Il primo ministro Fico denuncia: Slovacchia sotto attacco da parte di proteste eterodirette
Il premier slovacco Robert Fico non è nuovo a ostacoli inconsueti o pericolosi. Lo scorso maggio gli hanno sparato, a dicembre hanno tagliato le forniture di gas al Paese e ora gli organizzano manifestazioni contro. Tuttavia questa volta ne ha davvero abbastanza: ha denunciato senza mezzi termini le interferenze straniere che cercano di destabilizzano il suo governo e l’intera Slovacchia.
Le puntali tempistiche delle manifestazioni
Le proteste di piazza in Slovacchia sono cominciate lo scorso dicembre, appena dopo che Fico era andato in Russia a parlare personalmente con Putin. Il tema del loro incontro era stata la cooperazione energetica, messa a rischio dalla chiusura dei gasdotti ucraini imposta da Zelensky. Mosca si è detta disponibile a proseguire con le forniture di gas siberiano, ma a ciò si oppone anzitutto l’Unione Europea. Secondo il suo commissario all’Energia Dan Jørgensen, infatti, la priorità di Bruxelles è di tagliare completamente i legami energetici con la Russia. Fico si era altresì proposto come mediatore per i futuri negoziati di pace con l’Ucraina e aveva confermato la partecipazione alla parata del prossimo 9 maggio sulla Piazza Rossa, quella che celebra la vittoria sul nazismo. Rientrato a Bratislava, ecco che vengono subito organizzate le manifestazioni per chiederne le dimissioni. Tale movimento è ripreso dopo le feste e sta continuando ancora.
Le istanze dei manifestanti
Oltre a volere la caduta del governo, i contestatori gridano alla rottura dei rapporti slovacchi col Cremlino. Mostrano sui cartelli lo slogan “La Slovacchia è Europa”, scritto in slovacco, in inglese e anche in russo. Ovviamente, i media mainstream dipingono in modo univoco i dimostranti come eroici difensori della libertà, sebbene talvolta incorrano in qualche contraddizione. Ad esempio, una manifestante intervistata da Euronews dice: Mi sono unita alla protesta per esprimere il mio dissenso verso le politiche e le azioni del nostro governo. Non credo che il governo abbia ricevuto un mandato per fare ciò che sta facendo. Peccato che lo stesso Euronews scriva nel medesimo articolo che Fico è tornato al potere per la terza volta vincendo le elezioni con un programma sostanzialmente filorusso e antiamericano. In altre parole, ha vinto democraticamente con i voti della maggioranza dei cittadini, i quali approvavano così proprio ciò che sta facendo oggi.
La reazione di Bratislava
A gennaio il presidente slovacco Peter Pellegrini ha convocato il Consiglio di sicurezza nazionale, al quale ha comunicato gravi informazioni riguardanti una minaccia alla sicurezza statale. Secondo lui la situazione in Slovacchia è seria, perché vi sono segnali di un’escalation di tensioni deliberata e organizzata con lo scopo di accrescere l’espressione del dissenso anche oltre le proteste pacifiche. A sua volta Fico ha riunito il Consiglio per discutere l’ipotesi di un tentativo di colpo di Stato. Ha denunciato le trame ordite dalle opposizioni contro di lui e contro le istituzioni. Dice che potrebbe trattarsi di un’ennesima “rivoluzione colorata” o di un “Euromaidan” in piena regola, seguendo uno schema già tristemente visto a Kiev nel 2014. Fico asserisce che in mezzo ai manifestanti vi sono numerosi ucraini rifugiati. Questi ultimi dunque cercano di ingerirsi nella vita politica del Paese che li ospita e ne criticano il governo democraticamente eletto.
Rapporti tesi con Zelensky
Fico e Zelensky sono da tempo ai ferri corti. Si erano incontrati l’ultima volta al summit UE di dicembre, dove hanno conferito personalmente e a porte chiuse. Il premier slovacco dice di aver ricevuto dal presidente ucraino una “proposta indecente”, una mazzetta da mezzo miliardo di euro per aver il voto di Bratislava all’adesione di Kiev alla NATO. Ma Fico gli ha detto di no e lo ha accusato di provocare una crisi del gas chiudendo le condutture che passando dal suo Paese portano il combustibile russo in Slovacchia e nel resto d’Europa. Oggi Zelensky rincara la dose di ostilità. Su X ha espresso il suo supporto alle proteste antigovernative, pubblicando un post con un video della folla in piazza e scrivendo “Bratislava non è Mosca, la Slovacchia è Europa”. Fico non ha gradito affatto, denunciando la sua interferenza negli affari interni di un Paese vicino.
Ipotesi di complotto
Il portale Politico titola così: Montano le proteste anti-Fico, mentre il primo ministro slovacco borbotta di un “golpe” straniero. In generale, tutto il mainstream presenta le denunce del premier slovacco come fantasie complottiste di un paranoico. È ironico come avvenga l’esatto opposto quando i cittadini manifestano contro i governi europeisti. In tal caso, vengono descritti non come persone libere che denunciano le pressioni illegittime di Bruxelles o Washington, ma come attori più o meno inconsapevoli della propaganda russa. Basti citare come esempio un titolo di Le Monde sulle proteste del 2023: Come la Russia sta allestendo false proteste in Europa per screditare l’Ucraina. E poi la sterminata serie dei titoli di media italiani: “è stato Putin” per qualunque nefandezza, dall’autoattentato al Nord Stream al furto di uno striscione della tifoseria romana. E se invece avesse ragione Fico? Se davvero una mano esterna stesse muovendo le proteste di piazza a Bratislava?
Le associazioni che protestano
A organizzare le proteste sarebbero associazioni e organizzazioni non governative che orbitano nell’area dell’opposizione slovacca, dell’europeismo e del sostegno a Kiev. In particolare si tratta di Mier Ukrajine, gruppo apertamente filo-ucraino. Fra le sue figure chiave vi è Andrea Cocherová, che in passato è stata dirigente del partito europeista, verde e pro-NATO Demokrati. Vi è poi Lucia Štasselová, a sua volta collegata al partito liberale Sloboda a Solidarita. E vi sarebbero altri legami che conducono naturalmente anche a Open di Soros e a quelle formazioni che in passato sono state impegnate a contrastare Fico, quando era premier in due precedenti mandati.

Vive a Mosca dal 2006. Traduttore dal russo e dall’inglese, insegnante di lingua italiana. Dal 2015 conduce conduce su youtube video-rassegne sulla cultura e la società russa.