Vanuatu alla prova della stabilità politica e dei passaporti d’oro

Vanuatu alla prova della stabilità politica e dei passaporti d’oro

5 Marzo 2025 0

L’arcipelago di Vanuatu in Oceania sta uscendo da un periodo di grosse difficoltà. Il terremoto dello scorso dicembre ha gravemente danneggiato la capitale Port Vila e oggi riaffiora lo scandalo delle cittadinanze facili.

Governo di coalizione

Vanuatu non è mai stata caratterizzata dalla stabilità politica. Negli ultimi trent’anni si sono succeduti più di venti primi ministri: nel 2023 vi sono stati tre premier nell’arco di un mese. Lo scorso novembre il Parlamento è stato sciolto e sono state indette le elezioni, poi rimandate a causa del terremoto. Dalle urne del 16 gennaio il Palamen blong Vanuatu è uscito nuovamente frazionato, ma è riuscito a formarsi un governo di coalizione con sei partiti. A larghissima maggioranza il 27 gennaio hanno votato la fiducia all’attuale premier Jotham Napat, ex meteorologo che ha già servito come capo del Comitato per i disastri naturali e come Ministro degli Esteri. Qualche giorno fa ha lanciato un “piano dei 100 giorni” per rispondere sia ai problemi più impellenti che a quelli endemici. Napat ha spiegato che si occuperanno anche della riforma politica e del rafforzamento della struttura nazionale di governo.

Il piano dei 100 giorni

Nel presentare il piano, il premier ha spiegato che sarà focalizzato su cinque aree chiave. Ha affermato: Ne abbiamo passate tante come nazione, dalle crisi politiche al recente terremoto, che ha colpito significativamente il gettito statale. Il terremoto del 17 dicembre ha avuto una magnitudo di 7,3 e ha parzialmente distrutto la capitale e altre zone. Dunque servono risorse per la ricostruzione, ma occorrono soldi pure per altri problemi. Il nuovo governo vuole risolvere anche questi, in primis lo sciopero di massa della scuola. Il ministro delle Finanze Johnny Koanapo ha dichiarato: Un’altra priorità è il settore dell’istruzione. Gli stipendi saranno pagati, renderemo disponibili per gli insegnanti un miliardo di vatu.

Lo scandalo dei passaporti facili

Il governo deve fare i conti anche con l’annullamento del regime speciale dei visti, nuovamente stabilito dal Consiglio Europeo, come già avvenuto nel 2022. I cittadini di Vanuatu devono quindi ottenere un visto per entrare nei Paesi membri della UE. La decisione è motivata dai forti sospetti sulla procedura dei “passaporti d’oro” o Golden Passport, con cui si concede la cittadinanza a coloro che effettuano investimenti nel Paese per un minimo di 130mila dollari e senza dovervi risiedere in maniera costante. Secondo la Commissione Europea, questo sistema può essere sfruttato a fini illegali come il riciclaggio di denaro, considerato poi che il passaporto veniva dato anche a individui inseriti nella banca dati dell’Interpol. Il leader dell’opposizione Ishmael Kalsakau ha chiesto l’apertura di un’indagine sulla vendita di passaporti diplomatici. Il governo ha risposto accusandolo di strumentalizzazione a fini politici, ma ha promesso di condurre un’inchiesta.

Redazione Strumenti Politici
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