Elezioni europee, per andar dritti e non finire nel burrone i cittadini svolteranno a destra?

Elezioni europee, per andar dritti e non finire nel burrone i cittadini svolteranno a destra?

1 Giugno 2024 0

I sondaggi e le proiezioni dicono in modo piuttosto chiaro che gli elettori europei sono intenzionati a svoltare a destra. Non tutti lo faranno per convinzione ideologica o piena aderenza ai programmi dei vari partiti. Molti daranno il voto a destra allo scopo di procedere dritti, o per meglio dire per non finire fuori strada, spinti dalle politiche miopi e controproducenti dell’ultimo quinquennio di Bruxelles.

Le proiezioni sul centro-destra e le destre per Strasburgo

Presto vedremo se e quanto l’eventuale successo elettorale dei partiti di destra sposterà gli equilibri complessivi dell’Europarlamento e poi della prossima Commissione Europea. I sondaggi dicono che il Partito Popolare Europeo (PPE), gruppo di centro-destra, vedrà un afflusso di deputati dalle formazioni più a destra e dovrebbe dunque modificare almeno in parte il programma e le priorità del gruppo. E se si riveleranno corrette le proiezioni di Politico Poll of Polls, il PPE non potrà nemmeno ignorare l’aumento del peso numerico della destra del Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) e del gruppo ancor più a destra, quello di Identità e Democrazia (ID), che dovrebbe finire rispettivamente al quarto e al quinto posto nella graduatoria degli eurodeputati. Forse il PPE non cercherà una collaborazione diretta né tanto meno un’alleanza con ID, ma dovrà comunque tenere conto della sua accresciuta importanza.

Il voto dei giovani

Secondo gli esperti, buona parte dei rappresentanti della Generazione Z e dei Millennial (dunque i cittadini fra i 20 e i 40 anni) dovrebbe dare ancora la preferenza ai partiti progressisti, ad esempio ai Verdi. Ma questi ultimi stanno perdendo posizioni: i partiti di destra, infatti, stanno attirando sempre di più l’interesse dei giovani, anche di coloro che andranno a votare per la prima volta. Gli ultimi sondaggi dicono che fra i 18-24enni, in Francia il 36% sostiene Rassemblement National (RN), il partito di Marine Le Pen, mentre in Olanda il 31% sta col Partij voor de Vrijheid di Geert Wilders. In Germania circa il 22% ha simpatia per Alternative für Deutschland (AfD). In Romania, il 25% dei 18-35enni ha dichiarato che voterà per i conservatori e patrioti di Alianța pentru Unirea Românilor (AUR), favorevoli all’unione coi moldavi e contrari all’assistenza militare all’Ucraina.

Gli analisti spiegano il successo delle destre presso i giovani con l’attitudine naturale di questi ultimi alla ribellione e all’insofferenza verso la narrativa della generazione dei fratelli maggiori o dei genitori. In Spagna è Vox a presentarsi come alternativo al sistema attuale o addirittura antagonista ad esso. Steven Forti, professore di storia contemporanea dell’Università di Barcellona, spiega che l’ideologia dominante contro cui dicono di combattere è oggi quella della sinistra liberale, con il contorno di femminismo, gender e globalismo immigrazionista.

Le istanze delle destre che attirano i giovani

Probabilmente, il motivo primario della preferenza verso le destre in Europa è il fatto che i partiti tradizionali e quelli attualmente al comando non danno risposte ai problemi e alle paure degli elettori più giovani. In Germania, la crescita di AfD è dovuta alla sua insistenza nell’offrire un senso di attaccamento alla nazione, che si era annacquato e infine perduto nella vaga e debole “identità europea” o apertamente minacciato dalle identità etniche e religiose degli immigrati e dei rifugiati. Inoltre, i giovani tedeschi sono assillati da problemi ben più pressanti e immediati che non il cambiamento climatico o il linguaggio inclusivo nei documenti amministrativi, nonostante l’incessante martellamento dei media mainstream. Non soltanto in Italia, ma anche in Germania è sempre più difficile permettersi di affittare una casa, per non dire di acquistarla. L’idea di una pensione che consentirà una vecchiaia serena, poi, si sta allontanando fino a scomparire.

