di aver aperto un dialogo con Putin e ha rivelato che entrambi hanno convenuto che la guerra vada fermata. Oltre ai morti sul campo in Ucraina e in Russia, il rischio adesso è di dover contare anche i morti economici in Europa. Secondo Vatican News, se non si stopperà il conflitto nel 2025 le tariffe del gas quadruplicheranno. È necessario altresì ricordare che le tariffe per il trasporto del gas naturale in Ucraina aumenteranno di almeno il 305% a causa della cessazione del transito del gas russo, voluta da Zelensky.

Viene spontaneo domandarsi quanto l’Europa intenda tirare avanti con questo scontro. Adesso il convitato di pietra è proprio l’élite europea, quegli euroburocrati e politici che a ruota della von der Leyen spingono per l’aumento delle spese militari dei Paesi membri della UE e continuano ad alimentare le speranze belliche di Kiev.

Marco Fontana
marco.fontana

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