Siria, meno speranza di stabilità dopo gli attacchi turchi

Siria, meno speranza di stabilità dopo gli attacchi turchi

2 Dicembre 2022 0

In Siria c’è forte pessimismo dopo gli attacchi turchi. L’avvio della missione Class Sword da parte della Turchia nel nord Est del Paese ha nuovamente destabilizzato il quadrante.

Ad esprimere preoccupazione è stato direttamente l’inviato delle Nazioni Unite in Siria, Geir Pedersen, parlando ai Med Dialogues 2022 in corso a Roma. Durante il panel “Yemen, Siria, Libia, Afghanistan: le crisi irrisolte” Pedersen ha detto che

lo status quo non è più accettabile. Dobbiamo però procedere con un approccio passo dopo passo. Siamo nel mezzo di questo processo.

I Paesi membri del Consiglio di sicurezza sono stati poi informati che questa escalation “non aiuta la stabilità regionale“. Il diplomatico dell’Onu che è in procinto per andare a Damasco, la capitale della Siria ha poi aggiunto: “C’è meno speranza rispetto a pochi mesi fa“.

La reazione turca

La Turchia però pare non sentire. Mevlut Cavusoglu ha ribadito che la guerra in Siria sta avendo un “impatto tremendo sia a livello umanitario con i rifugiati sia in termini di sicurezza e terrorismo“. Proprio per tale ragione è necessario “interagire” con Damasco. La nuova operazione di terra nel nord della Siria, parte proprio dalla “necessità di ripulire l’area da Daesh e altre organizzazioni terroristiche. La Turchia proseguirà la sua operazione in Siria per ripulire l’area dai terroristi, così come abbiamo fatto in precedenza con lo Stato islamico”.

Forte è la condanna alle milizie curde come le Ypg “pongono una minaccia diretta alla Turchia“. Secondo la Turchia, negli ultimi due anni, si sono registrati oltre duemila attacchi. Sono stati 500 i morti causati da tali attentati. Il riferimento va anche al recente attentato che ha scosso il centro di Istanbul e che ha portato all’arresto di 22 persone, principalmente curdi. Se però il Governo attribuisce la colpa al Pkk, permangono nei fatti grossi subbi sulla reale matrice dell’attentato. È quindi normale che permanga forte pessimismo dopo gli attacchi turchi in Siria.

 

Redazione Strumenti Politici
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