È un quadro cupo, bizzarro, paradossale: le sinistre e i liberali spingono per l’Agenda 2030 (“non avrai nulla e sarai felice”), ma i giovani sono pessimisti e si chiedono come mantenere il tenore di vita dei genitori o nonni. La decrescita voluta da Bruxelles non è affatto felice, dicono AfD in Germania e Vox in Spagna, e parlano di “fanatismo climatico” e “dittatura progressista”. In antitesi ai dettami della società multietnica e dell’ideologia woke, piacciono i politici che presentano un’immagine pulita, educata, semplice, sana nel corpo e nei valori. Vincono soprattutto quelli che la presentano usando gli strumenti comunicativi dei giovani. In Francia è il caso del 28enne Jordan Bardella, leader di RN con 1,2 milioni di follower su TikTok. Gli esperti avvertono però che la sua popolarità sui social non si tradurrà automaticamente in un successo elettorale, perché forse si recherà alle urne solamente un terzo dei giovani.

Anche i boomer…

Le destre fanno breccia anche fra i boomer, cioè approssimativamente gli ultra 50enni. Gli studiosi notano le similitudini fra le istanze di diverse generazioni, che sono quindi accomunate nella preferenza verso partiti che rispondano ad esse. L’esito del voto di giugno mostrerà l’aderenza alla realtà dell’analisi sui vari gruppi di interesse e di valori nei quali si suddivide l’attuale società europea. Sono gruppi trasversali, transnazionali e soprattutto intergenerazionali. In Francia, Belgio, Germania, Finlandia e Portogallo, ad esempio, è la preoccupazione per l’immigrazione eccessiva e clandestina che porta giovani e meno giovani a votare a destra. Anche su altri temi che sfidano l’establishment occidentale quasi si equivale il numero di cittadini millennial, boomer e X che esprimono preferenza per i partiti nuovi o anti-sistema.

Lo specialista olandese di “geografia elettorale” Josse de Voogd afferma che per sfondare in questa tornata elettorale, Afd potrà persino contare sul fatto che i partiti tradizionali come socialisti e cristiano-democratici stiano perdendo gradualmente il consenso dei votanti più anziani. In Finlandia gli ultra 65enni sono ancora fedeli alle formazioni storiche, liberali e di centro, ma nelle altre fasce di età sta acquisendo molti simpatizzanti il Perussuomalaiset, il partito dei Veri Finlandesi.

Forse un po’ troppo a destra

I media mainstream hanno il pessimo vizio di bollare come “estrema destra populista” – ossia un pericolo per la società civile – qualunque proposta politica che si discosti dai temi accettati nella narrativa dominante, quella dei salotti buoni delle capitali europee. In alcuni casi, però, è effettivamente così e certi atteggiamenti meritano attenzione e diffidenza. È il caso dell’europarlamentare di AfD Maximilian Krah, che recentemente ha dichiarato che non tutti i membri delle SS erano dei criminali. Il commento è stato gradito dai giovani stufi di doversi quasi “giustificare” del fatto di essere tedeschi e desiderosi di difendere la reputazione di nonni e bisnonni. Molti preferiscono pensare che agissero contro i civili solo perché costretti a eseguire gli ordini. Tuttavia la Le Pen ha subito preso le distanze, dicendo di non voler più collaborare a Strasburgo con AfD, che è stata quindi esclusa dal gruppo ID.

In Polonia le destre sono predominanti, ma non costituiscono affatto un blocco compatto di visione e strategia per l’Europa. Certamente concordano sui valori tradizionali e sul patriottismo. Però al loro interno vi è chi vuole agganciarsi saldamente a Washington e alla NATO, fomentando una mentalità russofoba e spingendo per il confronto diretto con Mosca. I sondaggi e le proiezioni dicono in modo piuttosto chiaro che gli elettori europei sono intenzionati a svoltare a destra. Non tutti lo faranno per convinzione ideologica o piena aderenza ai programmi dei vari partiti. Molti daranno il voto a destra allo scopo di procedere dritti, o per meglio dire per non finire fuori strada, spinti dalle politiche miopi e controproducenti dell’ultimo quinquennio di Bruxelles.

Vincenzo Ferrara
VincenzoFerrara

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