Operazione bianchetto
Ci sarebbero tante notizie importanti su cui scrivere, tutte gravi e importanti. La dodicenne morta in un incidente stradale forse a causa dell’ebbrezza e dell’abuso di cocaina del papà; il prosieguo dei sanguinosi conflitti in Palestina, Sudan, Ucraina, solo per citare i principali; l’altissima tensione sui dazi tra Europa e USA; il tentativo di togliere il diritto di veto all’interno dell’Unione Europea.
Il regista che vuol cancellare Trump
Tutti argomenti che meriterebbero più di un approfondimento, ma oggi ci focalizziamo su quanto dichiarato da Chris Columbus, regista e sceneggiatore italo-americano, che ha girato diversi film di successo tra cui i primi due Harry Potter. È un convinto sostenitore del Partito Democratico, e come tanti altri ferventi Dem, non ha preso affatto bene il risultato delle elezioni presidenziali dello scorso novembre. Questa settimana, in un’intervista al San Francisco Chronicles, ha addirittura espresso il desiderio di cancellare da un suo film una scena in cui recita proprio Donald Trump. Si tratta del seguito del celebre “Mamma, ho perso l’aereo”, il cui il presidente americano, all’epoca noto come uomo d’affari e imprenditore edile, compare insieme al protagonista in un piccolo cameo.
Ma Columbus non si decide a tagliare la scena; e non lo fa solo perché ha paura che di essere espulso. Un vero cuor di leone, coerente con le sue idee, pronto a immolarsi per i suoi sacri valori. Possiamo sdrammatizzare, certo, ma resta l’amarezza: le dichiarazioni del regista infatti descrivono bene un terribile modo di pensare che dilaga in una parte della società occidentale.
Che si facciano chiamare democratici, socialisti, liberal… poco importa l’etichetta che si mettono addosso. D’altronde, sono individui che pur professando l’uguaglianza, amano distinguere le persone per definizioni, per categorie. Sono quelli che abbracciano la grande famiglia woke, si attengono rigorosamente al politically correct (pretendendo lo stesso da tutti gli altri) e fanno del pietismo a buon mercato il proprio tratto distintivo.
Un atteggiamento che dilaga anche in Italia
Si ritengono gli unici detentori della democrazia nel senso più alto del termine, del rispetto per il diverso, della difesa dei diritti. Peccato che quando incontrano qualcuno che non la pensa come loro – come nel caso del regista Columbus – vorrebbero cancellarlo, isolarlo e additarlo come un appestato. Sfruttando la la loro rete di media amici, cercano di demolire come soggetto sociale chiunque osi esprimere un pensiero non conforme.
Da tali orribili premesse non poteva che generarsi l’attuale tristissima situazione: imbrattano e abbattono statue, riscrivono libri di storia, riprendono classici del cinema piegando alla loro ideologia la trama e i protagonisti. Il disastro compiuto da Disney col suo nuovo Biancaneve ne è l’ultimo clamoroso esempio. E da questa visione tollerante che non tollera chi la pensa diversamente, derivano i fatti che sentiamo oggi: allarme bomba alla sede della Cassazione, provocato dal sedicente “Gruppo di Comunisti combattenti contro Meloni”. Magari sono gli stessi che a Torino avevano minacciato il procuratore della Repubblica Musti per aver osato parlare contro i centri sociali.
È da questa abitudine di dileggiare e delegittimare sistematicamente gli avversari che nascono i mostri che ammazzano i genitori per prendersi soldi e andare a uccidere Trump. Non esiste difesa dei diritti dove c’è l’intolleranza: questo principio vale pure per il genere più deleterio di intolleranti, quelli travestiti da personcine per bene.

Nato a Torino il 9 ottobre 1977. Giornalista dal 1998. E’ direttore responsabile della rivista online di geopolitica Strumentipolitici.it. Lavora presso il Consiglio regionale del Piemonte. Ha iniziato la sua attività professionale come collaboratore presso il settimanale locale il Canavese. E’ stato direttore responsabile della rivista “Casa e Dintorni”, responsabile degli Uffici Stampa della Federazione Medici Pediatri del Piemonte, dell’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte, dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte. Ha lavorato come corrispondente e opinionista per La Voce della Russia, Sputnik Italia e Inforos.